Capitolo 8

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Capitolo 8

Mi avvicino a Daniela e lei mi sorride.
Mi sorride come sempre.
Come faceva quando ancora stavamo insieme. Il suo sorriso l'ho amato dal primo momento ma adesso mi porta solo fastidio. Le voglio bene, abbiamo passato davvero dei momenti indimenticabili e lei c'è sempre stata per me, nei momenti peggiori e quando ho toccato il fondo quindi per questo le sarò sempre grata. Mi ha voltato le spalle in questi mesi per me difficili quando avevo bisogno di un supporto dalle persone a cui volevo bene e per questo l'ho odia.
Adesso che vuole da me?
Non ricambio il sorriso e mi avvicino.

-Che ci fai qui, Daniela?- chiedo gelida.

-Marti, ciao.- mi dice lasciandomi un bacio sulla guancia.

-Si, ciao.-

-Volevo vederti, bere qualcosa con te. Sono venuta qua per te. - mi dice prendendomi la mano che io sfilo immediatamente.

-Ho il coprifuoco e poco tempo perché sto scrivendo molto in questi giorni.-

-Ti è tornata l'ispirazione quindi...-
Già, è tornata.
Grazie a Lei.

-Eh si, è tornata.- mi passo una mano sul viso sospirando.

-Sono contenta di questo. Possiamo prendere qualcosa?- mi chiede.
Direi di no. Gaia mi sta aspettando.
Non mi sembra corretto, però, visto che è venuta qui da Torino per vedermi.
Annuisco e le faccio strada verso il bar dell'hotel.
Ci sediamo e cala il silenzio.
Non è mai stato così tra di noi, trovavamo sempre qualcosa di cui parlare ma adesso io sono distante anni luce e lei lo sente.

-Come stai?- mi chiede passandosi una mano tra i capelli sintomo che si trova in imbarazzo.

-Bene, grazie. Tu?-

-Bene.- sospira, -tutto questo è strano.-

-Cosa?- chiedo sapendo bene a cosa si riferisce.

-Tutta questa freddezza da parte tua.-

-È normale, non credi? Mi hai lasciata da un giorno all'altro, mi hai detto tante brutte cose per messaggio e adesso pretendi cosa esattamente? Baci e abbracci? - chiedo calma ma allo stesso tempo sento la rabbia salire.
So gestirla adesso, so gestirla grazie alla persona che mi aspetta sopra.

-No, però adesso sono qui. Sono tornata per chiederti scusa, sono stata una stupida. Ho sbagliato ma ti sentivo lontana, spenta e questo mi ha portata a fare una cazzata.- sospira.

-Si parla, dovevi parlarmi dei tuoi dubbi. Adesso, non voglio far ricadere tutte le colpe su di te perché il cinquanta percento delle colpe le ho io però dopo due anni potevi lasciarmi in un modo più dignitoso.-
Abbassa lo sguardo.
Mi dispiace vederla così ma è quello che penso, nulla di più.

-Lo so, tra le due la più matura sei sempre stata tu. Ho sbagliato e mi dispiace.-

-Bene, dispiace anche a me.- dico e mi alzo porgendole la mano.
Mi guarda strana.

-Che significa?-

-Che va tutto bene, abbiamo chiarito e adesso devo andare.-

-Marti, ti prego. Sono qui solo perché voglio ricominciare con te, io ti amo.-
Lo sapevo.Volevo evitarlo.
Mi ama.
Mi stringe la mano tra le sue mani.

-Ormai è finita, Dani. Mi dispiace.-

-Lo so che lo dici per rabbia, lo so che possiamo ricominciare.-

Non lo dico per rabbia, Dani. Non ti amo più davvero. Ho nel cuore un'altra persona che magari non mi vorrà mai però non posso far finta di nulla e tornare con te.

-Non lo dico per rabbia, Dani.- dico sincera.

-Invece si. Ho prenotato una stanza in un hotel qui vicino, resto a Roma per una settimana e vorrei che tu ci pensassi veramente. Ti mando l'indirizzo per messaggio.- mi dice con le lacrime.

-Va bene, Daniela.- dico per non farle ancora più male.

-Ti aspetto, se non verrai allora mi metterò il cuore in pace.-
Annuisco.
Mi lascia un bacio sulla guancia restando più del dovuto. Mi stacco e la saluto un'ultima volta.
Non credo cambierò idea.
È stata una colonna portante della mia vita ma riprovarci credo che farebbe male sia a me che a lei.

Mi affretto a salire le scale.
Sono frastornata dalle parole di Daniela, non la amo ma vederla così di certo non è una passeggiata.
Busso alla sua porta e dopo qualche minuto mi viene ad aprire.
Cielo.
I suoi occhi mi ricordano sempre il cielo e in questo momento particolarmente. Mi fa entrare senza dire una parola e io le sorrido.
Mi siedo sul suo letto e lei mi guarda restando in piedi.

-Non vuoi che ti racconti? - chiedo.

-Dimmi pure.-

Il suo tono è distaccato.

-È successo qualcosa, Bibbi?- chiedo preoccupata.

-No, sono solo stanca. Dimmi tutto e poi vado immediatamente a dormire.- dice.

-Dovevamo guardarci un film insieme.-

-Rimandiamo a domani, Marti.- dice sicura.
Resto a fissarla per qualche minuto e annuisco triste.
Le racconto tutto.
Lei mi fissa con attenzione e aspetta qualche minuto prima di parlare.
Ha uno sguardo vuoto.

-Tu cosa provi per lei?- chiede.

-Le voglio bene, è stata fondamentale nella mia vita e non voglio farle del male.-

-Capisco.- dice solamente.

-Cosa devo fare?-

-Lo chiedi a me? È una scelta tua, Marti. Se senti di volerle dare una seconda scelta, fallo. Non far parlare la rabbia e vai da lei.- dice non guardandomi negli occhi e mettendosi sul letto alle mie spalle.

-Non credo sia la rabbia.-

-Secondo me si.- dice stendosi e io mi volto a guardarla.

-Forse devo pensarci.-

-Si, dovresti.- dice chiudendo gli occhi.
Mi stai cacciando, Gaia?
Sospiro rassegnata e mi alzo dal letto.

-Buonanotte.- dico.

-Notte.- mi risponde piano.

Non capisco.
Perché deve essere così difficile tutto?

~... Tu in grado di bruciare anche la cenere~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora