Capitolo 13

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Capitolo 13

È tutto reale.
È reale la sua splendida bocca sulla mia, è reale il mio cuore che batte come se fosse impazzito. È reale la mia mano sul suo viso angelico, è tutto reale.
Apro gli occhi e lei fa lo stesso.
I suoi occhi così vicini sono perfetti.
Resterei ore a fissarli.
Si allontana e io sento mancare la terra da sotto i piedi per un secondo però non rompe del tutto il contatto, come se volesse tenermi; come se sapesse il potere che ha su di me.
La guardo priva di parole e aspetto ancora una volta che sia lei a parlare.
Dove sono finite le parole, Martina?
Possibile che una ragazza ti riduca così?
Sorride.
Buon segno.

-Avrei dovuto farlo molto prima.- mi dice.

Cosa? E perché non l'hai fatto?
Ma da che pulpito viene la predica, Marti.

-Si, avresti dovuto.- dico di getto.
Mi guarda e sorride ancora, io arrossisco.
-Cioè... volevo dire che... Oh andiamo, non riesco neanche a parlare. Non sono così di solito.-
Gaia ride e annuisce.

-Lo so, Marti. Sei più spigliata di me in certi casi.- dice.

-Appunto.- sospiro. -Dovrei dire qualcosa in tutto questo.-

-Sono qui, ti ascolto.-

-Io... io ti ho dedicato quella canzone, e anche altre ma questi sono dettagli tecnici, penso ogni singola parola e ho sempre avuto paura di dirtelo. Ho avuto paura di dirti che adoro i tuoi occhi quando mi guardano e brillano in questo modo, adoro le smorfie che fai, adoro quando ti imbarazzi e muovi le mani, gesticoli a modo tuo. Ho adorato il tuo tema, le tue parole così delicate nei miei confronti e sono stata male perché ho avuto paura di questi sentimenti.- dico sinceramente.

-Perché hai avuto paura?- chiede.

-Un tuo rifiuto. Sarei crollata definitivamente, sei l'unica persona qui dentro che riesce a farmi andare avanti perché io avrei mollato tutto. Avrei fatto la mia musica fuori. Non volevo rovinare la nostra amicizia e ho preferito tenermi tutto dentro. -

-E Daniela?- chiede mordendosi il labbro.

-Con Daniela è finita e in realtà è finita tempo fa, quando ho capito di provare dei sentimenti per te.-

-Meno male.- tira un sospiro di sollievo e capisco.
Capisco perché si è allontanata da me.
Capisco perché ha smesso di parlarmi, sorridermi.
Capisco tutto.
Come posso essere stata così idiota?

-Eri gelosa.- dico.

-Cosa?- chiede lei facendo finta di nulla.

-Quando ti sei allontanata, mi sono chiesta più volte il motivo e adesso ho la risposta.-sorrido al pensiero.

-Forse... Forse un pochino.-

Sorrido e le lascio un bacio a stampo.
Tutto questo mi sembra ancora un sogno.
Se dovessi svegliarmi domani e non avere questa realtà potrei prendere un palo grande quanto San Paolo.

-È davvero tutto reale? - chiedo.

-Si, è reale. Ho immaginato come potesse essere questo momento e adesso ho capito che l'immaginazione è nulla in confronto alla realtà.-
Lei sa sempre cosa dire.

-Dovevamo dirci queste cose prima. Domani potrei andar via e... - dico abbassando la testa.
Ora mi sgrida, lo so.
Mi manda a quel paese.

-E niente, Marti. Tu domani non esci! Tu vieni in casetta con me. Capito?-

-Non è sicuro.-

-Hai dei pezzi forti, hai scritto delle meraviglie. Hai diciannove anni e una maturità enorme e una voce paradisiaca! -

-Mi odiano, ho fatto dei disastri li dentro.-

-Hai fatto tante cose belle!- dice afferrandomi le braccia. -te lo ripeterò sempre, Marti. Fin quando non lo capirai.-

-Sei speciale.- dico con le lacrime.

-Tu lo sei e domani farai vedere a tutti chi sei, ne sono certa. Fallo per me, fallo per te e fallo per chi ti segue.-
Mi lascia un bacio delicato e mi abbraccia forte e io mi lascio cullare dalle sue braccia.
Posso farcela, devo farcela.
Domani il serale sarà anche mio.
Promesso.

~... Tu in grado di bruciare anche la cenere~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora