Capitolo 15

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Capitolo 15

Ci sono riuscita, sono ancora incredula.
Sono stati i due giorni più strani e belli della mia vita.
Gaia che mi bacia.
Io al serale.
Gaia che mi bacia.
Io e lei insieme.
Sto sognando? Perché se è così vi prego di non svegliarmi mai, mai più.
Sto praticamente saltellando al suo fianco e lei sta sorridendo soddisfatta.
Sono riuscita dove non pensavo. Le sue parole mi hanno dato tanta forza.
Devo ringraziare anche me stessa, non ho mollato nonostante i mille momenti no.

-Sei pronta a vedere la casetta?- dice uscendo al mio fianco dagli studi per raggiungere questa enorme casa che dobbiamo condividere tutti insieme. Che bellezza, vero? Volevo evitarmi di vedere determinate persone e invece devo coabitare con loro.
Una casa io e Gaia, no?

-Avrei preferito una casa più piccola, magari le squadre.- dico, -magari solo io e te.- le sussurro.
Lei arrossisce e scuote la testa sorridendo.

-Non sarebbe stata una brutta idea.- risponde piano.
Sorrido e le sfioro la mano.
Vorrei poterla baciare liberamente e intrecciare le mie dita alle sue ma so bene che Gaia è una ragazza super riservata e sono certa che non gradirebbe.
Camminiamo fianco a fianco lanciandoci sguardi di pura intesa. Entriamo in casetta poco dopo, è enorme e molti urlano come se non avessero mai visto una casa, io mi guardo intorno stupita perché sento di star toccando davvero un punto alto della mia vita.
Più mi guardo intorno e più realizzo.
Gaia mi guarda con gli occhi pieni di gioia e io ricambio il suo sguardo con altrettanta gioia.
Dopo i momenti neri finalmente il bianco.
Finalmente la gioia.

-Dobbiamo scegliere come sistemarci nelle stanze.- annuncia Nyv.

-I soliti gruppetti ci saranno.- dice Nicolai, -Io vengo messo da parte perché voi vi conoscete già.-

-Ma quali gruppetti, Nico? Parli senza che abbiamo iniziato a fare le stanze? Siete cinque ragazzi e potete benissimo dividervi senza alcun problema. - dice Gaia.
Sa che Nicolai è un caso perso ma lei si ostina a volerci parlare, dico sempre di lasciarlo perdere ma lei è fatta così.
Ci prova e ci riprova.

-Tu sempre in mezzo ti metti? Non ho capito. C'entri con la stanza dei maschi?- dice con i suoi modi molto discutibili.
Martina, stai zitta e non rispondere.

-Ti sto solo dicendo che non ha senso buttare sentenze senza aver neanche fatto la divisione delle squadre. Cerca di stare calmo.- dice sempre con il suo tono pacato.

-E io ti sto dicendo di farti i fatti tuoi, stai sempre in mezzo. È finito tuo ruolo di caposquadra, ora non sei nessuno.-
Stringo gli occhi e lo guardo male.
Questo da dove esce?

-Sicuramente è più di te, Nicolai.- mi lascio scappare, -Non fare il bambino e abbassa le ali.-

-Hai bisogno pure dell'avvocato? Poi chi ti caga a te? Ultima sei arrivata e prima uscirai.- dice rivolgendosi a me.
Se gli lancio qualcosa mi fanno fuori?
Forse si.
Controllo Martina, controllo.
Sto per rispondere davvero molto male ma lei mi interrompe.

-Lei non è il mio avvocato, è una persona con cui ho un rapporto speciale cosa che tu puoi solo sognare con questo carattere che hai. Il tuo spettacolino lo puoi benissimo evitare a tutti e soprattutto non permetterti a dire queste cose. Martina merita di stare qui dentro, più di quanto lo meriti tu.- dice fulminandolo con lo sguardo, -fai meno il giullare di corte, un consiglio da una persona che se ne frega di te. Comunque se per voi non è un problema io e Martina vorremmo sistemarci nella camera a due.-
La guardo a bocca aperta.
È buona e paziente ma quando perde la pazienza riesce ad asfaltare chiunque si trova davanti.
Aspetta la risposta di tutti e cinque secondi dopo mi afferra la mano e mi trascina in camera, chiude la porta scorrevole e mi guarda.
Mi guarda preoccupata, forse per le parole dette da Nicolai.
Io la guardo silenziosa.
Ha preso le mie difese e sono certe anche che si è contenuta.

-Non dargli retta, Marti. Non farti mettere brutti pensieri in testa da quel...-

-Giullare di corte.- dico riprendendo le parole di lei e scoppiando a ridere.
Mi guarda per due secondi e scoppia a ridere anche lei.
-Che faccia che aveva.- continuo a ridere.

-Ho solo detto la verità.-

-Lo so, l'hai asfaltato Gozzi. Bibi 1 Giullare 0- dico ridendo. -Comunque tranquilla, non me la prendo per quello che ha detto. Non mi importa nulla di lui.-

-Brava!- mi sorride e annuisce.
Me la sarei presa mesi fa.
Lei lo sa ed è per questo che ha reagito cosi.
Vorrei solo baciarla in questo momento.

-Quindi in camera insieme.- dico.

-Certo.-

-E chi ti dice che volevo la camera con te?- chiedo ironica.

-Nessuno, la volevo io con te e così ho deciso per me e per te. -

-E tu chi sei?- dico imitando Nicolai clamorosamente. -Che vuoi da me?-
I suoi occhi azzurri brillano e sorride.
Si morde il labbro e quasi sento mancarmi la terra sotto i piedi.
Mi sta provocando?
Si avvicina a me e mi stampa un bacio tra la guancia e le labbra.
Resto immobile e lei sorride.
Che stronza.

-Vado a fare la doccia, a tra poco Marti.-
La guardo e lei capisce subito, ride e con il dito mi fa segno di 'no'.
Mi siedo rassegnata sul letto.
Le mie labbra reclamano le sue ma conoscendola mi farà penare.


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