☆ second task ☆

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[...]

Due mesi che non rivolgo la parola a Fred, mi sono decisamente serviti, a lavorare su me stessa. Ma sono comunque un morto che cammina, o almeno, dall'esterno sembra così: mangio raramente, non esco mai se non per andare a lezione - e solo quelle importanti, ho tantissime assenze - gli occhi sono sempre gonfi e rossi, i capelli sporchi e spettinati.

Ho mentito: due mesi senza alcun contatto con Fred mi hanno distrutta ancora di più. Ma domani ci sarà la seconda prova, e io ho un bisogno morale di fare una gran bella colazione insieme ai miei amici.

Perciò mi faccio la doccia, mi asciugo i capelli, mi trucco e vado in Sala Grande: tutti mi guardano, molto probabilmente perché non mi faccio viva da secoli.

Mi avvicino al tavolo dei grifondoro, metto le mani sugli occhi di Hermione in attesa che indovini chi io sia. Ginny, in preda all'estasi, rovina il mio gioco abbracciandomi forte, e gridando il mio nome.

Subito dopo anche Hermione si unisce all'abbraccio, sebbene lei mi abbia visto poche decine di minuti fa, quando ha lasciato la nostra camera.

Arriva anche George, l'abbraccio che probabilmente più aspettavo: non sempre è riuscito ad ungannare le scale del dormitorio, per cui l'ho visto molto raramente. Mi inviava dei gufi dall'altra parte della torre, faceva molto ridere la cosa.

Mi siedo tra Hermione e Ginny, davanti ho George. Mi guarda felice, gli chiedo dove sia Fred: mi manca davvero tanto, non immagina nessuno quanto.

"In infermeria" mi risponde triste, spalanco bocca e occhi "Lo hanno trovato nel corridoio del terzo piano ieri notte, privo di sensi, ero lì fino a poco fa"

Mi alzo provocando un sussulto almeno nelle dieci persone intorno a me, e corro diretta in infermieria. Arrivo con il fiatone, chiedo a Madama Chips se posso andare a parlare con Fred, annusice.

Senza neanche ringraziarla dalla fretta che ho di vederlo, corro verso l'ultimo lettino a destra, quello di Fred: all'altezza del ventre ha delle bende, con una chiazza di sangue sopra. Lo saluto, sebbene so che non mi possa sentire.

"Mi manchi tantissimo, Fred, ti penso sempre, e da sempre. Ho provato a dimenticarti prima con Ron, poi con Cedric, e non so neanche perchè ho accettato il suo invito al ballo" ridacchio, le lacrime cominciano a rigarmi le guance, sono davvero senza contegno.

Il fatto è che mi ha fatto soffrire, tanto: prima andandosene via da me, poi dicendomi tante cose che non mi sarei mai aspettata sentire da lui.

"Sono egoista, lo so" continuo "Non so come faccio a starti simpatica, mi odierei da sola. Eppure a te non è mai fregato, di tutti i miei difetti, mi volevi bene"

Gli guardo il viso, gli occhi chiusi: è bello anche così. È assurdo, davvero, ma non posso. Stare con lui mi piacerebbe davvero tanto, perchè lo amo davvero. Ma stare con me lo ucciderebbe, so di essere destinata a diventare mangiamorte. Tutto questo lo dico poi ad alta voce, non mi sente.

"Lotterò fino alla fine pur di non farmi tatuare il marchio nero sul braccio, ma se toccano o te, o qualsiasi altra persona a cui voglio bene, mi sacrifico"

Mi siedo di fianco a lui e appoggio la testa di fianco a lui, sul lettino, comincio a singhiozzare. Una mano mi comincia ad accarezzare i capelli, mi tiro su d'istinto.

"Non piangere, hai pianto troppo per me" sussurra sfinito, lo abbraccio, stando attenta a non fargli male.

Spero con tutto il cuore che non abbia sentito assolutamente nulla. Al solo pensiero mi si tingono i capelli di arancio, ride.

fred weasley ~ you are my sunshineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora