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Il tempo è un concetto estremamente relativo: mi è sembrata ieri la seconda prova invece mi ritrovo quattro mesi dopo, con l'ultima prova. Ho la sensazione di vomitare.
Si terrà al campo di Quidditch, assurdo come ho sempre visto gente giocarci qua, non risciare di morire all'interno di un labirinto dove Silente solo sa a cosa andremo incontro.
Io, Harry e Cedric entriamo per primi, dato che siamo arrivati noi due primi e lui secondo. Ci danno il segnale, e io parto con il correre, bacchetta ben stretta in mano.
Non passa molto tempo che mi ritrovo davanti ad Harry, sbattiamo spalla contro spalla. Dallo spavento stavo per lanciargli uno stupeficium molto potente.
"Scusa!" diciamo all'unisono, ridacchiamo.
Ricominciamo entrambi a correre, prendendo chiaramente strade diverse. Ancora non ho incontrato nulla di particolarmente scioccante, mi sembra strano.
Neanche il tempo di poterci pensare che una radice mi afferra la caviglia e comincia a trascinarmi indietro. Urlo, non voglio assolutamente perdere: per un colpo di fortuna, probabilmente, riesco a tirare su il busto e puntare la bacchetta contro quella cosa.
Incendio, pratico e veloce. Sono sporca di terra, anche nei capelli. Ricomincio a correre: nel girare l'angolo incontro Harry e Krum, il secondo mi sembra pericolosamente vicino al mio amico, lo schianto. Era maledetto, a quanto pare.
Mi volto verso un altro dei corridoi del labirinto, un luccichio lontano: la Coppa. Cominciamo a correre, la mia mano attorno al suo polso, a metà strada spunta Cedric da una perpendicolare della nostra strada.
Siamo allo stesso livello, sarà per chi arriva prima. Cedric cade, provo a continuare a correre ma Harry non si muove, non capisco. Lo vorrà aiutare?
Si avvicina e lo prende per mano, salvandolo dalle radici strane che ci stavano venendo incontro.
"Per un momento ho creduto che mi avresti lasciato morire" sorride Cedric, alzo gli occhi al cielo.
La sua sola presenza, da Natale ormai, mi urta l'esistenza.
"Per un momento l'ho pensato" ribatte Harry, hanno entrambi il fiatone.
Decidiamo di afferrare la Coppa tutti e tre contemporaneamente, l'edizione di quest'anno avrà tre vincitori, a quanto pare.
Al "tre" di Harry, afferriamo tutti e tre un lato del trofeo, mi gira la testa. Mi guardo attorno, siamo arrivati in un cimitero, era una passaporta.
La cosa non mi piace per nulla, soprattutto dal momento in cui Harry continua a ripetere di aver già visto questo posto in uno dei suoi sogni.
Urla a me e Cedric di tornare alla Coppa, lo guardo confusa, ho bisogno di spiegazioni immediate, e anche il tessorosso sembra dellla mia stessa idea. Dei passi dietro di me, ho paura a girarmi.
Il mio amico inizia ad urlare, accasciandosi a terra e con la mano destra sulla cicatrice, decido di girarmi: è Codaliscia, e ha in mano qualcosa di vivo. Vado da Harry con la bacchetta stretta in mano, urlo a Cedric di andarsene.
"Morirai se starai qui!" cerco di schiantare Codaliscia, ma lui si protegge.
A Cedric non sembra importare quello che gli ho appena urlato, si volta verso Peter Minus, che pian piano si avvicina sempre di più, e gli punta la bacchetta. Qualsiasi cosa abbia in mano questo, ha appena sussurrato qualcosa, e Minus ha tirato fuori la bacchetta.
Una scia verde accecante invade la mia visuale, un terribile ricordo, incollocato nel tempo e nello spazio, mi assale, e comincio a piangere: il corpo del ragazzo inerme per terra, e un dejavu sconosciuto.
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fred weasley ~ you are my sunshine
Fanfiction🧡🏵 L'arancio è il colore della nascita del sole e dell'autunno pieno. È associato all'ottimismo, al calore, alla fiducia, ma anche all'orgoglio, al freddo, alla malinconia e persino alla morte.