☆ finished ☆

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[...]

Vivere con il dormitorio insonorizzato per le continue lamentele degli altri non è la prima cosa che mi sarei aspettata. Ovviamente, le lamentele sono tutte dovute a...quel sogno.

Hermione non si sveglia mai, dorme come un sasso, Ginny invece si sveglia sempre per tranquillizzarmi. Mi ripete che Fred è vivo, è con me ed è salvo.

Questa volta non mi sveglio, sono arrivata alla parte in cui sto guardando gli occhi di Fred.

Sophie non svegliarti.

Sì, lo so!

Non devo svegliarmi, non ora, e lo vedo di nuovo. Inizio a piangere senza sosta, le lacrime mi si mischiano al sangue sulle guance.

Mi inginocchio affianco a lui e inizio a piangergli sul petto. Quel fiume che mi sgorga dagli occhi, leggermente rossastro, gli cade a goccie sulla giacca, qjeste trapassano il tessuto.

"Ti prego Fred, me lo hai promesso! Non ci avresti mai lasciato!" dico tra i singhiozzi.

Arriva George dicendo di star cercando Fred da un po'. Gli cade l'occhio sul suo corpo, ormai pieno di sangue e mie lacrime.

"Freddie, non è divertente, so che stai fingendo!" dice George, sa che non è così, lo sa benissimo.

Corre verso di me, che sto abbracciando distrutta il suo gemello, il suo intero mondo.

"Ti prego, io ti amo" dico io, facendo cadere ancora più lacrime sul suo petto.

Apre gli occhi, mi mette una mano fra i capelli. Alzo la testa e lo vedo. George lo stava già guardando sorpreso, come se fosse un fantasma.

"Si, sono vivo" dice ridendo, io gli butto le braccia al collo e lo abbraccio.

Le mie lacrime, gli hanno salvato la vita.

Mi sveglio, felice e con il trucco della sera prima colato dalle mie lacrime di gioia. Ginny mi guarda confusa, sorpresa forse.

"Gin, ho finito il sogno! Fred non moriva, lo salvavo io, le mie lacrime lo salvavano" la abbraccio riuscendo a scaricare tutta la adrenalina e la felicità che provo.

"Quindi le tue lacrime sono magiche?" chiede ridacchiando.

"Forse, non lo so, sinceramente non ho mai provato" rido anche io, per la prima volta dopo un po' di tempo.

[...]

Prima lezione con il rospo rosa, che schifo. È da quando ha parlato per la prima volta che mi sta antipatica, poi fa anche parte del Ministero. Ci odia, a me e Harry, chiaramente.

Dopo una lunga introduzione, inizia a distribuire un libro ad ogni studente dentro la stanza, aggrotto la fronte: libri? Per Difesa contro le arti oscure?

"Non useremo le bacchette?" chiedo, non ci penso neanche, non se ne parla.

Con Voldemort e tutti i suoi schifosi scagnozzi liberi questa non ci vuole far fare pratica con gli incantesimi di difesa? Dove cazzo siamo finiti?

"Gli studenti alzano la mano per parlare!" aspetto una risposta "Non riesco a immaginare perchè dovreste usare le bacchette nella mia classe"

Anche Ron si unisce alla discussione, la professoressa ammette che ci farà apprendere gli incantesimi in modo sicuro e privo di rischi, ridicolo.

"Ma se verremo attaccati non sarà comunque privo di rischi!" dice Harry da uno degli ultimi banchi, mi alzo in piedi.

L'adrenalina che scorre nelle vene quando si esprime un disagio, cercando anche di lottare per quello, è la migliore.

"Voldemort è là fuori e noi non potremmo difenderci?" i capelli si colorano di un leggero rosso.

Tutti iniziano a bisbigliare tra di loro, probabilmente per il nome che ho appena pronunciato. Mantengo il contatto visivo con la Umbridge, quella fa lo stesso.

"Una conoscenza teorica sarà più che sufficiente per superare gli esami" quel sorrisetto sempre sulle labbra sottili, è davvero fastidiosa.

Non è la teoria che ci preparerà sicuramente a ciò che ci aspetta fuori di qui. Gli esami non sono la priorità nel momento storico in cui ci troviamo, ma il Ministero non lo vuole accettare.

"Chi aggredirebbe ragazzini come siete voi?" cerca di utilizzare un tono dolce, risulta solo più cattiva.

Il sangue mi ribollisce nelle vene, la gente che si comporta così mi fa seriamente imbestialire. Non riescono a capire, la nostra non è una paura infondata, e noi non stiamo mentendo.

"Voldemort!" gridiamo insieme io e Harry.

La professoressa ci rivolge uno sguardo di fuoco, come tutti quelli nella classe dopotutto. Anche loro, credere ad un'istituzione malata come il Ministero della Magia, è tutto così buffo che mi fa venire voglia di piangere.

"Se vi è stato riferito che un certo mago oscuro è ancora in circolazione, è una bugia!" una vena sulla fronte le pulsa, fa impressione.

Lei non può dire nulla, noi lo abbiamo visto, noi lo abbiamo combattuto. Cedric non è morto per sfortuna, ma per la crudeltà di quel mago di cui hanno tanto paura.

"Solo perché voi idioti del Ministero non volete affrontare la realtà non vuol dire che io e Harry stiamo-" mi interrompe prima che possa finire di parlare.

Punizione, ad entrambi, lo urla come se fosse lei quella sfinita. Provo a continuare il mio discorso, ma mi tronca nuovamente.

"Signorina Black, dal preside, ora" cerca di trattenere la calma.

Quanto mi sto divertendo.

"Secondo lei Diggory è morto per caso?" so che pensa che lo abbia ucciso io, tutti la pensano uguale ormai, non mi sorprenderebbe per nulla.

Anche Harry difende la nostra posizione, dicendo che tutti in realtà sono al corrente del fatto che Voldemort l'abbia ucciso, ma che non lo vogliano ammettere perchè troppo codardi.

"Signorina Black, vada da Silente, ora! Dopo il suo amico Potter le riferirà l'orario della punizione" afferma infine.

Mi alzo velocemente sbattendo il suo caro libro per terra, i capelli di un rosso fiammeggiante che farebbe invidia a tutti i Weasley. Esco dalla classe con passi pesanti, non mi sono mai sentita così irritata dal Ministero.

Arrivo in fretta all'ufficio di Silente, salgo le scale dopo aver detto la parola d'ordine e busso. Il volto del preside è abbastanza sorpreso, probabilmente non si aspettava che sarei andata da lui.

Gli spiego la situazione, lui mi fa accomodare nella sedia davanti alla sua scrivania, le sue mani unite mentre sembra che stia pensando. Un silenzio imbarazzante riempe la stanza.

"Professore?" lo chiamo, lui mi guarda "So veramente predire il futuro? O è la mia testa che si inventa finali di possibili eventi, ma secondo la mia inconscia volontà?"

Sospira, mi chiede il perchè della domanda, io gli racconto molto vagamente la situazione in cui mi trovo: il sogno su Fred e il finale appena scoperto. Sospira, e mi guarda.

"Nessuno può cambiare quello che il destino ha scritto per noi" credo abbia perfettamente capito a cosa mi riferisco.

È davvero un genio questo uomo, non che prima di oggi lo negassi, ma ogni giorno mi stupisce un po' di più. Eppure, questa risposta non mi accontenta:"E se io prendessi una strada del tutto diversa da quella che è stata scritta per me?"

"Diventeresti la persona più coraggiosa del mondo" si abbassa gli occhiali, un leggero sorriso "E ricordati che avere coraggio non vuol dire non avere paura"

L'ora finisce, ho pozioni e Piton potrebbe cruciarmi se non mi presento. Mi alzo dalla sedia velocemente, ringraziando il professore, e mi dirigo correndo verso la porta.

Prima che io esca, Silente richiama la mia attenzione.

"Non arrenderti mai, Sophie, perché quando pensi che sia tutto finito, è il momento in cui tutto ha inizio" mi sorride definitivamente, io ricambio e scappo nei sotterranei.

Silente mi ha detto di lottare e io lo farò. So che ce la farò.

fred weasley ~ you are my sunshineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora