☆ mckinnon ☆

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Dopo due mesi direi che è ora di rimettersi a posto: abbiamo trovato un piccolo appartamento a Diagon Alley, lo abbiamo comprato con i soldi di mia mamma, adesso è ora di trovare un lavoro qua in giro.

Luglio non è mai stato così bello. Il sole splende alto nel cielo, picchia sulla pelle nuda delle mie spalle, ma per tutte le viuzze del quartiere magico di Londra gira una strana arietta primaverile. È confortevole.

Non passo mai davanti ai Tiri Vispi Weasley, piuttosto muoio. Qualche giorno fa ci ho messo venti minuti in più per andare al Ghirigoro a piedi, tutto per non vedere neanche lontanamente quell'ingresso colorato di viola e arancio.

Ha aperto un nuovo pub, a pochi metri da lì: Eagerness, si chiama. Sto in piedi davanti all'annuncio che recita un "Cerchiamo intrattenimento" scritto in rosso acceso su una vecchia pergamena.

La mano spinge la maniglia, e vengo accolta da due grandi occhi verdi che mi guardano sorridenti. Non riesco a non ricambiare la gentilezza.

"Vorrei candidarmi come intrattenitrice" dico, tutto d'un fiato, la voce un po' tremolante.

Ho scoperto, negli ultimi mesi, di avere un enorme talento per il canto. Mia mamma sostiene di avermi passato i suoi geni buoni, dopo averla sentita cantare per la prima volta ne sono sicura anche io.

La ragazza dai capelli colore della neve si toglie il grembiule che le stringe la vita e lo appoggia sul bancone di marmo nero davanti a lei. Lo scavalca, noto le scarpe totalmente rotte: andremo sicuramente d'accordo.

"Stai tranquilla, non mordo" ridacchia, le mie dita non riescono a fermarsi nel intrecciare continuamente una ciocca di capelli tra di loro "Fammi sentire"

"Ora?" chiedo sorpresa, annuisce decisa.

Intono i primi versi di "You are my Sunshine", mi interrompe bruscamente a metà. Ha gli occhi leggermente lucidi, si guarda intorno alla ricerca di qualcosa.

"Sai suonare qualche strumento?" chiede, senza guardarmi direttamente negli occhi.

Annuisco contenta, suono il piano e la chitarra. Sorride e mi porge la mano, mi accorgo che nei suoi grandi occhi verdi c'è una punta di ocra: sono bellissimi.

"Vanessa McKinnon, ma chiamami Ness" le stringo la mano "e da oggi sono il tuo capo"

La porta sul retro sbatte rumorosamente, la ragazza davanti a me si volta velocemente, la mano sulla bacchetta. Tira un sospiro di sollievo appena il volto della persona appena entrata viene rivelato.

È una ragazza, capelli bianchi e occhi verdi prato, credo di avere un attrazione per i gemelli.

"Stupida, mi hai fatto prendere un infarto" ridacchia, l'altra sembra non sentirla "Lei è Verity, e chiamala Verity perchè se no si arrabbia, è mia sorella e il tuo altro capo"

Ness ride, sorrido guardando la ragazza in fondo alla stanza, mentre apre due scatoloni pieni di bottiglie di vino italiano. A quanto pare, non sono gemelle.

"Chi lo avrebbe mai detto, sorellina?" la più grande mi guarda, masticando la gomma che ha in bocca "Che la figlia di Sirius Black e Nausicaa Rowle sarebbe venuta a lavorare per noi"

[...]

Mi hanno raccontato che loro madre, Marlene McKinnon, era molto amica di mio padre quando andavano ad Hogwarts.

Odiava mia mamma perchè era l'amore infinito di Sirius Black, e lui invece era l'amore infinito di Marlene. Perciò mi conoscono, hanno letto i suoi diari, dove parla anche della mia nascita.

"Ha avuto me e il mio gemello poco dopo il diploma, nel '77" Ness da un tiro alla sigaretta che tiene con eleganza tra le dita, mentre mi allaccia il vestito che dovrò mettere sta sera "Verity ha un anno in più di te, invece: ha scampato la guerra per un soffio"

Le racconto di come mi sono ricongiunta a mia mamma e di come, per quindici anni, pensavo di essere figlia di Bellatrix Lestrange.

"Mia mamma lo sapeva" inspira nuovamente "C'è scritto sul suo diario"

Mi promette che un giorno me lo farà leggere, quando capirà se la mia presenza fa fruttare soldi o meno. Scherza, chiaramente, ci ridiamo su.

Finisce di mettermi a posto i capelli e mi gira attorno, mi guarda con gli occhi luminosi e un ghigno stampato in bocca. Non riesco a capire se mi mette a disagio o mi fa arrossire, forse entrambi.

"Sei bella" ammette, la ringrazio con le guance a fuoco.

Fuori si sentono già le chiacchiere della gente del sabato sera estivo, ragazzi e ragazze che come obiettivo quotidiano hanno quello di uscire di senno per la quantità di alcool che oggi ingeriranno.

"Ho invitato mia mamma e i miei figli, voleva sentirmi" dico, accendendomi una sigaretta insieme a lei.

Sembra essere estremamente sorpresa per la mia ultima affermazione, tossisce qualche volta per il fumo. "Hai dei figli??Non sei dell'ottanta?"

Annuisco ridendo, la reazione mi ha colta di sorpresa. Credo, da quel che ho notato, che Vanessa sia proprio una di quelle persone che non si rende conto che le persone crescono, e lei compresa, per cui si sorprendono spesso per queste cose.

E la trovo la cosa più comica del mondo.

"Contenta tu, contenta io" dice, le mani in aria, ridacchio "Senti, tesoro, non è che potresti fare una specie di discorso prima di cantare? Improvvisato, anche, solo per far sciogliere le persone del pubblico"

Annuisco, entusiasta. La prima canzone che dovrò cantare questa sera è sempre quella di questa mattina, You are my sunshine, e non sarà difficile fare un discorso strappalacrime data la mia situazione.

Comunque, qualche secondo ed è ora di uscire: Verity e Ness sono dietro al bancone che servono da bere, vedo mia mamma e i miei bimbi seduti ad un tavolo in prima fila. Infine, maledetta me, mi volto verso l'angolo più a ovest della sala, dove due teste rosse sono appoggiate al muro: Fred e George, chiaramente.

Rischio di inciampare sul filo del microfono, per poco non cado di faccia a terra. Mi siedo su uno sgabello sul palco, prendo la chitarra in braccio, faccio due accordi giusto per farmi notare dalla gente.

"Salve a tutti" applaudono, mia mamma fischia piangendo: è molto emotiva "A tutte quelle persone che hanno paura della vita priva di amore, questo è per voi"

Non mi sono voluta sbilanciare, ma Ness sorride comunque, per cui le dovrebbe andare bene.

Mentre canto guardo spesso Fred, lo sguardo abbassato mentre osserva qualcosa al di sotto di lui, o ha paura di guardarmi negli occhi.

Please don't take my sunshine away...

fred weasley ~ you are my sunshineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora