18.

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Il giorno dopo.

Al commissariato.

Emma

Sono appena arrivata a lavoro, non ho chiuso occhio, oggi questa maledetta spalla mi faceva male. Gabriele mi ha stressato per tutta la notte con i messaggi non avendolo aperto. Così non ho risposto nemmeno ai messaggi.

" Commissario bentornata"

" grazie daniele" sorrido, saluto gli altri. Ma Simone non era lì con loro. Non stavo capendo. Mi aveva detto che ci saremo visti qui.

" ehm se cerca il vice ispettore ha detto che scendeva a Roma! Non lo sapeva?" mi chiede Giulia. Scuoto la testa. Non sapevo nulla.

" non sapevo niente. Comunque ora lo chiamo non può mica sparire così. Neanche ha iniziato il servizio pieno e lui già fugge come gli pare" ero arrabbiata.

"hanno trovato un morto nella tangenziale" mi conferisce Daniele.

" Alessandro Giulia andate voi"

" va bene" risponde Alessandro.

Entro in ufficio e chiamo Simone. Ero veramente arrabbiata con lui. Non poteva fare come gli pare.

"pronto"

" ah pronto? Non hai nemmeno iniziato il servizio da mesi che tu fai come ti pare. Simone non è che siccome siamo in confidenza pensi che io possa chiudere tutti gli occhi che vuoi. Non sei di meno dagli altri. Non mi hai neppure avvisato. " gli dico al telefono. Parlo velocemente.

"Emma non è il momento. Ho un problema a casa dei miei devo risolverla subito" mi risponde affannato. Respiro cercando mettere da parte fatto di essere il suo superiore

"Simo ma cosa è successo?

"non lo so. Sono appena arrivato. "

" ok fammi sapere" dico.

" va bene." mi risponde e chiude la chiamata. Lasciandomi dei punti interrogativi in testa. E se dovesse vedere la mamma di Elena e non me l'ha voluto dire?

Roma.

Simone

Arrivo a Casa dei miei, questa mattina mia madre mi ha chiamato dicendomi che papà si era sentito male nel cuore della notte e in più Carlotta è tornata da Parigi perché vuole affidamento di Elena. Sapevo sarebbe arrivato questo momento.

"Simo" Sara si butta tra le mie braccia.

"ehi " la abbraccio "come sta papa? " chiedo accarezzandole i capelli.

" meglio di ieri notte"

"che cosa è successo?"

Vedo mia madre arrivare e abbraccio anche lei. Mi chiede di Elena.

"con veronica lo lasciata a Torino. Dimmi di papà"

" si è svegliato di botto con un forte dolore alla testa e lo abbiamo portato all'ospedale" mi dice mia madre.

" che vi hanno detto?

"che potrebbe essere un tumore benigno o maligno. Gli hanno fatto gli esami e forse lo operano"

"mamma" stringo i pugni. Non voglio piangere.

"Simone stai tranquillo. Tuo padre è forte"

"come faccio io a salire a Torino dopo questa notizia? " le chiedo.

"Simome stai calmo, non c'è nulla di certo e poi potrebbe essere solo benigno glielo esportano e basta."

" dopo questa cosa io devo parlare anche con carlotta."

" Simo è pazza!"

"non lo so se lo sia. Ma vuole togliermi Elena e io devo farle capire che non può. " dico. Mi gratto la nuca. " ho una cosa da dirvi. Non so come la prenderete. In questi giorni a Torino ho conosciuto una ragazza, è molto bella, il fatto è che lei è fidanzata e oltre a questo è il mio commissario" mia madre e mia sorella sbarrano gli occhi. " durante un indagine sotto copertura ho riscoperto delle emozioni molto forti, credo di essermi innamorato. Lei non lo sa ancora e non ha ancora intenzione di lasciare il suo fidanzato anche se dice di non amarlo più. "

" forse ha bisogno di tempo." afferma mia madre tranquilla " noi ti appoggiamo. Ricordati che c'è Elena nella tua vita"

" Elena è la cosa più importante per me"

" io voglio assolutamente conoscerla" dice mia sorella felice.

" se mai ci metteremo insieme vedremo. Ora la chiamo e poi vado a trovare papà " le saluto e prendo il telefono.

"finalmente! Dove cazzo eri finito ?"

" ehi tigre calmati"

" dimmi è successo qualcosa di grave ?

" diciamo di si, mio padre ha causato un malore sta notte ed ricoverato forse ha un tumore al cervello" dico.

"santo cielo! "

" si, non sappiamo se sia benigno o maligno"

"ehi amore ti sto vicina!" ero sorpreso di come mi avesse chiamato. Lo faceva a malapena in missione.

" tu come stai ? La spalla ?"

" tutto bene"

" Emma quando rientro a Torino dobbiamo parlare sia di noi, anche di una persona. "

" va bene tutto quello che vuoi!" mi risponde " i ragazzi reclamano per il morto"

" ok ci sentiamo più tardi allora. Resto qua due giorni"

"va bene. L'importante che mi tieni informata"

" certo a dopo piccola" chiudo ed entro in ospedale chiedo la stanza e salgo le scale ed entro.

"Simo"

"ehi come stai?"

" ti sei fatto un viaggio inutile. "

" tu non sei inutile sei la mia vita papà" gli dico trattenendo l'emozione.

"sto bene Simo"

"ti prego papà! Non ho sei anni!"

" ti dico che sto bene, mi operano domani, non ho nulla di grave"

" ti hanno già dato le analisi?" annuisce.

"si, è un tumore benigno dopo l'operazione mi daranno certezza per il momento è stato preso in tempo"

"ok, tanto io ho le ferie per 2 giorni quindi, sto qua con voi"

" la piccola?

"sta con la baby Sitter"

"Simo, ti sei innamorato per caso?" lo guardo. Ero scioccato dal fatto che lo avesse capito da solo.

"che si vede così tanto? Non lo manco nominata"

"sei felice per questo"

" si sono sereno, sto bene con lei"

" sono contento per te"

"allora se stai bene io vado a trovare Carlotta che vuole l'affidamento di Elena!

"Simone, Elena l hai cresciuta tu"

" ma lei è la madre"

" la bambina vuole stare con te vale doppia come cosa" mi dice. Lo saluto ed esco dall'ospedale, mando un messaggio ad Emma prima di passare da Carlotta.

«Piccoletta, Mio padre sta bene..domani lo operano, tumore benigno preso in tempo." Salgo in macchina e direzione casa di Carlotta.

𝙸𝚘 𝚊𝚟𝚛𝚘̀ 𝚌𝚞𝚛𝚊 𝚍𝚒 𝚝𝚎 ❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora