𝙸𝚘 𝚊𝚟𝚛𝚘̀ 𝚌𝚞𝚛𝚊 𝚍𝚒 𝚝𝚎 ❤️

19.

Roma

Simone

Scendo dalla macchina, incazzato nero, quella adesso mi sente. Non so cosa le salta in testa. Vuole l'affidamento quando non c'è mai stata. Cosa vuole da Elena?Non capisce che le rovina la vita cosi. Suono al citofono.

" chi è?"

" io apri"

" oh Simo!" è pure sorpresa. Che faccia tosta! Salgo le scale 4 a 4.

" che ci fai qua ?" entro dentro. Furioso.

"Ah me lo chiedi pure? No scusa spiegami che cos'è questa storia che vuoi portare Elena a Parigi? Da quando che tu prendi decisioni su nostra figlia ?"

"hai detto bene! Nostra figlia, Simone lo messa al mondo io."

"Ah davvero? grazie questo non lo sapevo, stamattina sei in vena di spiritosaggine!!"

"Simone stai calmo. Elena è anche mia figlia."

" Te ne ricordi solo ora? Carlotta scordati che io ti lascio portare Elena a Parigi. Te lo scordi! Tu non sai quanti sacrifici ho fatto per crescerla. Quando a 10 mesi ha chiesto di te, tu non c'eri Carlotta non c'eri quando ha sbattuto la testa sullo spigolo del mobile, non c'eri quando è caduta dal girello, non c'eri quando è entrata all'asilo. Tu non ci sei mai stata. Sono passati 4 anni è adesso all'improvviso ti accorgi che hai un figlia, mi dispiace ma non è così che funziona!"

"allora dobbiamo mettere il giudice? "

"io non metterò un ben niente! Elena è mia figlia e tu sei la madre, te lo sempre detto, puoi chiamarla quando vuoi. Puoi venire a Torino, ma scordati di portarla a Parigi. "

" io ne ho il diritto!"

"quale è tuo diritto ? Carlotta il tuo diritto era quello di non abbandonarla a 6 mesi di vita e tu invece lo hai fatto. La apisci la situazione? Non puoi pretendere di venire a Torino dire alla bambina che la porterai a Parigi. "

" tu non capisci se non fossi partita avrei perso per sempre al mio sogno " le rido in faccia

" Carlotta io ho perso il mio quando mi hai detto che eri incinta. Io ho smesso di cantare e scrivere canzoni per te.. io ho rinunciato a qualcosa. Ma a te non è mai interessato nulla. Anche quando eri rimasta incinta, hai pensato di abortire e mi continui a fare schifo"

" quando venivi a letto con me non era così"

"mi sto pentendo sempre di piú, di averti scelto e amato. L' unica cosa che non mi pento di aver fatto con te è la mia ragione di vita, ovvero elena."

" puoi dirlo benissimo che parli così solo perché hai un altra. Non fare il fenomeno! "

"si c'è un'altra. Non te lo nascondo perché non c'è niente da nascondere. E ti dico anche che è molto migliore di te. Sono sicuro che non avrebbe abbandonato una figlia a 6 mesi." non dico più niente, esco di casa sua, incazzato nero e torno a casa mia.

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ore 23:30

Sono abbastanza nervoso. Sono stanco morto dal viaggio e dopo quattro ore di chiacchierata con Elena che mi ha chiesto dove fossi, visto che sono uscito senza salutarla sto per crollare. Ma il telefono mi squilla.

" pronto"

" ehi! Ma dormivi?"

" tesoro, si, Elena mi ha tenuto al telefono 4 ore, mi ha raccontato di cosa ha combinato tutto il giorno "

" immagino"

"le indagini come sono andate?"

"piuttosto bene. Tuo padre ?" mi chiede

" sta molto meglio!"

"sono contenta."

" uhm ma quanto sei bella!"

" smettila che mi imbarazzi!"

" il problema che non ti sto guardando in faccia"

" il problema che ti immagino mentre me lo dici guardandomi in faccia e il mio viso diventa un pomodoro. "

"piccola" sento che fa dei rumori come se avesse sonno.

" uhm"

" perché non dormi che stai crollando?" le chiedo mentre mi sistemo meglio sul letto.

" la spalla non mi da pace" mi dice.

" appena arrivo..."mi blocca

"mi fai da infermiere?"

" si dai. Un bel massaggio"

"sono d'accordo"

" grazie di esserci" mi stavo aprendo con lei in questo momento sentivo il bisogno di dirglielo.

" grazie a te, perchè da quando sei arrivato sto vivendo sulla luna. Sto bene finalmente, in questo giorni parlo con Gabriele"

"d'accordo piccola vado che sto morendo di sonno"

" anche io, speriamo di riuscire a dormire"

" un bacio"

" anche a te." chiudo lasciandole un bacio tramite il telefono e mi addormento felice.