12.

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Emma

Stasera si parte in missione. Per il momento siamo tutti in commissariato per i nuovi omicidi. Sto ancora io alla guida per il momento poi passerà nelle mani di Alessandro.
Simone è seduto sul divano che mi guarda senza dire nessuna parola.

“ che c'è?” le dico mentre mi avvicino a lui visto che ero dietro la scrivania.

“ho paura che ti succeda qualcosa!” confessa pensieroso ancora.

“ anche io ho paura per te. Non sarà facile fingere. Dobbiamo però restare uniti”  volta guardandomi in faccia.

“sei bellissima” è il primo complimento che mi fa dopo il nostro bacio di ieri. Sento le guance avvampare “sei un bellissimo pomodorino”

“Simone dai! Smettila subito” gli dico cercando di levarmi il rossore dal volto ma sentivo in realtà che aumentava il calore.

“perchè ti imbarazzi?” come se non lo sapesse il perché. Continuo a guardarlo negli occhi.

“sei tu che mi fai sto effetto. manco Gabriele mi fa diventare rossa ultimamente”  mi bacia una guancia. Mi volto perché non mi basta sinceramente e lo bacio a stampo.

“uhm! Che mi baci all'improvviso cosi”

“vuoi che ti mando una cosa scritta per poterlo fare?

“ no. Mi fa solo strano che prendi le iniziative soprattutto perché siamo a lavoro. ” decido di stupirlo. Mi siedo sulle sue gambe e riprendo a bacialo, schiudiamo le labbra e facciamo incontrare le nostre lingue che danno vita ha una dolce lotta. Gli accarezzo la sua nuca con i pollici e lui accarezza la mia schiena, ci stacchiamo a corto di fiato e ci guardiamo negli occhi sorridendo. Consapevoli entrambi che accaduto un'altra volta. Gli sorrido, lo stesso fa lui, vorrei non finisse tutto questo. Sapevo che stessi tradendo a Gabriele ma, Simone era arrivato dritto al cuore in pochissimo tempo che era qui in commisariato. All'inizio ho pensato che fosse innocuo che mai avrei potuto mettere in discussione la mia storia con il mio fidanzato. Invece, sta succedendo ciò che non mi aspettavo.
Nascondo la testa nel incavo del suo collo che profuma di dopo barba, gli lascio una serie di baci, sento che rabbrividisce

”Emma stai buona. Ti prego!”

“va bene" mi alzo da sopra di lui, lo bacio a stampo. Non riesco proprio a staccarmi “ Simo ti conviene raggiungere Giulia in ufficio perché altrimenti se no stiamo tutta la mattina a baciarci e non va bene”

“ l'idea non sarebbe male”

“ ma non è giusto farci beccare proprio ora”

“ saprò aspettare ma non troppo Emma ricordati ciò che ti ho detto stanotte” si alza dal divano nero, passa una mano tra i miei capelli ed esce dalla stanza. Lui non vuole essere il mio amante. Ma tutto questo è difficile, non mi sono mai trovata nella condizione di dover scegliere tra due persone.
Con Simone sto bene mi piace da impazzire, sembro una ragazzina al primo appuntamento. Con Gabriele invece è il ragazzo che sempre avuto al mio fianco dal primo giorno qui a Torino. Gli voglio bene ma forse l'amore sì è smarrito.

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La sera
Ore 19:40
Partenza per la missione.

Casa muscat

Ho preparato la valigia. Mi sn messa una tuta e via per non far notare che sono una poliziotta. Ho già l'ansia di cosa possa succedere. Saremo dovuti partire stamattina ma il procuratore ha preferito che entrassimo in scena di sera non avremo dato sospetti al capo della banda.

“Emma mi raccomando”

“ basta. Ho capito, mi stai assillando da 1 ora, so badare a me stessa”

“ lo so, infatti non dicevo per te ma per Simone.” 

“Non ti devi preoccupare. Simone terrà  le mani apposto” volevo convincere anche me stessa di questa cosa. Perché mi sarebbe risultato difficile tutto quello che mi sta succedendo. Ma ero anche sicura che la nostra attrazione non avrebbe fatto altro che farsi viva.

“ quindi sei pronta?”

“si”  lo bacio a stampo. Era diverso da quello dati a Simone.

“Emma ti amo”

“ anche io” urlo entrando in macchina e via al luogo dell'appuntamento con la squadra per aspettare Simone.

Ore 19:40
Casa Simone

Simone.
Oddio sn in ritardo massimo tiro la valigia vedo l'uscita.

“ Simone ci penso io a lei” mi tranquillizza la babysitter. Le sorrido sapevo che era in buone mani. Speravo che Carlotta non si facesse viva proprio in questi giorni.

“grazie” le lascio un bacio in fronte. Mi avvicino a salutare la mia bambina che sta guardando i cartoni. Sapeva che sarei partito in mattinata vedermi poco fa rientrare è stato un esplosione di felicita peccato che poi sia finita. - amore ascoltami, papa; stara via per un po. Tu non ti preoccupare staro via pochissimo tempo.

“papino tranquillo, io sto Vero e vado all'asilo e poi Gianluca e veronica” aveva fatto amicizia con il fidanzato di Veronica mi fidavo moltissimo di quest'ultimo.

“mi mancherai”

“anche tu papino” la stringo a me

“ vado che faccio tardi” le lascio l'ultimo bacio ed esco di casa. Sospiro e una lacrima sfugge al mio controllo. 

Al luogo dell'appuntamento.

Emma

Eccolo finalmente. Pensavo fosse sparito da qualche parte. Disperso magari chissà dove. Trascina la valigia fino a raggiungerci.

“ eccoti finalmente”

“ scusa, ma Elena non voleva lasciarmi andare” bacio a stampo. Mi guardo poi intorno la squadra non era ancora arrivata.

“ Simo non qui. Staranno arrivando tutti”

“ mamma mia! ” esclama ridendo.

“ pronti” ecco Alessandro con il resto dietro arrivare.

“si” risponde Simone.

“ mi raccomando occhi aperti”

“ anche voi attenti. Vi faccio poi sapere”

“ commissario rientri intera” mi dice Giulia abbracciandomi.

“ci penso io a lei. Torneremo interi.” risponde Simone anticipando mi
“siamo nelle vostre mani” ci dice Elisa. Salutiamo il procuratore anche e  saliamo in macchina.

“stai tranquilla. Andrà tutto bene”

“ gli ho contatti prima. La macchina sa già la via che mi hanno detto. Deve essere il posto in cui si nascondono.

“ in campo aperto naturalmente” annuisco.

“ via fiume mi ha detto Valerio”  mi accarezzo una guancia.

“ rilassati. Stai lucida non perdere le staffe per nessun motivo.”

“ con te sono al sicuro” 💙

𝙸𝚘 𝚊𝚟𝚛𝚘̀ 𝚌𝚞𝚛𝚊 𝚍𝚒 𝚝𝚎 ❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora