35. Giustizia

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Simone

Siamo appena arrivati in tribunale..oggi c'è la sentenza definitiva e c'è anche anche Carlotta. La bambina appena la vede inizia a tremare e si nasconde tra le braccia di Emma. Non so per quale motivo debba essere qui. Sanno cosa ha fatto alla bambina. O forse anche potevo lasciare Elena a casa. 

“ ehi amore stai calma!” le dice Emma. 

“ non voglio andare via con lei” 

“ Ele guardami, stavolta non vai da nessuna parte hai capito ?”   annuisce, entriamo nella stanza e via alla sentenza. 

“ oggi siamo di nuovo riuniti per dare una sentenza nuova. Il signor Baldasseroni dopo le varie cose che sono successe chiede di non far vedere piú alla signorina Monteschi sua figlia. Al quale per tutta la permanenza avvenuta a Parigi le ha alzato solo le mani” 

“ obiezione tutto questo non ha senso. Carlotta non avrebbe mai fatto una cosa del genere!” ha anche il coraggio di difenderla ancora. 

“ davvero, ne sei proprio sicuro?” 

“ commissario Muscat si calmi! Non siamo al parco qua dentro!” 

“ posso parlare?” chiede Emma. 

“ certo ma con calma” 

“ non sono un avvocato e non lo sarò mai! Ma sono una buona poliziotta è so bene quando uno mente. Il giorno che siamo saliti a Parigi la bambina era piena di lividi…” Gabriele interrompe Emma. 

“ se li sarà fatta giocando!” 

“davvero? Sai io non mi strappo un braccio da sola giocando se non qualcuno me lo tira, Carlotta perché non parli invece di far parlare il tuo avvocato che non sa nulla?” 

“che cazzo sta dicendo? Carlotta? ” 

“avvocato Greco si calmi per favore!”

“ visto non sai nulla! Carlotta ha menato Elena perché non riusciva a gestirla. Perché voleva Simone e  ha reputato la bambina sempre troppo viziata,invece qua la viziata è soltanto lei. ”

“ non hai le prove” avevamo fatto un sacco di foto che aveva l'avvocato. Ma Emma sembra sicura di avere altro. 

“ io non sarei così sicuro che io non abbia delle prove.” si volta verso l'entrata “ Shamin” 

“eccomi” 

“ signor Giudice, questa ragazza sarebbe pronta a testimoniare contro la signorina Monteschi!” 

“ non puoi averlo fatto davvero! Sei una…” il giudice ferma Carlotta che stava per dire qualche parolaccia nei confronti di Emma. 

“ signorina Monteschi se  osa dire altro l'udienza continuerà senza di lei” 

“ lei non capisce. Questa tizia mi odia solo perché io ho fatto una figlia con quello che lei ora ama. Vuole portarmi via tutto portando qua la mia cameriera. ” 

“ posso sentire cosa ha da dire o devo seriamente buttarla fuori?” non risponde. 

“ signorina ha deciso di dichiarare la verità?”

“certo” 

“allora si sieda qua, è mi racconti la versione dei fatti” Emma soddisfatta si siede al mio fianco. Non sapevo avesse chiamato shamin per fare da testimone. 

“ lavoro da 5 anni con la signorina carlotta. È sempre stata una persona che voleva tutto da tutti. Faceva di tutto per continuare la sua carriera da Modella, ha lasciato la bambina di 6 mesi nelle braccia del padre. Ha buttato fuori una bellissima ragazza solo perché aveva un po di pancia. ” viene interrotta...

“ma cosa c'entra questo con la bambina. Stai solo tirando fuori cose che non dovrebbero interessare a nessuno. Elena è stata con me troppo poco tempo, lei non mi conosceva è voleva solamente suo padre. Non è colpa mia se sono diventata una modella affermata” 

“ cosa le avevo detto? Deve stare zitta sto ascoltando la testimone”

“ signor giudice vogliono solamente mettermi in cattiva luce” 

“ vada avanti..” shamin sorride e torna a parlare. 

“ha scaricato me dei disegni facendo lavorare una ragazza che non poteva usare le mani. Mi ha messo a fare la cameriera ma tutto quello che preparavo non andava mai bene. Quando è arrivata alla villa con la bambina, io pensavo fosse cambiata, che Elena avrebbe portata freschezza in quella villa, invece non è stato cosi. La piccola si rifiutava di abbracciarla e allora lei le lasciava una manata in faccia, per una settimana è stato cosi. Elena un giorno aveva una guancia viola ed era piena di lividi in tutto il corpo, si rifiutava di mangiare e di giocare con i bambini che Carlotta faceva venire. All'asilo non ci voleva andare. ” 

“ signorina Monteschi è così?  Lei sa che questo è maltrattamento al minore. ” 

“ io non ci credo. Non credo tu possa aver fatto queste cose. Questa cameriera si è inventata tutto” Gabriele non sapeva dove battere la testa. Era certo di poterne uscire questa volta come l'ultima volta. Ma non era così. 

Avvocato di Stefano:  “abbiamo le prove che tutto quello che la testimone ha visto sia pura realtà”

“ allora signorina Monteschi mi vuole rispondere?” 

“ che vuole sapere? Si ho menato mia figlia. Sono la madre e ho il diritto di fare tutto ciò che voglio” 

“ lei non si rende conto di ciò che ha fatto. Mi dispiace ma lei non può menare una bambina di 5 anni per sfogare i suoi istinti. Non ha il diritto di fare queste cose. Avrebbe dovuto avere il diritto di voler bene alla bambina. Prendersi cura di lei. Prendersi delle responsabilità che ogni bambino comporta. Io chiedo un'altra sentenza per lei signorina per il momento è agli arresti domiciliari qua a Torino non può muoversi e nemmeno uscire di casa. Dichiaro di  dare l'affidamento esclusivo al signor Baldasseroni. E accetto la domanda del suo avvocato di dare l'affidamento anche a lei signorina muscat. Ad oggi Elena è vostra figlia. La sentenza finisce qui.” batte il martelletto ed esce, io ed Emma abbracciamo Elena che sorride e piange dalla felicità. 

“amore sei felice” 

“sono felicissimo e grazie per aver cercato Shamin”

” di nulla. Mi aspetti un secondo fuori sai come devo fare il mio lavoro. ” le sorrido. Toccava lei portare con i ragazzi Carlotta verso la macchina per gli arresti domiciliari. Toccava lei dirigere le ore di sorveglianza nei suoi confronti. 

”certo”  la bacio a stampo “Elena andiamo?” 

“ ma la mamma ?” 

“ la mamma deve fare una cosa importante noi la aspettiamo fuori” 

“va bene” bacia la guancia di Emma ed esco con lei tra le mie braccia. Ero veramente felice. Stava cambiando tutto. Elena era nostra figlia, ci sarebbero state delle cose burocratiche da firmare da sistemare ma sapere che il giudice ce l'ha affidata mi fa sentire nel giusto. Mia figlia ha avuto giustizia. Spero Carlotta capisca l'importanza di essere realmente madre mentre sarà giustamente dentro in una casa o in carcere come credo si supponga visto che ci sarà un'altra sentenza. 
L'incubo oggi finalmente finisce. 

𝙸𝚘 𝚊𝚟𝚛𝚘̀ 𝚌𝚞𝚛𝚊 𝚍𝚒 𝚝𝚎 ❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora