A Parigi.
Carlotta.
Non pensavo che fare la mamma sarebbe stato cosi faticoso. Elena è ormai tre settimane qui con me ma che mi fa disperare. Tra lei e la sfilata di moda, il cucire i nuovi vestiti e finire i disegni per collezione primavera. Mi stancano un sacco.
“ Elena dove sei ?” vivo su una villa, con i camerieri e tutto il resto. Dopotutto sono una modella di successo no?
Cameriera : “signorina Carlotta guardi che sua figlia è in camera da letto, stamattina non è voluta andare all'asilo e non ha neanche pranzato” stavo facendo di tutto per farla integrare qui in questo paese. Per imparare anche una nuova lingua. Era importante per me che lei potesse parlare entrambe le lingue. Ma si rifiutava. Non voleva andare a scuola e non usciva quasi mai dalla sua stanza.
“grazie mille Shamin" tolgo il cappotto e lo metto nell'appendi abiti appoggio la borsa sul divano e corro per le scale. “ Elena” urlo.
“vai via” dice correndo a chiudere la porta.
“ Elena apri immediatamente la porta”
“no, scordatelo”
“Elena non farmi arrabbiare” le dico cercando di stare calma.
“non sei mia madre” urla da dietro.
“Elena io sono tua madre”
“ no, una mamma non picchia il proprio figlio. Tu lo fai!
“ se papà ti ha viziato a non buscarne. Non è colpa mia!”
“ tu… tu… tu sei cattiva” spingo la porta e lei corre dietro il letto “vai via ” inizia a piangere.
“ non voglio farti nulla”
“io non voglio stare con te, voglio tornare in Italia da papà ed Emma" bum uno schiaffo.
“ te lo detto qua il nome di Emma non deve entrare” urlo più forte che posso. “ ti è chiaro? È adesso fila a fare la doccia”
“ no, ti ho detto che non mi voglio lavare” la prendo per un braccio e la trascino verso il bagno.
“muoviti. Non uscirai di qui finché non ti sarai lavata ok”
“ vivrò qua dentro allora” la chiudo dentro e respiro mamma mia che faticaccia! Simone l'ha viziata troppo. Corro in camera mia e mi faccio una doccia rilassante.
Shamin (cameriera)
Sento delle urla. Povera creatura che mamma ingrata. Salgo le scale ed entro nella stanza della piccola ma non c'è. Così entro in bagno e la trovo in terra che quasi non respira più.
Shamin: “ cazzo, Elena guardami” niente, trema piange e tra un po' non respira. Prendo il telefono e chiamo un medico. “ Elena tesoro, calmati e respira ” mi guarda e cerca di calmarsi. Ha tutta la guancia viola, i polsi neri, che cazzo di madre è. Come può il giudice ad avergliela affidata.
“che cazzo sta facendo lei?” mi urla dietro. Mi spavento la bambina rincomincia a piangere
“signorina la bambina non respirava”
“senta so io come gestire mia figlia. Lei non c'entra nulla. Esca immediatamente e vada a fare la cena. ” mi dice.
“ma…”
“ma nulla. Fila” urla, la bambina mi stringe la mano e mi guarda con due occhi che chiedono aiuto, mi alzo e lascio la sua mano.
Medico:“ posso?”
“lo ha chiamato lei?” mi chiede
“si, sua figlia stava male”
“aiuto” riesce a dire Elena.
“ tu stai zitta!”
“ signorina si calmi”
“ lei si faccia da parte, sono la madre esco fuori da questa casa”
“ma non lo vede che ridotta male”
“se sta cosi e perché è semplicemente viziata” guardo Elena impaurita usciamo dalla camera”
“ questa è una pazza. Ma lei non ha il numero del padre della bambina”
“ no” accompagno il medico fuori dalla villa e mi scuso con lui. Se solo potessi rintracciare il padre di Elena.

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𝙸𝚘 𝚊𝚟𝚛𝚘̀ 𝚌𝚞𝚛𝚊 𝚍𝚒 𝚝𝚎 ❤️
FanfictionEmma Muscat commissario di polizia a Torino incontrerà il suo nuovo ispettore Simone Baldasseroni. Due vite completamente opposte. Cosa succederà dopo il loro primo incontro? ❤️ Niente spoiler. Accomodatevi, lasciatevi trasportare dalle emozioni...