30. Torino

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Tre settimane dopo

Emma.
Basta adesso. Basta. Questa situazione deve finire. Da quando Elena non c'è in casa lui se ne sta come un morto sul letto, non mangia. La mamma chiama è lui nn risponde. Sta diventando un incubo. Io sto dormendo a casa mia perché al suo fianco non si può dormire.
Mi alzo dal divano e corro in camera, iniziò ad aprire le finestre e faccio entrare la luce.
"che cazzo stai facendo ?" mi urla dietro.
" Simone mi sono rotta. Basta, io non voglio vederti più cosi, sono tre settimane che dormo a casa mia, che sto zitta, che ti vedo morire lentamente, guardati." gli tolgo le coperte " sei dimagrito un sacco, hai la barba, nn mangi, ti sembra il modo di reagire questo" sono arrabbiata tantissimo.
" io non ne ho voglia di reagire. La mia vita si è fermata in quel tribunale"
" No cazzo! Era questo lo scopo di Carlotta. tu come al solito non capisci nulla. Cazzo alzati, lavati che stai puzzando, queste coperte pure"
" non voglio" mi dice
"se tu non ti alzi da questo cazzo di letto in 5 secondi, io ti mollo nella merda!" sbarra gli occhi
"fallo" ok vuole sfidarmi. Gli rimetto le coperte addosso, chiudo la serranda e la finestra.
" È stato un piacere. Sono stata bene con te, ricordati che se vivi in quel cazzo di letto nessuno ti ridarà Elena" esco dalla sua stanza sbatto la porta, prendo la borsa e salgo in macchina. Scoppio a piangere, direzione commissariato.

____________

Simone

Emma è davvero andata via. Pensavo non lo facesse invece è stata in grado di lasciarmi qui.
Che cazzo stavo facendo? Non c'è più neanche lei. In queste settimane c'e sempre stata, mi ha ascoltato. Mi ha stretto a lei quando scoppiavo a piangere. Mi ha sostenuto anche se non volevo mangiare. Mi ha sempre capito e io ricambio in questo modo.
Ha ragione lei se rimango in questo letto non mi ridaranno Elena. Mi alzo, tolgo le coperte, apro le finestre, metto tutta la roba a lavare, mi faccio una doccia e poi scendo al bar a far colazione. Chiamo mamma.

" Simo finalmente" la sua voce mi scalda di nuovo il cuore. Sono stato troppo inerme in questi giorni. Mi sento anche troppo magro.
"lo so, ho sbagliato chiedo scusa, e che mamma Elena è tutta la mia vita. "
" tu lotta Simo. Emma mi ha detto che stai sempre a letto. Devi reagire. Devi cercare di tirarti su. Di farti forza. Quella ragazza non può mica fare tutto da sola. Sei settimane che non vai a lavorare ringraziala che non ti ha fatto licenziare. " mi dice. Aveva ragione Emma troppe volte mi aveva graziato nel non farmi rapporto o addirittura ora buttarmi fuori dalla squadra.
" Sono al bar faccio colazione e vado dall'avvocato."
"bravo e riprendi Elena"
" lo farò ti voglio bene" confesso.
" anche io. quella donna che hai affianco è un angelo. Tienitela stretta. "
" lo so, mamma lo so" dico sorridendo

Al commissariato intanto

Emma

Entro dove ci sono tutti i miei agenti li richiamo nel mio ufficio.
" commissario è successo qualcosa?" mi chiede Giulia.
" si Alessandro e Antonio pedinatemi Gabriele"
" va bene" mi dice Alessandro.
" Giulia, tu con Elisa guardatemi i suoi tabulati telefonici e vedete quante volte ha sentito Carlotta la ex fidanzata di Simone. Voglio capire delle cose. "
" d'accordo commissario" mi rispondono entrambe. Escono controllo i biglietti per Parigi. Se Maometto non va dalla montagna e la montagna che va da maometto.
Ho gli occhi attaccati allo schermo quando sento spalancarsi la porta.
"Emma" sorrido dentro di me. Mi raggiunge.
" ti sei alzato finalmente!"
" scusa - si inginocchia e io sorrido- scusami tanto. Non volevo trattarti male oggi, neanche durante le settimane. Emma sei la mia vita se te ne vai tu io muoio. Già sto nella merda che Elena non c'é. Se tu mi lasci cado per sempre nel burrone. Quindi ti prego so che sono stato un coglione in questi giorni ma ti scongiuro aiutami a rialzarmi. " mi alzo e lo guardo.
" alzati scemo" si alza e io lo abbraccio e lui mi stringe. Sentivo di nuovo gli abbracci del mio uomo. Era magrissimo ma me lo facevo bastare sapevo che se avrebbe ripreso a mangiare sarebbe tornato lui. "Ti amo"
"anche io amore. E ti chiedo scusa se..." le metto una mano davanti alla bocca.
" basta, uhm adesso ci mettiamo a lavoro e ci riprendiamo Elena" annuisce e io lo bacio a stampo, finalmente! È finito un pezzo di incubo. Gabriele preparati perché tu passerai le pene dell'inferno!!

𝙸𝚘 𝚊𝚟𝚛𝚘̀ 𝚌𝚞𝚛𝚊 𝚍𝚒 𝚝𝚎 ❤️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora