Capitolo 1

1.3K 33 8
                                    

"Amy, devi farti degli amici...sei qui da quanto? Due settimane? Possibile che te ne stai sempre da sola?".

Guardo la donna davanti a me.

Ha ragione.

Ma purtroppo non sono mai stata l'anima della festa.

Non mi riesce bene stringere legami.

"Non fa per me, Betty".

"Devi almeno provarci, piccola mia".

Fin da bambina ho fatto fatica a fidarmi delle persone.

Sono sempre stata sola.

Mi bastavo.

E mi basto ancora.

"Adesso vado, devo studiare per il test" mi alzo dalla sedia.

"Quando sarà?".

"Non te lo dico, porta male...sappi solo che non manca molto" le sorrido.

"Va bene...però voglio sapere l'esito, sai che ci tengo".

Ci tiene davvero.

Il diminutivo Betty sta per Elizabeta.

La proprietaria dell'unico bar/ristorante del paese.

Una donna di origine brasiliana.

Felicemente sposata, mamma e nonna.

L'avevo conosciuta a sei anni.

Quando per la prima volta ero venuta in questo paesino di montagna.

Con la mia famiglia.

Per riabbracciare le origini di mia nonna.

Fu così anche per l'anno dopo.

E quello dopo ancora.

Poi la magia finì bruscamente.

Le vacanze si interruppero.

Non vidi più la Betty.

I suoi sorrisi al mattino ad accogliermi per la colazione.

Le sue carezze sulle guance.

Il suono della sua risata dirompente ed allegra.

Seguirono anni bui.

In cui speravo di riuscire a tornare qui.

Dov'ero stata felice l'ultima volta.

Ed eccomi.

In questo paese di cento anime.

E qualche turista.

Un posto sconosciuto ai più.

Situato sulle montagne lombarde nei pressi del Lago di Como.

La nostalgia mi colpì in pieno petto appena arrivata.

Mi scese qualche lacrima aprendo il portone di casa.

La casa dei miei bisnonni.

Passata poi alla mia nonna materna.

Ed ora a me.

Già, nessun passaggio intermedio.

"Ehi, Amelia, tieni, ti ho messo da parte qualche brioche avanzata da questa mattina" la donna mi passa un sacchetto di carta con fare materno.

"Grazie, non riuscirò mai a sdebitarmi con te".

"Figurati, lo faccio perché non sono sicura che mangi abbastanza" dice squadrandomi dalla testa ai piedi.

CartapestaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora