Capitolo 30

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"Amelia, esci subito da quel camerino!" borbottò Giorgia ormai alterata.

"No".

"Ma perché fai la bambina?! Dai, esci, voglio vedere!".

"Mi vergogno Gio...".

"Di cosa?".

"Questo vestito è cortissimo...sono praticamente nuda!" sbuffai.

"Esci oppure ti tiro fuori io con le maniere forti!".

Presi coraggio.

Mi vergognavo tantissimo.

Uscii dal camerino di prova.

Il vestito che indossavo era nero.

Con dei fiorellini bianchi sparsi.

In generale mi piaceva molto.

Il modello era davvero elegante.

Ma era troppo corto.

Mi arrivava a metà coscia.

"Sei bellissima!" la mia amica aveva gli occhi a cuoricino.

Mi aveva fatto provare una marea di abiti.

Colorati.

Bianchi.

Neri.

A fantasia.

A tinta unita.

Eravamo in quel negozio da almeno due ore.

"Lo abbiamo trovato mia piccola ruba cuori!".

"No...è troppo corto".

"Amy, va benissimo, stai una favola e farai morire di crepa cuore quel poveretto di Pierpaolo" sorrise furba.

"Ma andiamo in un ristorante elegante, non sarò troppo svestita?".

Continuavo ad osservarmi allo specchio del camerino.

A girare su me stessa.

Non ero convinta.

Mi piaceva molto.

Ma secondo me non era adatto.

"Lo compriamo, basta, forza, rivestiti che devi andare a lavoro".

Uscii dal negozio con una busta.

Alla fine mi aveva convinta.

E poi non avevo più tempo per lo shopping.

Tornai in paese.

Andai diritta a lavoro.

La Betty volle sapere tutto.

Dal vestito al trucco.

Passando per il ristorante.

Era super curiosa.

E felice.

Per me.

Per noi.

Pierpaolo mi aveva mandato un messaggio quella mattina.

Chiedendomi se fossi ancora convinta del nostro appuntamento.

Era stato molto tenero.

Ovviamente risposi positivamente.

Di Conti nemmeno l'ombra.

Neanche Elisa aveva accennato a lui al telefono.

Forse saremmo riusciti davvero ad allontanarci.

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