Capitolo 6

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"Allora?".

Pierpaolo mi osservò entrare in macchina.

"...ho passato il test" sorrisi a trentadue denti.

"Lo sapevo che ce l'avresti fatta" sorrise.

"Sono molto contenta".

"E poi hai avuto un ottimo maestro" si diede delle arie scherzando.

"Grazie per avermi aiutata".

"Figurati".

Partimmo.

Dovevo passare dalla Betty.

Volevo dirglielo di persona.

"Com'è andata la tua giornata?" lo guardai.

"Bene, sono un po' stanco però" si portò una mano dietro al collo.

"Posso chiederti di cosa ti occupi?".

"Lavoro come consulente imprenditoriale nell'azienda della famiglia della mia fidanzata, costruiamo e vendiamo componenti per macchinari tessili".

"Sembra complicato".

"No, io mi occupo dei clienti e piazzo sul mercato il nostro prodotto".

"E Alessia lavora con te?".

"No, lei è la figlia del capo, non lavora...".

"Beata lei" commentai guardando fuori dal finestrino.

Era una figlia di papà.

Avevo intuito bene.

"Stiamo insieme da quattro anni" affermò deciso.

Perché me lo stava dicendo?

"Sono contenta per voi" sorrisi.

"Il padre vuole che la sposi...".

"Okay...e tu non vuoi farlo?".

"...immagino di sì".

Non era convinto.

Non lo era affatto.

Ma perché ancorarsi ad un rapporto infelice?

Poteva lasciarla.

Quattro anni sono lunghi.

"Vedrai che sarete una coppia bellissima" mentii.

Non mi piacevano insieme.

Quella mattina che li vidi lo notai.

Qualcosa era fuori posto tra loro.

"Non voglio più sposarmi, l'ho già fatto una volta e non è andata bene".

"Magari Alessia è la donna giusta".

"Magari".

Pierpaolo non lo capivo.

Sembrava intrappolato in una relazione.

Di sua spontanea volontà.

"Tu ce l'hai un fidanzato?" ruppe il silenzio che si era creato.

"No".

"Come mai?".

Che domanda era?

"Non ho mai provato un certo trasporto per qualcuno".

Era la verità.

Avevo avuto delle avventure tempo addietro.

Ma non mi ero mai davvero innamorata.

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