Capitolo 54

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"Non ti ho mica invitata qui per lavare i piatti" protestò per l'ennesima volta l'uomo.

"Voglio rendermi utile, te l'ho già detto".

"Sì, ma mi fai sentire in colpa...se ci fosse mia madre mi picchierebbe" rise.

"I tuoi genitori sono davvero gentili".

Mi ero trovata bene con la famiglia Conti.

Erano persone semplici.

Allegre.

"Ne sono felice".

Finimmo di sistemare.

Prima di metterci in macchia per tornare a San Costanzo.

Dove cantammo a squarcia gola tutte le canzoni di Natale che passavano in radio.

Vedere Giulio senza difese era strano.

Senza quell'espressione tipica del ruolo di professore.

Ma come dice lui esiste anche la persona.

Oltre al ruolo.

Esiste Giulio.

Una volta a casa mia gli offrii un tea caldo.

Giusto per non essere troppo maleducata.

"Ma sotto al tuo albero ci sono due regali" osservò.

"Già, sono quello di Giorgia e quello del mio capo del lavoro".

"Che fai non li apri?" sorrise.

Presi le due buste.

Le posai sul tavolo.

L'uomo osservava la scena curioso.

Aprii prima quello della Betty.

Mi aveva regalato un cappello ed una sciarpa.

Entrambi di lana.

Color giallo pastello.

Quasi ocra.

Erano morbidissimi.

"Provali".

Infilai il cappello con il ponpon.

Subito sentii il calore sulle orecchie.

"Ti stanno benissimo, sembri una bambina" Giulio sorrise.

"Grazie".

Appoggiai i due accessori vicino al cappotto.

Così da potermeli infilare alla prima occasione.

"Ora tocca al regalo di Giorgia" dissi iniziando a scartare la busta.

Buttai un occhio dalla fessura.

Avevo capito.

Ma come le era venuto in mente?!

C'era anche un bigliettino.

Lo afferrai.

'Sono sicura che ti farà comodo, piccola Latin Lover'.

Sentii l'imbarazzo crollarmi addosso.

"Perché sei diventata rossa?" il professore adesso era ancora più curioso di prima.

"Questo...non te lo faccio vedere...è...privato" mormorai.

"Che sarà mai?" si allungò per sbirciare nella busta.

Subito si allontanò.

In viso un'espressione indecifrabile.

Tra il divertito.

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