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- non per essere scortese, davvero, ma credo che per tutto l'anno probabilmente verrai ricordato come il ragazzo che è andato addosso a Lee Minho -

Han si passò una mano tra i capelli esasperato, era ormai arrivata l'ora di pranzo e Hyunjin aveva deciso di fargli conoscere i suoi compagni di corso. Il problema era che stavano ripetendo le stesse cose da ormai un ora, ed Han non ne poteva davvero più di ascoltare sempre i soliti discorsi. Non aveva fatto colazione quella mattina, come ogni mattina, perciò in quel momento stava sentendo la fame aumentare ogni minuto che passava. Desiderava soltanto poter mangiare qualcosa alla mensa della scuola, ma non accompagnato da quei ragazzi.

Non che gli stessero antipatici, assolutamente, erano davvero gentili con lui, ma stavano iniziando ad essere pesanti e Han non voleva sembrare maleducato in nessun modo. Hyunjin che ormai conosceva Han da diciott'anni, capì immediatamente come stava iniziando a sentirsi il ragazzo, così propose ai suoi amici di andare a pranzare nel giardino dell'università. Tutti acconsentirono, tranne Han che trovò la scusa di voler conoscere alcuni suoi compagni di corso visto che non avrebbe potuto passare tutto l'anno con loro a causa della diversità di orario.

Con un po' di dispiacere, si separarono dal più piccolo e Han decise di avviarsi da solo verso la mensa. Non si aspettava veramente di poter conoscere qualcuno e farci amicizia già dal primo giorno, perciò quando entrò all'interno della mensa non si guardò molto intorno e si diresse direttamente al banco per decidere cosa mangiare. Prese un vassoio dalla pila e quando scelse il suo pranzo, lo appoggiò su di esso e si voltò cercando un tavolo libero. Con una nota di dispiacere si accorse che non ce ne era nemmeno uno e sbuffò esasperato. Quel suo primo giorno di scuola non stava andando come aveva desiderato. Fece un primo passo verso i tavoli, quando un braccio gli passò attorno alle spalle e un viso si accostò al suo. Han si voltò di scatto e rimase alquanto sorpreso dal ritrovarsi di fianco il ragazzo del terzo anno che aveva presentato tutti i primini, ovvero Christopher.

- ciao raggio di sole, non sai dove sederti? -

Han scosse lievemente la testa ancora sorpreso, non fece in tempo a muoversi che venne trascinato verso un tavolo semivuoto. Christopher fece alzare i due ragazzi che stavano mangiando e gli disse di sedersi insieme a quelli del tavolo a fianco. Non si fecero molti problemi a farlo, probabilmente perché non volevano avere rogne con uno studente di terza, soprattutto se si trattava del capitano della squadra di calcio. Fece accomodare Han davanti a lui e gli sorrise passandosi una mano tra i capelli.

- non credo di essermi presentato ancora, ma io sono Bang Christopher del terzo anno, mi dispiace di averti messo in imbarazzo prima davanti a tutta la scuola, ma era mio dovere farlo.-

Han scosse la testa, cercando di non sembrare ancora troppo sorpreso di trovarsi seduto insieme a lui.

-ti sei fatto male?-

- quando? -

Christopher sorrise divertito, e appoggiò il proprio viso sui palmi delle sue mani. Osservò il viso del minore con un piccolo ghigno sul volto.

- quando sei andato addosso a Minho, so che ti sei fatto male. Sei un pessimo bugiardo, se vuoi la mia modesta opinione-

Han si portò automaticamente una mano al fianco, che al lieve tocco iniziò a pulsare. Fece una piccola smorfia di dolore che cercò di nascondere mordendosi il labbro.

- sei suo amico?-

Christopher scosse la testa continuando a sorridere.

- no, non siamo amici, sono molto amico di suo fratello però. Sembri una persona molto curiosa Han, vorresti conoscere Minho? -

Han si mise dritto con la postura della schiena e prese a fare dei piccoli cerchi concentrici con il proprio indice sulla sua stessa coscia, un gesto che se pur particolare, lo aiutava a ragionare e mantenere un certo controllo.

- tu stesso hai detto di stare alla larga da lui -

- vero, ma questo fondamentalmente non è un vero e proprio problema, lui non si fa trovare facilmente. Frequenta le lezioni, certo, ma poi è come se sparisse fino alla lezione dopo -

incrociò le mani tra di loro senza smettere per un secondo di guardare Han.

- non voglio conoscerlo, voglio solo ringraziarlo di avermi aiutato dopo avermi fatto cadere-

- consideralo come già fatto-

-no-

Christopher alzò un sopracciglio sorpreso dalla risposta appena ricevuta, si passò una mano tra i capelli sorridendo lievemente ripetendo la risposta di Han ad alta voce. Notando il tono con il quale quel "no" gli era uscito, Han spalancò gli occhi e mosse una mano davanti al viso.

- scusa, non volevo risponderti in questo modo scortese, sono pessimo. Scusa Christopher, ma vorrei farlo di persona tutto qui, mi sembra un ragazzo che non riceve molta gentilezza e per una singola volta vorrei poter offrirgliela io, semplicemente ringraziandolo -

Chris guardò il viso del minore per qualche secondo, in seguito si alzò dalla sedia e si stiracchiò lievemente davanti a lui.

- dovresti davvero guardare la città di Seoul dal tetto di questa scuola, c'è una vista magnifica -

Afferrò il suo zaino e prese a camminare verso l'uscita della mensa, lasciando Han senza parole ed immobile al tavolo dove pochi secondi prima anche Cristopher era seduto.

Non riusciva davvero a crederci che se ne fosse andato con quella frase, dopo aver parlato per tutto il tempo di Minho come se fosse l'argomento più scottante e importante del mondo. Aveva solo chiesto dove si trovasse il ragazzo, voleva solo ringraziarlo, in qualche modo poterlo rendere felice, forse. Non lo sapeva nemmeno Han.

Decise di iniziare a pranzare, forse con lo stomaco pieno e un po' di tranquillità avrebbe potuto riflettere al meglio sulle parole di Christopher. Non che ci fosse davvero qualcosa su cui riflettere, nel senso, la frase era chiara, era semplicemente un consiglio da studente più grande a studente più piccolo. Probabilmente era una cosa che consigliava a tutti di fare. Certo però era strano, uscirsene dal nulla con quella frase, cambiando argomento da un secondo all'altro.

Han lasciò cadere le bacchette dalla sua mano nel piatto e si portò il palmo alla fronte, rendendosi contò solo in quel momento della sua stessa stupidità. Prese il suo zaino velocemente e si alzò dal suo tavolo, iniziando a correre verso l'uscita della mensa lasciando il suo pranzo quasi intoccato.

Who is he?   [ Minsung ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora