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Non era sua intenzione scontrarsi con qualcuno e attirare nuovamente sguardi e voci su di lui fin dal primo giorno, ma si era immerso tra i suoi pensieri quella mattina e non si era accorto del ragazzo a cui era andato addosso. Non che in realtà fosse semplice accorgersi di lui visto la sua altezza, ma in ogni caso la sua intenzione non era quella di fargli male.

Minho non era un ragazzo che pensava e si focalizzava molto sulle persone, lui aveva un modo di vedere e di classificare tutti quelli che incontrava sulla base di tre fasce. Quella delle persone a lui indifferenti, quella delle persone di cui conosceva il nome e quella delle persone a cui teneva. Precisiamo che in quest'ultima fascia erano presenti due persone, i suoi due fratelli.

Fu proprio per questo suo modo di essere che si dimenticò dopo circa cinque minuti dell'accaduto e del ragazzo a cui era andato addosso. Si diresse verso le tribune, nei posti in alto, quelli che di solito nessuno occupava, per rimanere da solo e assistere alla presentazione dei primini. Nessuno si mise seduto accanto a lui, nessuno gli rivolse la parola e soprattutto, nessuno diede segno di averlo notato. Tutto ciò gli fece alzare l'angolo della bocca in un piccolo sorriso ironico perché era palese che tutti lo avessero notato.

La presentazione iniziò. Alcuni suoi coetanei del terzo anno iniziarono a presentare nome per nome tutti gli studenti e a far fare dei piccoli obblighi ad alcuni di loro. Il fatto che tutti quelli con un aspetto più piccolo o da sfigato con gli occhiali o l'apparecchio fossero quelli che dovevano svolgere gli obblighi, fece alzare gli occhi al cielo a Minho.

Cliché

Ogni anno era sempre la solita storia, sempre i soliti che venivano presi e messi in imbarazzo davanti a tutta l'università, sempre i soliti che poi venivano bullizzati per tutto il resto dell'anno. Minho si stava per alzare dal suo posto e decidere di passare il resto della presentazione da solo nel tetto dell'istituto, quando al microfono venne urlato il nome di un alunno di prima che a Minho parve di aver già sentito. Si rimise comodo nel suo spalto ed osservò come il ragazzo dai capelli biondi a cui precedentemente era andato addossò, in quel momento stava facendo un grande inchino in segno di cortesia.

- Han Jisung, devo dire che per essere un primino sei davvero affascinante -

Minho spostò lo sguardo verso il grande schermo usato per le partite di calcio dell'università, che in quel momento stava inquadrando il viso del più piccolo, volendo osservare la sua reazione. Notò come le sue guance paffute iniziarono a colorarsi di un rosa più intenso e come lui si inchinò nuovamente per ringraziare.

-girano voci che tu oggi ti sia scontrato con Lee Minho, sai non è esattamente la persona più socievole che ci sia in questa scuola, potevi sicuramente andare addosso a qualcuno di più cordiale e gentile -

Minho sorrise lievemente alle parole di Christopher. Loro due non erano amici, non potevano considerarsi tali, ma forse tra tutte le persone, Christopher era quello con cui Minho, se ne avesse avuto la possibilità, si sarebbe trovato bene e forse in un altra vita, sarebbe potuto anche diventare il suo migliore amico. Non passavano le pause insieme e non si parlavano spesso, ma avevano un rispetto reciproco nato al primo anno di università, perciò Minho non se la prendeva quando Christopher parlava in quel modo di lui e allo stesso modo Christopher non si arrabbiava quando veniva ignorato spudoratamente da quest'ultimo.

-possiamo inquadrare Minho per qualche secondo? -

Oh no Christopher, no.

Minho alzò gli occhi al cielo, non sopportava quando lo metteva al centro dei discorsi o dell'attenzione, soprattutto perchè sapeva che il resto del mondo non lo vedeva con gli stessi occhi con cui lo vedevano quelli di Christopher. Fortunatamente la telecamera lo inquadrò per qualche secondo, perciò il suo viso nel grande schermo venne proiettato per un lasso di tempo minimo, per poi concentrarsi nuovamente su Han.

- ti sei fatto male? -

il biondo scosse la testa, alzando lo sguardo verso le tribune, cercando con gli occhi la figura di Minho che per tutto il tempo non gli aveva tolto gli occhi di dosso. Christopher notò il tentativo di ricerca del piccolo Han e sorrise lievemente.

- so che ti sei fatto male, andare addosso ad uno come lui non è come essere accarezzati da una piuma, ma non aspettarti delle scuse da parte sua. Ora mi rivolgo a tutti voi primini, ma anche a tutti voi resto della scuola anche se lo sapete già. Lasciate in pace Lee Minho, non è roba per voi -

Minho si mise in piedi, alzandosi dal suo posto e decidendo di lasciare la presentazione delle prime e rifugiarsi da qualche parte. Alzò una mano in segno di saluto e di ringraziamento, indirizzato solo ed esclusivamente a Christopher. Non guardò indietro, semplicemente scese i gradini posteriori e scomparve nel nulla. L'unica cosa che sentì dopo fu la voce al microfono che incitava tutti a continuare con la presentazione.

Who is he?   [ Minsung ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora