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Hyunjin aveva passato tutta la domenica a casa del suo migliore amico. La sera prima in discoteca aveva iniziato a sentirsi male subito dopo essersi fatto il ragazzo carino nei bagni del locale. Maledì in tutte le lingue che conosceva il suo corpo, per una volta che avevano deciso di divertirsi, lui e i suoi amici, Hyunjin aveva rovinato tutto. Gli dispiaceva soprattutto per Han visto che voleva farlo divertire ed integrare nella sua compagnia per non lasciarlo da solo.

E invece come sempre, Han aveva dovuto occuparsi di lui come se tra i due il più grande fosse il biondo. Anche se in fondo, forse non si lamentava più di tanto, perchè in quel modo aveva potuto passare un'intera giornata insieme al suo migliore amico come ai vecchi tempi; avevano passato la domenica a letto a mangiare patatine di ogni tipo e bere tisane e cioccolate calde mentre si finivano insieme l'ultima stagione di the end of this fucking world. Era ormai ora di cena e Hyunjin stava preparando la tavola mentre Han era ai fornelli a preparare uno dei suoi piatti preferiti. Il fatto che Han non fosse riuscito a trovare un appartamento vicino a quello di Hyunjin e i suoi coinquilini, lo turbava un po', ma almeno in quel modo nessuno poteva davvero disturbarli.

- come sei messo con i corsi e lo studio? -

Hyunjin si voltò verso il suo amico mangiucchiando un pezzo di pane, Han rivolto di spalle scosse semplicemente la testa.

- faccio fatica a stare al passo al professore di chimica in realtà, diciamo che è sempre stato il mio problema principale anche alle superiori -

Hyunjn annuì e finì di sistemare la tavola.

- prova a cercare nella bacheca universitaria al primo piano domani, solitamente alcuni ragazzi lasciano il loro numero per le ripetizioni -

Han si voltò verso l'amico, davvero qualcuno lo faceva anche all'università? Scrollò le spalle annuendo e spegnendo il fornello.

- forse lo farò, per ora mangiamo -

Passarono il resto della serata insieme e Hyunjin si fermò anche a dormire da Han. Il mattino seguente però solo Han si alzò dal letto, visto che l'amico aveva ripreso a stare male. Han lo rimproverò per aver mangiato così tanto il giorno precedente e lo avvisò che quando avrebbe finito lezioni si sarebbe fermato in farmacia a prendergli delle medicine. Si preparò per andare all'università, indossò la divisa e prese il suo zaino, uscendo successivamente di casa e correndo per non perdere l'autobus. Non vedeva davvero l'ora di farsi la patente. Arrivò alla facoltà in poco tempo e una volta sceso dall'autobus intravide in lontananza la figura di Christopher impegnato a parlare con alcune ragazze del primo anno. Non ci fece molto caso ed entrò subito nell'edificio.

Si ricordò delle parole di Hyunjin e del consiglio che gli aveva dato, ovvero di controllare nella bacheca al primo piano. Guardò velocemente l'ora sull'orologio al suo polso e decise che lo avrebbe fatto durante la pausa pranzo. Andò verso la sua classe e per tutta la mattinata si fuse la mano a forza di scrivere e prendere appunti. Si sorprese di quanto i docenti parlassero in modo veloce.

Quando anche l'ultima ora di quella mattinata terminò, Han si alzò dal suo posto e si stiracchiò per bene. Prima di andare a pranzare aveva deciso di fermarsi a controllare la bacheca, anche perché comunque i compagni con cui quel giorno doveva trovarsi in mensa erano a conoscenza che avrebbe fatto tardi. Con lo zaino appoggiato solo in una spalla, Han si bloccò davanti all'innumerevole quantità di annunci che vi erano appesi. Quel giorno stava indossando gli occhiali e non le lenti a contatto, così si ritrovò costretto a sistemarseli bene sul naso per poter leggere anche gli annunci scritti in piccolo.

Non si accorse assolutamente che dietro di lui qualcuno lo stava osservando fino a quando il biondo, ormai avendo perso tutte le speranze, si voltò rinunciando alla sua ricerca. Quando però si voltò e vide la persona davanti a lui, prese un piccolo infarto e fece qualche passo indietro andando a sbattere contro il muro dietro di sé, facendo cadere diversi fogli che vi si trovavano attaccati. Han si piegò velocemente, riprendendoli e riattaccandoli nuovamente alla bacheca, per poi girarsi una seconda volta consapevole però della figura che lo stava osservando.

Who is he?   [ Minsung ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora