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Quella mattina Minho era stato chiamato all'interno dello studio di suo padre. Quando era entrato, con non troppa sorpresa, aveva notato che insieme al signor Lee c'era anche la zia dei fratelli, Nora. Minho solcò a grandi passi la stanza e si fermò al centro dello studio, puntando il proprio sguardo solo su suo padre, che era seduto nella grande sedia in pelle nera dietro la sua enorme scrivania.

- mi avete chiamato? -

Il signor Lee era un uomo alto e muscoloso, aveva ormai raggiunto la mezza età, ma seppur non fosse propriamente giovane, la sua postura e la sua presenza massiccia incutevano ancora molto timore, anche allo stesso figlio che lo conosceva e aveva a che fare con lui da ormai vent'anni.

- necessito del tuo aiuto -

Nora era appoggiata con la schiena ad una libreria nell'angolo dello studio, stava osservando la scena in silenzio, già a conoscenza di tutto ciò che il signor Lee era in procinto di dire a suo figlio.

- c'è una missione per te, non puoi rifiutarti. E' molto importante, proprio per questo sarai isolato dalla famiglia, non avrai nessun contatto di ogni tipo e sarai in collegamento soltanto con me. -

Minho rimase in silenzio, stava cercando di metabolizzare e soprattutto capire. Mai nella sua vita gli era giunta una missione di questo genere. Il signor Lee lo osservò in silenzio per qualche minuto, poi continuò.

- non tornerai a casa finché la missione non sarà completata, avrai degli aiuti, ma se verrai catturato o ferito gravemente, non aspettarti degli aiuti da parte mia. Sei abbastanza grande da saper cavartela da solo. Ti toglierò il telefono e ogni possibile strumento di comunicazione che hai, scomparirai per tutto il tempo che sarà necessario. -

Minho rimase immobile, zitto e soprattutto disorientato. Non poteva fare una cosa del genere, non poteva per i suoi fratelli, non poteva per sua madre e davvero, non poteva per Han.

- e se io non volessi far parte di questa missione? -

Nora alzò la testa dal pavimento, sorpresa dalla risposta di Minho. Mai da quando conosceva il ragazzo, lo aveva sentito parlare così a suo padre. Nora sospettò che la risposta di Minho fosse causata dall'impossibilità da parte sua di lasciare tutto senza dire nulla, di non poter avere contatti con i propri fratelli per chissà quanto tempo, di non poter avere contatti con il ragazzo che gli piaceva, di non poter mandare un messaggio per far sapere che era vivo. Nora comprendeva, in parte, ciò che il ragazzo stava provando.

Il signor Lee rimase in silenzio per qualche secondo, fissando negli occhi suo figlio con uno sguardo che se fosse stato un arma, sarebbe stato un lanciafiamme. Si alzò dalla sua scrivania, non distogliendo per un secondo lo sguardo dal ragazzo. Minho non gli aveva mai risposto, mai nella sua vita era stato così spudorato da rispondergli in quel modo. Nora si allarmò, non volendo che la situazione degenerasse ulteriormente. Choi Lee con piccoli, ma veloci e saldi passi, raggiunse suo figlio al centro della stanza e si fermò proprio davanti a lui. Nella stanza calò un silenzio tombale e l'uomo puntò l'indice verso il viso del ragazzo.

- ascoltami bene Lee Minho. Tu sei il mio figlio maggiore e come figlio maggiore hai la responsabilità di continuare l'attività di famiglia, ciò significa che se io ti dico di fare una cosa, tu la fai. Non mi interessa se non vuoi -

A Minho tornarono alla mente dei ricordi di lui da piccolo, intento ad apprendere il modo giusto di comportarsi e di mostrarsi. Quella vicinanza con suo padre gli portò alla mente dei momenti spiacevoli.

- abbiamo bisogno di soldi e questa missione ce ne porterà. Ti ho cresciuto cercando di toglierti ogni briciolo di bontà e ho fallito in parte, ma anche se il tuo pensiero va contro il mio, mi hai sempre obbedito. Non credere di poter iniziare a fare il contrario e iniziare a prendere decisioni di testa tua -

Who is he?   [ Minsung ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora