Era un mercoledì sera, Han Jisung si trovava seduto nel suo divano in soggiorno e stava mangiando un gelato alla vaniglia per accompagnare la sua visone del film. Quel giorno lo aveva passato tutto a casa di Hyunjin e i suoi coinquilini, che fortunatamente non erano presenti. Han non voleva sembrare o risultare cattivo, ma gli amici di Hyunjin non erano per lui le persone più simpatiche che conosceva, certo stava bene in loro compagnia, ma per un numero limitato di ore. In un certo senso, Han era stato contento di ritrovarsi solo con Hyunjin, avevano potuto parlare di tante cose, tranne quella che però da ormai qualche giorno turbava Han.
Lee Minho.
Han lo sapeva benissimo, anche se nessuno glielo aveva espressamente detto, che non poteva parlare con qualcuno di quello che era successo tra lui e Minho, anche se quel qualcuno era il suo migliore amico. Hyunjin lo avrebbe capito, Han lo sapeva, ma non voleva rischiare di farlo stare male o che qualcosa potesse capitare a lui. Era una situazione complicata. Lo era davvero. Insomma, aveva baciato Minho, o per essere più precisi, Minho aveva baciato lui.
Han affondò il cucchiaio nella vaschetta di gelato che aveva tra le mani e sprofondò nei cuscini del suo morbido divano. Assurdo. Era tutto quello che riusciva a dire o a pensare in quel momento. Avevano dormito l'uno a fianco all'altro quella notte e anche se al mattino Minho non c'era già più, la forma del suo corpo era rimasta stampata nel materasso del minore. Han sorrise. Si sentì un ebete in quel momento, anche perché solo due giorni prima era stato quasi violentato e lui non riusciva a pensare ad altro che a Minho.
Era assurdo, ripeto, assurdo.
Han chiuse il suo gelato, il film davanti a lui stava andando avanti e ormai lui aveva perso il filo del discorso. Sospirò e allungò una mano verso il telefono posto sul mobile davanti al divano. Quando lo accese notò che gli era arrivato un messaggio e quando lo sbloccò e notò che era da parte di Minho, si mise subito seduto in modo composto nel divano, non perdendo altro tempo a leggerlo.
Minho:
Han Jisung.
Inviato alle 23.15
Minho:
come stai?
Inviato alle 23.16
Tu:
Minho! Scusa se non ti ho risposto prima, sto bene e tu?
Inviato alle 23.30
Stava avendo una conversazione normale con Minho? Stava accadendo veramente?Minho:
domani sei libero?
Inviato alle 23.33
Han lesse circa cinque volte il messaggio che gli aveva mandato, c'erano diversi motivi per cui Minho gli aveva chiesto se era libero, e tutte le risposte che Han si era auto-dato portavano alla conclusione che Minho lo aveva chiesto perché voleva vederlo. Non perse tempo a rispondere alla domanda in modo affermativo e dopo circa due minuti di estrema e lunga sofferenza, la vibrazione del suo telefono fece svegliare Han dai suoi pensieri.
Minho:
Vuoi uscire con me?
Inviato alle 23.35
Oh merda
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La mattina dopo Han si svegliò presto, alle otto di quel giovedì mattina era in piedi e si stava dirigendo verso la sua piccola cucina per prepararsi la colazione. Minho lo aveva invitato ad uscire con lui, Han faticava ancora a crederci e non sapeva come considerare quell'uscita. Insomma, era un appuntamento? Minho gli aveva detto che non sarebbero andati fuori nei pressi di Seoul, infatti il più grande aveva intenzione di portarlo ad un parco divertimenti abbastanza lontano da casa. Han non si era lamentato di questo, dopotutto per prima cosa lui amava i lunapark, e poi sapeva il motivo per cui Minho aveva scelto un posto così lontano; aveva paura di essere riconosciuto, il che era abbastanza comprensibile.
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Who is he? [ Minsung ]
Teen FictionLee Minho è il primo genito di una delle famiglie più pericolose della Corea del sud, è un ragazzo riservato e solo a causa del suo cognome tutti hanno timore di lui. Per vent'anni ha vissuto la sua vita senza essere disturbato da nessuno, cercando...