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Han uscì dalla doccia, con i piedi scalzi e bagnati percorse il bagno per prendere un grande asciugamano e se lo avvolse attorno al corpo. Si passò una mano tra i capelli biondi, che stavano iniziando a perdere il loro colore lucente. Guardò l'ora nel suo telefono, osservando che erano le tre e mezza di notte, aveva la musica accesa che circondava la stanza e lo aiutava a rilassarsi. Iniziò a cambiarsi, indossando dei pantaloni neri comodi per dormire e una felpa bianca larga e calda. Era ormai arrivata la primavera, ma Han aveva freddo, aveva costantemente freddo e con la mancanza di un corpo a riscaldarlo durante la notte, congelava ogni volta.

Uscì dal suo bagno, spegnendo la musica e lanciando il telefono sopra il proprio letto, passandosi un'asciugamano tra i capelli per asciugarli. Quella notte, come quasi tutte le notti, Han non riusciva a dormire. Il motivo ormai non lo sapeva più nemmeno lui, c'erano così tanti pensieri che lo tormentavano, a volte riusciva a sfogarsi con Hyunjin, soprattutto dopo che gli aveva rivelato di Minho, ma dopotutto il suo migliore amico non poteva essere presente ventiquattro ore su ventiquattro nella sua vita e certi giorni si sentiva davvero troppo solo.

Non era la prima volta in realtà che Han percepiva quel senso di solitudine, anche prima di andare all'università e allontanarsi dalla sua famiglia, anche quando si trovava a casa sua insieme ai suoi parenti, a volte lo percepiva. In quei mesi in cui Minho era sparito e lui era stato in grado di sentirlo solo una volta, quel sentimento si era aggravato. Han lo poteva capire perfettamente.

La sua mente stava viaggiando da tutte le parti in quel momento, stava toccando pensieri che si sorprendeva anche lui di fare. Era seduto nel proprio tavolo in cucina e stava aspettando che la sua cioccolata calda all'interno della tazza si raffreddasse abbastanza da poter essere bevuta. Teneva la tazza calda tra le mani ghiacciate e guardava il liquido scorrere l'ungo la ceramica bianca, come se in quel momento fosse la cosa più interessante di quel mondo. All'inizio lo percepì appena, lo scambiò per un rumore esterno, ma quando accadde per la seconda volta, Han alzò la testa dalla propria cioccolata. Era sicuro, qualcuno aveva bussato alla porta.

Scese dal prorpio tavolo, lasciando appoggiata su di esso la tazza contenente la sua cioccolata calda e a piedi nudi si diresse verso l'entrata. Han era sicuro che si trattasse di un suo vicino, magari era accaduto qualcosa a qualcuno nell'appartamento in cui abitava, anche perché alle tre e mezza di notte sicuramente nessuno avrebbe bussato alla sua porta per fargli una visita di cortesia. Han giunse all'entrata e posò una mano nella maniglia, aprendo la porta di scatto per rivelare finalmente a sé stesso di chi si trattasse.

Quando Minho si vide aprire la porta davanti a sé, in un primo momento rimase sorpreso, perché ciò significava che il minore era sveglio a quell'ora, ma quando i suoi occhi si posarono sul volto di Han, tutti i pensieri scomparvero. Han perse tutto il fiato che aveva, come se tutto l'ossigeno del mondo fosse sparito tutto d'un tratto, Minho lo stava osservando, Minho era davanti a lui, Minho era vivo.

- Han Jisung -

Han non riuscì a trattenersi e nel suo viso comparve un enorme sorriso, che risultò in netto contrasto con le lacrime che avevano iniziato a solcare le sue guance. Erano lacrime di gioia, perché Han era al settimo cielo e non riuscì a resistere nel saltare tra le braccia di Minho.

Il maggiore lo strinse a sé, mentre con il piede si richiudeva la porta alle spalle e affondava il viso nell'incavo del collo del minore, assaporando il profumo alla pesca che emanava. Il profumo era molto intenso, più del solito e Minho attribuì quello allo stesso motivo per cui i capelli di Han erano umidi, capì che era appena uscito dalla doccia e non riuscì a resistere al pensiero del suo corpo stretto al suo. Han alzò la testa, guardando Minho. Non riusciva a parlare, le lacrime gli bloccavano tutte le parole che in quel momento avrebbe voluto dire, ed erano tante. Minho sorrise al minore, passando i pollici sulle sue guance, asciugando le lacrime.

Who is he?   [ Minsung ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora