Ryujin sparò un proiettile dritto alla testa dell'uomo davanti a lei, prese velocemente la valigetta posta nella scrivania a cui era seduta e si alzò con altrettanta velocità dalla sedia, uscendo da quella stanza. Mandò a fanculo mentalmente tutti i suoi compagni incapaci e corse verso l'uscita di quell'edificio. Mentre scendeva le rampe di scale, sentì un boato provenire dal piano a cui era arrivata e subito dopo una porta venire aperta in modo brusco. Sentì dei passi veloci, come se qualcuno stesse correndo e quando vide Minho scendere le scale, riprese a correre seguendolo. Ryujin stava correndo molto più lentamente di suo cugino e questo era dovuto alla ferita che quella mattina si era procurata alla gamba. Una volta arrivati nell'atrio d'entrata dell'edificio, i due ragazzi corsero al di fuori dove trovarono una macchina nera ad aspettarli, senza molti ringraziamenti salirono e la macchina partì velocemente nelle strade di Busan.
- merda -
Ryu lasciò andare la valigetta che teneva tra le mani e si strappò il vestito che stava indossando all'altezza della coscia. Quando Minho voltò lo sguardo verso sua cugina e vide il taglio, si morse l'interno del labbro. Si tolse la giacca elegante che aveva dovuto indossare come copertura per quel giorno e si strappò uno strato di camicia, avvicinandosi a sua cugina e avvolgendo la sua coscia in essa, in modo da bloccare l'emorragia. Ryu osservò i movimenti del maggiore e lo ringraziò accompagnando le sue parole con un piccolo sorriso. Minho non rispose e avvolse sua cugina con la sua giacca.
Quando arrivarono a destinazione, il maggiore scese per primo e raggiunse la portiera di Ryu, la aprì e la incitò a salire nelle sue spalle.
- meno cammini, meglio è -
Ryujin rimase sorpresa da quelle parole, ma non se lo fece ripetere due volte e salì nella schiena di suo cugino, portandosi la valigetta con sé. Una volta che entrambi i ragazzi furono scesi dall'auto, la macchina ripartì, lasciandoli al cospetto di un enorme palazzo. Minho e Ryujin entrarono dalla porta posteriore, cercarono di farsi vedere il meno possibile e quando raggiunsero l'ultimo piano, Minho riuscì ad infilare la chiave nella serratura della porta di quel piccolo attico dove alloggiavano entrambi, ed ad entrare insieme a sua cugina. La lasciò in modo delicato nel divano di quell'attico e prese dalle sue mani la valigetta, portandola verso il tavolo della cucina.
Decise che si sarebbe occupato dopo del contenuto, lasciò la valigetta nel ripiano e si diresse velocemente verso il bagno per recuperare il kit ti pronto soccorso, una volta recuperato tutto il necessario, tornò da sua cugina e si inginocchiò davanti al divano dov'era seduta. Senza proferire parola, Minho curò e medicò la sua gamba, mentre lei appoggiava la testa nel divano approfittando di quel momento per riposarsi. A Minho venne automaticamente in mente il giorno in cui venne curato da Han e il suo viso si rattristò per un millesimo di secondo, cercò di rimanere indifferente alla fitta all'altezza del cuore che gli era comparsa improvvisamente, ma quando finì di medicare sua cugina, fu costretto ad alzarsi ed andare a farsi una doccia, non pronunciando nessuna parola di rimando quando Ryu lo ringraziò.
Minho rimase sotto la doccia più a lungo del solito, non era da lui passare così tanto tempo sotto l'acqua, ma mentre guardava il sangue accumulato quel giorno dalle ferite, colare via dal suo corpo, si perse a pensare a quanto effettivamente gli mancasse casa. Non era una cosa che pensava spesso, forse perché nessuna delle sue precedenti missioni era stata come quella, forse anche perché non era mai successo che non avesse potuto contattare i suoi fratelli o forse ancora, non gli era mai accaduto che qualcuno gli mancasse così tanto come in quel momento gli mancava Han. Prese un bel respiro e immerse il suo volto in mezzo al getto d'acqua, cercando di ricomporsi il più possibile, poi uscì dalla doccia. Si cambiò velocemente indossando una maglia bianca con dei pantaloni della tuta grigi.
Quando arrivò in cucina trovò suo cugina Ryujin già cambiata e lavata, che stava ordinando il servizio in camera. Anche Ryujin si era vestita comodamente e stava indossando dei leggins con una maglia di una tonalità di giallo chiaro abbastanza larga e comoda. Chiese cosa desiderasse mangiare Minho e una volta ordinato tutto, chiuse la chiamata e guardò suo cugino andare verso il terrazzo di quell'attico e sedersi in una poltroncina che si trovava all'esterno. Stava iniziando a calare il sole e stavano iniziando a sorgere le prime stelle della notte.
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Who is he? [ Minsung ]
Teen FictionLee Minho è il primo genito di una delle famiglie più pericolose della Corea del sud, è un ragazzo riservato e solo a causa del suo cognome tutti hanno timore di lui. Per vent'anni ha vissuto la sua vita senza essere disturbato da nessuno, cercando...