Aprì gli occhi a causa della leggera luce che stava iniziando ad illuminare la camera da letto di Han, il ragazzo voltò la testa con ancora gli occhi chiusi. Era sveglio, ma non riusciva a sollevare le palpebre e a rassegnarsi ad uscire dal mondo dei sogni per raggiungere quello della realtà ed affrontare un'altra giornata.
Fortunatamente era Sabato, di conseguenza non doveva andare all'università. Allargò le braccia lungo il letto, riuscendo finalmente a socchiudere gli occhi e a guardarsi intorno nella sua piccola stanza dalle pareti bianche. Osservò come il sole filtrasse attraverso le finestre e illuminasse alcuni disegni che Han stesso aveva realizzato e appeso ai muri della sua camera. Allungò una mano cercando a tastoni i suoi occhiali appoggiati la notte precedente nel comodino, una volta trovati gli indossò e ringraziò il mondo per essere diventato improvvisamente più chiaro e meno sfocato.
Si passò una mano sul viso, sbadigliando e osservando il soffitto come se in quel preciso momento fosse la cosa più interessante del mondo. Si ricordò che quel giorno doveva vedersi con Hyunjin e sorrise, felice di poter passare una serata insieme al suo migliore amico. Durante la settimana lo aveva visto davvero poco a causa dei diversi corsi che entrambi seguivano. Con non troppo dispiacere Han non era riuscito ad entrare nella squadra di Rugby, dopotutto aveva fatto svenire un suo compagno che per fortuna si era procurato soltanto un brutto bernocolo nella testa e niente di troppo grave.
Certo, Han e quel ragazzo non si sarebbero mai più parlati per il resto della loro vita, probabilmente ora il poveretto lo avrebbe odiato per tutto il resto del loro percorso scolastico, ma Han non poteva fare una colpa a sé stesso se faceva schifo negli sport. Aveva passato due pause pranzo con Christopher che si era offerto di fargli compagnia visto che nemmeno lui aveva tanti amici con cui passare il tempo, o forse gli aveva ma semplicemente gli ignorava. Han si ripetè mentalmente che quel ragazzo per lui continuava a rimanere un grande punto di domanda. La mente del ragazzo non poté non fare a meno di pensare a Minho.
Ecco, lui era letteralmente scomparso.
Dopo quel martedì in cui lo aveva trovato dentro quella minuscola e nascosta infermeria, Han non lo aveva più visto. Era semplicemente scomparso. Aveva provato anche a chiedere a Christopher, ma l'unica cosa che aveva ricevuto come risposta era stata un alzata di spalle, cosa che in fondo non lo sorprese troppo. Non che desiderasse rivederlo, ma voleva almeno sapere come stava, se le sue ferite erano guarite e altro.
E che altro Han? Il ragazzo si portò una mano davanti agli occhi, strofinandoseli. Forse aveva bisogno di farsi una doccia. Con grande fatica finalmente riuscì ad alzarsi e a prendere tutto il necessario per lavarsi, entrò nel suo piccolo ma ordinato bagno e si spogliò del pigiama che stava indossando. Quella sera Hyunjin gli aveva detto che lo avrebbe portato in discoteca, quindi Han si decise a lavarsi anche i capelli in modo da rendersi quantomeno presentabile.
Una volta finito di lavarsi, Han si passò un'asciugamano tra i capelli, risistemandosi gli occhiali sul viso e sdraiandosi nuovamente sul suo letto. Lesse tutti i diversi messaggi che Hyunjin gli aveva mandato riguardo all'orario in cui sarebbe passato a prenderlo per andare in discoteca, Han rispose velocemente per poi buttare il telefono lontano da lui. Avrebbe dovuto studiare, ma in quel momento non ne aveva le forze, così senza volerlo si ritrovò a passare tutta la giornata a guardare serie tv di ogni tipo.
Arrivò velocemente la sera e dopo essersi vestito con una maglietta nera leggermente attillata e dei Jeans del medesimo colore, si diresse verso il bagno ed indossò degli orecchini che a lui piacevano particolarmente. Se doveva andare in discoteca, almeno doveva cercare di essere bello. Alle dieci e mezza circa, Hyunjin passò a prenderlo sotto casa. La macchina del suo amico era piccola e disordinata, per non parlare del modo spericolato con cui Hyunjin guidava.
Arrivarono sani e salvi per grazia di qualche santo e una volta parcheggiato i due amici si diressero verso l'entrata. Si sentiva già da lontano la musica sparata a palla all'interno del locale, entrarono senza troppe storie e appena arrivarono nella stanza principale, Han notò gli amici di università di Hyunjin correre incontro a loro due. Si misero tutti seduti ad un tavolo e iniziarono fin da subito ad ordinare da bere; ordinarono più alcolici rispetto alle persone che si trovavano sedute lì, ma Han non si fece troppe domande, dopotutto era una festa e se loro volevano divertirsi in quel modo, nessuno glielo impediva. Ad Han i super alcolici non piacevano affatto, così ordinò una semplice birra e si mise comodo nel lettino in cui stava. Osservò come le persone in mezzo alla pista si stessero strusciando l'una sulle altre e stessero cantando a squarcia gola ogni tipo di canzone che il DJ proponeva. Han si azlò dal suo posto e prese la mano di Hyunjin, era arrivato il momento anche per loro di divertirsi. Trascinò l'amico in mezzo alla pista e iniziò a ballare avvicinandosi al copro del maggiore.
Quella sera Hyunjin indossava una camicia bianca che aveva intenzionalmente lasciato sbottonata per far intravedere il petto. Han dovette ammettere che tutto ciò gli donava, osservò il volto del suo migliore amico che con un bicchiere di gin lemon in mano stava ballando nel modo più osceno e sconsiderato del mondo.
- Han! -
il ragazzo alzò il viso verso il suo migliore amico, facendogli un cenno con il capo per chiedergli cosa volesse. Hyunjin si piegò su di lui e parlò al suo orecchio
- c'è un tipo che mi sta fissando da quando ho iniziato a ballare, aiutami a fargli capire che sono gay e che se si avvicina non lo mordo -
Han rise divertito, ma annuì. Si alzò in punta di piedi a causa della differenza d'altezza e fece scontrare le sue labbra contro quelle del maggiore che ricambiò quel bacio.
Dovete capire che Han e Hyunjin si conoscevano da quando avevano il pannolino, erano sempre stati migliori amici e uno la spalla e il braccio destro dell'altro. Non si piacevano in quel senso, entrambi se lo erano chiaramente detti, ma semplicemente si aiutavano. Dopotutto, chi non aveva mai limonato il suo migliore amico almeno una volta?
Quando si staccarono ad Han venne sete, Hyunjin lo ringraziò e lo lasciò andare a bere la sua birra, mentre lui rincorreva quel ragazzo misterioso. Il biondo raggiunse il suo tavolo e decise di uscire per qualche secondo da quella stanza per poter prendere un po' di aria. Nel momento in cui si girò per dirigersi verso l'uscita, un ragazzo estremamente uguale a Minho gli passò di fianco. Han strinse la presa nella sua bottiglia, avendo pensato per un secondo che si trattasse del maggiore, ma quando poi lo osservò bene si rese conto che non si trattava di lui. Anche il ragazzo non identificato si accorse del biondo e si fermò ad osservarlo, non gli ci volle molto per capire chi si trovava davanti.
- Han -
il biondo corrugò la fronte confuso.
- ci conosciamo? -
il moro scosse la testa, parlando ad alta voce per sovrastare la musica.
- no, sono Jinhwan il fratello minore di Minho, è un piacere conoscerti -
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Who is he? [ Minsung ]
Novela JuvenilLee Minho è il primo genito di una delle famiglie più pericolose della Corea del sud, è un ragazzo riservato e solo a causa del suo cognome tutti hanno timore di lui. Per vent'anni ha vissuto la sua vita senza essere disturbato da nessuno, cercando...