Minho alzò il viso appena sentì la porta di quella minuscola infermeria aprirsi, mentalmente mandò a fanculo tutti. Aveva davvero passato una notte infernale, il suo corpo stava sanguinando da tutta la mattina e l'ultima cosa che Minho desiderava era qualcuno che lo vedesse in quello stato. Quando vide il ragazzo biondo varcare la soglia, lo osservò innervosito.
- non ci credo -
Han rimase sconvolto dalla vista che gli si presentò davanti. Il viso di Minho era ricoperto di lividi, il suo labbro era rotto e sanguinante e nella sua mandibola era presente un graffio gigantesco. Non stava indossando la divisa scolastica, ma portava una maglietta nera che aveva una manica strappata. Strappo causato da un enorme ferita alla spalla che stava sanguinando in maniera interrotta ed irregolare.
Han non rispose alle parole di Minho, semplicemente si richiuse la porta alle spalle ed entrò all'interno di quella minuscola stanza. Al centro era posto un lettino, mentre nell'angolo c'era un tavolo con tutti gli strumenti di medicazione necessaria. Han non perse tempo e si avvicinò al tavolo cercando dei guanti.
- cosa credi di fare? -
- aiutarti -
Minho emise una risata di scherno. Il suo livello di pazienza per quel giorno aveva raggiunto il limite massimo ancora verso le tre di notte, di conseguenza a quell'ora di mattina, se non aveva ancora distrutto tutto o aggredito qualcuno per sfogarsi, probabilmente doveva trattarsi solo di un miracolo. Ma il fatto che un nano da giardino con i capelli più chiari del sole e probabilmente stalker volesse aiutarlo, lo fece andare fuori di testa.
- esci -
Han era girato di spalle, non stava guardando il ragazzo ma riusciva a percepire la tensione e il nervosismo che lo circondavano. Non voleva davvero piombare ogni giorno nella sua vita, non lo stava facendo apposta, anzi, cercava di evitarlo il più possibile. Gli aveva chiesto scusa, basta. Certo però non poteva ignorare il fatto che Minho stesse sanguinando interrottamente. Si voltò, appoggiando tutto il necessario sopra il lettino; disinfettante, pinze e garze. Cerotti e cotone per bloccare la perdita di sangue. Minho lo stava squadrando con occhi sgranati, se solo Han avesse provato ad intercettare in quel momento il suo sguardo, probabilmente sarebbe stato fulminato da qualche strano potere divino. Minho fece un passo indietro e con la mano sana si passò nervosamente una mano tra i capelli.
- ti ho detto di uscire -
Han prese un profondo respiro e alzò il viso verso il suo.
- ascoltami bene, capisco perfettamente che in questo momento l'unica cosa che vorresti fare è prendermi a sberle, ma stai sanguinando, sei ferito e sicuramente da solo non sei in grado di fare nulla. Mia madre è medico quindi sono molto sicuro di sapere cosa fare, adesso tu appoggi quel tuo culo arrogante che ti ritrovi sul lettino, stai in silenzio e ti fai aiutare -
Minho non mosse un muscolo, mantenne lo sguardo sugli occhi di Han. Il colore dei suoi occhi era uguale a quello di suo fratello Ryujin e questo piccolo particolare lo fece in qualche modo acconsentire alle parole del biondo.
Non spostando lo sguardo dal minore, si mise seduto sopra il lettino al centro della stanza, mantenendo comunque la guardia alta, non riuscendo a fidarsi del ragazzo di fronte a lui. Han si sorprese delle azioni di Minho, non riusciva davvero a credere che avesse acconsentito alle sue parole senza fare nessuna storia. Spostò velocemente lo sguardo verso gli attrezzi per curarlo, ammettendo a sé stesso che non sarebbe riuscito a mantenere ancora un contatto visivo con il maggiore. Minho lo notò e accennò ad un minimo e quasi inesistente sorriso, spostando lo sguardo sulle mani del più piccolo.
- riesci a dirmi di appoggiare il mio culo arrogante su questo lettino, ma non riesci a guardarmi negli occhi -
Ad Han sfuggirono le garze dalle mani, le riprese cercando di non sconcentrarsi a causa delle parole di Minho e iniziò a tagliare pezzi di garza e aprire diverse confezioni di cerotti, aprì una scatola contenente ago e filo e iniziò a sterilizzare il tutto. Minho non si perse nessun movimento del minore, osservò con grande sorpresa che il minore stava svolgendo tutto con movimenti naturali, quasi come se fosse abituato. Possedeva una delicatezza che si poteva notare a distanza, Minho dovette sforzarsi di distogliere lo sguardo dalle sue mani perchè si ritrovò quasi come incantato da esse.
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Who is he? [ Minsung ]
Teen FictionLee Minho è il primo genito di una delle famiglie più pericolose della Corea del sud, è un ragazzo riservato e solo a causa del suo cognome tutti hanno timore di lui. Per vent'anni ha vissuto la sua vita senza essere disturbato da nessuno, cercando...