Controllò l'orario dall'orologio che aveva sul comodino, erano le 20.55, sarebbe dovuto scendere a momenti, quello spilungone mi starà aspettando, pensò mentre si sistemava il colletto della sua camicia bordeaux. Si spruzzò un po' di quel profumo alla vaniglia che gli aveva regalato sua madre e finalmente posò sul suo capo il cappello nero. Si guardò per un'ultima volta allo specchio del suo bagno e uscì di casa.
Arrivò davanti il tavolo dei dolci, il ragazzo a lui ancora sconosciuto stava chiacchierando con Nietta. Quindi si avvicinò.
《Scusa Nietta, ma devo rubartelo per un po'. 》Afferrò lo spilungone per un braccio e lo tirò via con se.《Non preoccuparti Louis caro, ci vediamo dopo!》Disse la donna anziana mentre Louis portava via l'altro.
《Quindi il tuo nome è Louis?》Chiese mentre camminavano. La presa del liscio era ancora ben salda sul suo braccio.
《Vieni a casa mia da settimane ormai e non sai il mio nome?》Louis alzò un sopracciglio e aprì la porta di casa con la mano libera.
《Sai.. nessuno tra quella gente fa mai il tuo nome, parlano solo del "figlio maleducato di Trisha".》Il ragazzo si guardò attorno.-《Perché mi hai portato in casa tua solo per restituirmi un cappello? Potevi semplicemente darmelo là fuori.》
《Quindi la gente dice che sono maleducato?》Louis lasciò il braccio di occhi verdi e si avvicinò ad una porticina che si trovava nel sottoscala. La aprì.
《Sì, ma adesso cosa c'entra questo con..》
《Ti hanno mai detto che parli troppo?》Lo afferrò per il colletto della camicia e lo tirò delicatamente verso quella porticina ora aperta.
《In effetti sì.》
《Bene, ora taci, per favore.》
Louis infilò subito la lingua nella bocca dell'altro, zittendolo ora e i minuti a venire. Il riccio ricambiò tranquillamente il bacio fin quando il liscio non lo spinse, facendolo cadere all'indietro, su un materasso privo di biancheria.
Guardò Louis nella penombra con lo sguardo confuso, poi vide la sua sagoma chiudere la porticina alle sue spalle e sentì un click, una luce si accese. Erano in una sorta di sgabuzzino, per terra c'era un materasso su cui ora si trovavano loro e una mensolina. Sembrava molto alla stanza in cui dormiva Harry Potter a Privet Drive.
《Volevi questo.》Parlò Louis indicandosi il cappello, il riccio annuì debolmente, aveva il respiro affannato. Intanto occhi blu si sbottonò la camicia e se la sfilò, lo sconosciuto non fiatò.
Lo guardò mentre si spogliava da tutto quello che indossava, fino a rimanere solo con quel maledetto cappello sul capo.
Il riccio non poté resistere a quella scena che aveva davanti. Si avventò sulle labbra di Louis. Ben presto il loro bacio si trasformò in qualcosa di molto sconcio e vietato ai minori di diciott'anni.
Louis, con le mani tremolanti di desiderio, sfilò la maglietta che indossava quel dannato ragazzo. Gli sganciò velocemente i bottoni dei jeans e assieme ai boxer glieli abbassò.
《Qual è il tuo nome?》Gli chiede Louis, ansimante. Intanto aveva cominciato a prepararsi da solo, non aveva intenzione di fare le cose con calma, voleva che quel ragazzo tanto bello quanto alto lo riempisse tutto e anche subito. Non aveva intenzione di aspettare.
《Ha-Harry.》
Louis assaporò quel nome, ripetendolo sottovoce. Poi appoggiò le mani sul suo petto tatuato e lentamente si calò sulla sua erezione pulsante.《Oh..》Gemette.-《Il tuo nome.. mi sa tanto di orgasmo.》Gli disse.
Harry socchiuse le labbra. Afferrò Louis per i fianchi e cominciò a muoversi dentro di lui, sentendo i suoi piccoli gemiti farsi sempre più frequenti.
Dopo pochi minuti la situazione degenerò.
Louis era stretto al corpo di Harry, entrambi si muovevano in modo veloce e sconnesso, le pelli si scontravano rumorosamente, erano sul punto di venire.
《Oh.. Harry.》Gemette il liscio all'orecchio dell'altro. Gemette ancora e ancora, poi spalancò le labbra e venne sullo stomaco del riccio, quest'ultimo lo seguì a ruota, riempiendo il più piccolo del suo liquido caldo.
《Cristo, Louis!》Esclamò il riccio. Aveva la faccia del minore nell'incavo del suo collo, sentiva il suo respiro irregolare infrangersi contro la sua collana, facendogliela appiccicare contro la pelle.
《Sognavo di scoparti da quando ti ho incontrato.》Ammise Louis dopo pochi secondi di silenzio. Si rimise dritto e con un movimento lento si tolse il pene del riccio da dentro. Sistemò meglio il cappello sulla testa e si allungò per prendere un pacco di salviette che giacevano lì sulla mensolina da mesi ormai.
Harry sorrise a quel commento e si lasciò pulire lo stomaco sporco di sperma.《Cosa facevi in questo sgabuzzino?》
《Quando ero piccolo venivo qui a giocare con le macchinine, da adolescente per farmi le seghe e adesso per farmi te.》
STAI LEGGENDO
Let's just be who we really are;『l.s』
Short StorySe c'era una cosa che Louis odiava più di tutte era proprio la grigliata del venerdì sera che i suoi genitori organizzavano tutte le settimane. Uso di erba e alcool | Linguaggio scurrile | Tradimento | Rapporti bxb. Buona lettura. xx