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Oggi è 4 maggio e, per favore, continuate a stare a casa per la salute di tutti e soprattutto per la vostra.

Questo è il momento più pericoloso perché ora che si può uscire la gente non ci penserà due volte a fare i gruppetti, e se così fosse tra 10 giorni l'Italia si ritroverà di nuovo con l'acqua al collo.

Fate attenzione, se uscite per raggiungere casa dei vostri parenti o del vostro fidanzato/a mettete la mascherina e i guanti, camminate distanti dalle persone e soprattutto non incontratevi con gli amici in piazza, è troppo presto. È dura per tutti, lo so, ma cerchiamo di non peggiorare la situazione perché si potrebbe di nuovo ricadere.

Dopodiché vi mando un bacio, buona lettura! ❤

Eu.x

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Socchiuse piano gli occhi, infastidito dalla canzoncina che riecheggiava nella stanza. Alzò di poco la testa e guardò verso il lato di Harry da cui proveniva il suono, poi gli diede un calcio da sotto le coperte per farlo svegliare.

《Spegni quell'affare! È ancora mezzogiorno.》Sbraitò Louis assonnato, si girò dalla parte opposta e provò a riprendere sonno.

Harry borbottò qualcosa sottovoce e allungò la mano verso il comodino per recuperare il suo cellulare, e senza leggere il nome sul display rispose.《Pronto.》

Louis mugugnò infastidito e si coprì la testa con il cuscino, non voleva sentire niente e nessuno, voleva solo dormire almeno un altro paio d'ore prima di uscire di nuovo per un'altra serata come quella appena trascorsa.

-《No, non sono a Riverside.》Rispose alla persona oltre il cellulare. Aveva la schiena nuda appoggiata contro lo schienale del letto e un Louis arrabbiato accanto.

-《Non posso, tornerò a casa il ventisei.》Continuò, intanto Louis continuava a borbottare sottovoce.

-《Cosa? No! Sono.. sono fuori città per lavoro.》

E così il liscio tirò fuori il viso da sotto il cuscino e guardò Harry curioso, di cosa stava parlando e soprattutto con chi?

Harry si passò una mano sul viso assonnato e poi fece un lungo sospiro, quel sospiro fece preoccupare il minore, non era un buon segno.

-《Va bene, sarò lì il prima possibile.》Finì la conversazione e appoggiò il cellulare sul comodino.

《Chi era?》Domandò Louis. Vide Harry alzarsi dal letto e cominciare a ripiegare la sua roba nella valigia.-《Che stai facendo?》

Il riccio entrò nel bagno a prendere le sue cose e poi tornò in camera da letto.《Devo andare a Phoenix.》

Louis spalancò gli occhi e si tolse la coperta di dosso, scoprendo il suo corpo nudo.《Ma che cazzo dici? Domani è il mio compleanno e da qui a Phoenix sono sei ore di macchina!》

《Lo so, Louis. Mi dispiace ma devo andare.》Disse solamente, poi richiuse velocemente la sua valigia.

Il minore scese dal letto e si infilò il primo pantalone che gli capitò davanti.《Sei pazzo, Harry? Hai intenzione di guidare subito verso casa dei tuoi genitori dopo aver passato la notte a bere e poi a scopare, e anche senza neanche mettere qualcosa sotto i denti?》Cercò con tutto se stesso di non alzare la voce, ma non poteva andarsene così di punto e in bianco.

《Sì, Louis!》Sbottò di colpo il riccio, facendo così spaventare il minore.

《Hai intenzione di lasciarmi qui da solo a Los Angeles?》

《Non posso deviare per Riverside, ci impiegherei troppo tempo, invece se vado dritto verso Colton in poco più di sei ore sarò a Phoenix.》Rispose Harry cominciando a vestirsi.

Louis non riusciva a crederci, anzi, non voleva crederci.《Quindi mi lasci qui da solo?》

《Sono sicuro che riuscirai a trovare un treno per Riverside, con trenta dollari in un'ora e mezza sarai a casa.》Dalla tasca dei suoi jeans tirò fuori il portafoglio, sfilò delle banconote e le appoggio sul letto sfatto.

《Sei una vera merda.》

Let's just be who we really are;『l.s』Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora