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Sospirò e provò a chiudere gli occhi per la milionesima volta, il sonno proprio non arrivava. Si rigirò dall'altra parte del letto e provò a tenere gli occhi chiusi e a non aprirgli per nessuna ragione. Durò poco dato che si ritrovò a piangere come un bebè in fasce. Perché non gli andava bene una? Perché non era stato sincero con lui fin dall'inizio?

Sbuffò e si appoggiò con la schiena contro lo schienale del letto, passò le mani sul viso per spazzare via tutte le lacrime e poi accese la tv per distrarsi un po'. Trasmettevano una vecchia puntata di Friends, quindi decise di guardarla, ma non riuscì a finirla perché si addormentò con la testa contro la testiera.

Il giorno dopo si alzò troppo tardi, erano le due passate e sentiva sua madre chiacchierare con qualcuno giù in giardino. Si stropicciò gli occhi e raddrizzò la testa, gemendo immediatamente non appena cominciò a sentire un forte dolore al collo.

《Cazzo.》Borbottò tra se e se mettendo i piedi giù dal letto. Aveva dormito malissimo e adesso ne pagava le conseguenze.

Andò a farsi una doccia fresca, magari avrebbe portato via con se lungo lo scarico anche la sua amarezza. Era così amareggiato e deluso.

Uscì dal bagno e si vestì con una semplice tuta, si alzò il cappuccio della sua felpa per coprirsi la testa e scese di sotto in cucina, mangiò velocemente un pezzo di gâteau che Selina aveva messo da parte per lui.

Uscì fuori in giardino e vide i suoi genitori intenti a sistemare delle eleganti lanterne sul prato curato, quasi non riconosceva il suo stesso giardino, era diverso.

《Buongiorno, Louis. Ci dai una mano con le tovaglie?》Domandò sua madre.

Il liscio si guardò attorno in cerca delle tovaglie e andò poi a sistemarle sui tavoli.《Perché ci sono così tanti tavoli e sedie?》Domandò.

《Louis, oggi è il mio compleanno. Lo hai dimenticato?》

Louis parve scendere dalle nuvole, certo, era il trenta aprile, il compleanno di sua madre. Perché era così distratto?

《Ah, sì. Scusa, è che mi sono svegliato da poco.》Le rivolse un debole sorriso e si avvicinò a lei per baciarle una guancia.-《Tanti auguri.》Non le aveva neanche comprato un regalo, e un po' si sentiva in colpa.

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Impeccabile, così si definì davanti allo specchio del bagno. I capelli ben portati all'indietro da della gelatina, una camicia bianca che da cui si intravedevano i tatuaggi che aveva sul petto e un bel jeans aderente che lascerà poco spazio all'immaginazione di tutti.

Sorrise maliziosamente e uscì dal bagno, mise un po' di profumo e poi scese dritto verso il giardino sul retro. Rimase quasi colpito dalla quantità di persone che c'erano a casa sua, oltre al vicinato c'erano anche tutti i suoi famigliari venuti da Los Angeles.

Non aveva intenzione di salutare tutti uno a uno, quindi prese un bel bicchiere di spritz e andò verso sua cugina Lana.

《Ehy, Loulou.》Lo salutò la ragazza.

《Ma quanto sei dimagrita?》Si avvicinò e la abbracciò.

《Ho perso otto chili da quando ho lasciato Matias.》Si strinse a suo cugino e poi appoggiò di nuovo la schiena contro un albero.

《Lo hai lasciato?》Domandò strabuzzando gli occhi, lei annuì debolmente e bevve il suo bicchiere di spumante.-《Ma stavate insieme da tre anni, come mai?》

《L'ho trovato a letto con una sua amica.》Alzò piano le spalle e alzò il viso verso il cielo pieno di stelle.-《Una troia.》

Quelle parole lo colpirono come un secchio di acqua gelida in pieno inverno. Una troia. Quello che aveva fatto lui con Harry, mentre intanto quest'ultimo aveva un fidanzato in un altra città. Aveva fatto l'amante a sua insaputa, probabilmente anche Nicholas ci sarebbe stato male quanto sua cugina Lana se solo avesse scoperto tutto quello che c'era stato tra loro.

《Mi dispiace così tanto.》Mormorò piano Louis tenendo lo sguardo basso.

《Non parliamo di me, parliamo di te piuttosto. Hai conquistato qualche bel ragazzo?》Domandò dandogli una leggera gomitata. Lana sapeva che lui fosse gay, era l'unica della famiglia che lo sapeva e andava bene così, nessun altro doveva saperlo.

A quella domanda gli venne automatico grattarsi un punto del collo su cui quattro mesi prima c'era stato un succhiotto fatto dal ragazzo dai capelli ricci.

《In realtà.. no.》Rispose.-《Esco raramente e passo le mie giornate a leggere stupidi libri.》

Let's just be who we really are;『l.s』Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora