《Louis!》La voce squillante di Trisha riecheggiò per tutta la dimora.
Il ragazzo si trovava comodamente sdraiato sul suo grande letto con il cellulare tra le mani quando la madre decise di entrare nella sua camera di punto e in bianco.
《Che c'è?》Si mise composto con la schiena dritta e guardò sua madre con fare annoiato.
《Ho trovato questo sotto una sedia nel giardino sul retro, sai a chi potrebbe appartenere?》Mise davanti al viso di Louis un cappello.. nero.
Gli si illuminarono gli occhi. Certo che sapeva di chi fosse, come poteva dimenticarlo?
《Me lo ha regalato Stan qualche giorno fa, ho dimenticato di fartelo vedere.》Prese tra le mani il cappello e guardò sorridente sua mamma. Gli aveva appena migliorato la giornata.
《Uh.. è davvero molto bello, non sapevo che Stan avesse così buon gusto, sai.. indossa sempre quelle strane maglie larghe con sopra draghi e tori.》Disse al figlio. Forse la bugia non reggeva.
《Sa essere molto elegante quando vuole.》Cercò di aggrapparsi agli specchi, ma si tranquillizzò quando sua madre gli sorrise.
《Buono a sapersi, allora. Potresti indossarlo domani a messa, metti una di quelle tue camicie a quadri, il cappello sarà la ciliegina sulla torta.》Esclamò felice Trisha battendo le mani.
Dal suo canto, Louis, cercò con tutto se stesso di non roteare gli occhi davanti a sua mamma. Erano ormai un paio d'anni che lui in Dio non ci credeva in più, andava in chiesa controvoglia, ma a sua madre non aveva intenzione di dirlo o lo avrebbe diseredato. Lui, quindi, buono buono andava con loro in chiesa e restava zitto e fermo in un angolo, per rispetto.
Sospirò e strinse il cappello a sé.
《Per il momento non voglio usarlo troppo, non voglio rovinarlo. Magari quando esco nei weekend o quando vado a qualche festa.》《Oppure alla grigliata di venerdì prossimo.》Sorrise entusiasta Trisha.
Louis era seriamente sul spunto di sbruffare e roteare gli occhi davanti a lei, questa storia della grigliata oramai la odiava. Ma gli venne un'idea, guardò la madre.《Si vedrà.》
《Va bene.》Disse la donna mostrandogli un semplice sorriso, poi ad un certo punto si mosse sul posto.-《Oh, Loulou, sai cosa ho scoperto?》
《Ecco, ci risiamo, un altro gossip?》Chiese Louis scocciato.
《Sì, Lou. La figlia dei Kaleb è di nuovo single, il suo fidanzato l'ha lasciata per una più piccola.》Lo informò. Il figlio alzò un sopracciglio.
《E quindi?》
《Bhe, potresti invitarla ad uscire qualche volta, quest'estate verrà qui in vacanza, sai, ha quasi finito l'università.》
《Non esiste, mamma. Quella ragazza mi inquieta parecchio e in più ha ventisette anni, è troppo grande.》Roteò gli occhi, finalmente!
《E che fa? Ha deciso lei di cominciare il college più tardi, poi sai quanti soldi hanno i Kaleb? Fanno parte del nostro stesso ceto sociale.》Disse felice. Louis spalancò la bocca rimanendone sconcertato.
《Non siamo nel 1500 in cui i nobili non possono sposare le persone più povere, mamma, che ragionamenti sono questi?》La guardò male. Trisha delle volte sapeva essere proprio una donna strana, o forse era solo un po' ignorante? Non sapeva spiegarselo.
《No, io intendevo solo che; lei non ti sfrutterà per i soldi, tutto qua.》Sembrò un po' in difficoltà. Louis non le rispose più, semplicemente tornò a guardare il suo cellulare.
-《Ehm..》Cercò di trovare un nuovo argomento, poi si stirò con le mani il grembiule grigio che aveva addosso, era evidentemente in imbarazzo.-《Ho fatto le crepes, ne vuoi una?》
《Sì, ora arrivo.》Le disse, la donna quindi annuì e uscì dalla camera.
Louis sospirò e scese dal letto e, dopo aver chiuso il cappello in uno dei cassetti che si trovavano nel suo armadio, seguì sua madre giù verso la cucina.
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Let's just be who we really are;『l.s』
NouvellesSe c'era una cosa che Louis odiava più di tutte era proprio la grigliata del venerdì sera che i suoi genitori organizzavano tutte le settimane. Uso di erba e alcool | Linguaggio scurrile | Tradimento | Rapporti bxb. Buona lettura. xx