5. ATTIMI

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Entrata nel bagno mi assicurai che non ci fosse nessuno e immediatamente chiamai Tris. Avevo bisogno di lei. Rispose in un secondo e  le chiesi di raggiungermi con la voce rotta, stavo per mettermi a piangere. Era la prima volta che io e Josh litigavamo così, ed era la prima volta che controllava con chi parlavo o come mi vestivo. Sperai che si calmasse e che capisse il suo errore. Tris arrivò come una furia e mi si buttò addosso, al suo tocco scoppiai a piangere. Ci sedemmo per terra in un angolo del bagno, lei mi accarezzava la testa " raccontami tutto V. ho chiesto a Cesar di fare la guardia e di allontanare tutte le ragazze". Le raccontai tutto, dalla mia chiacchierata con Ash fino a quando scappai in bagno, lei mi ascoltò in silenzio e mi lasciò sfogare " perchè Josh si è comportato in quel modo? non l'avevo mai visto così" piagnucolai " V. te l'ho detto ieri che lui aveva qualcosa di strano. Il vostro rapporto non è più come prima e te ne sei resa conto anche tu. Non è colpa di Ash se voi vi siete allontanati, anzi, se lui ti ha allontanato; cerca solo di dare la colpa a qualcuno. Preferendo Ash hai ferito il suo fastidioso orgoglio maschile" Si alzò e mi porse la mano aiutandomi ad alzarmi,  "adesso ti dai una sistemata e ti sistemi il trucco, perchè sei davvero bellissima e se Josh non lo vede allora non ti merita. Al resto penseremo al momento opportuno" annuì e la abbracciai " grazie Tris, ti voglio bene" "le amiche servono a questo. Adesso devo proprio andare altrimenti farò tardi a lezione" e mi lasciò da sola. Mi lavai la faccia, togliendo le tracce del mio pianto e del mio trucco, e mi sistemai, sia fisicamente che mentalmente. Controllai l'orario: ero dieci minuti in ritardo per letteratura, Smith mi avrebbe ammazzata. Uscii dal bagno e in tutta fretta raggiunsi l'aula, presi un respiro per togliermi la tensione e aprii la porta. Il prof smise di parlare "buongiorno Viola, finalmente ha deciso di partecipare alla lezione" guardai il pavimento "mi dispiace, ma non sono stata tanto bene" sospirò "per oggi passo visto che di solito sei sempre puntuale" gli rivolsi un piccolo sorriso di gratitudine e corsi al mio posto di fianco ad Ash. Mi accorsi che mi guardava "tutto bene? quando ti ho lasciato sembravi così felice" sussurrò mentre prendeva appunti "non è niente, ho solo avuto mal di pancia" spostò la sua mano sinistra sulla mia coscia, mi pietrificai "farò finta di crederti" mi sorrise come se  sapesse quello che provavo " ma, dopo dovrai raccontarmi tutto" e poi allontanò la mano, facendomi capire che quel gesto era per rassicurarmi. Restammo in silenzio fino alla fine della lezione, ma sapevo che appena avremmo avuto un attimo libero lei mi avrebbe obbligato a raccontarle tutto. Suonò la campanella "Viola e  Ashley, potete restare un secondo in più?" ci chiese il prof. Prendemmo le nostre cose e ci avvicinammo alla cattedra "volevo parlarvi di una cosa a proposito del programma. A causa di quello che ti è successo Ashley, hai perso mesi di scuola, per questo, visto che Viola è la più brava del corso pensavo di affidartela come tutore, per recuperare. Ovviamente se siete entrambe d'accordo" e si rivolse a me preoccupato, sorrisi "sì non c'è nessun problema"  "sicura?" annuì "perfetto! allora ci vediamo domani." Ci salutò poi si rivolse ad Ash "poi, noi due parleremo delle verifiche per recuperare" lei annuì e ce ne andammo, la guardai e un istinto di prenderle la mano attraversò il mio corpo. No, non va bene, non devo cedere subito! " ci vediamo più tardi all'armadietto Ragdoll" mi salutò girando l'angolo. La osservai camminare fiera, intorno a lei tutti si allontanavano lasciandola passare. Era una pantera, un misto di aggressività e di eleganza. Scossi la testa, dovevo togliermela dai pensieri. 

La prima parte di lezioni passò e io non avevo ancora  incrociato Josh, di solito veniva alla fine della lezione di inglese per accompagnarmi all'armadietto e andare insieme ad incontrare Tris nel nostro solito posto, ma oggi non fu così, sperai che si sistemasse tutto, non mi piaceva litigare, soprattutto con lui. 

All'armadietto notai i capelli di Ash, mi stava aspettando. Mi avvicinai nessuna delle due disse niente, lei mi stava fissando. Quando presi tutti i libri e chiusi l'armadietto, senza preavviso lei mi prese per il polso trascinandomi.  Si fermò davanti ad una porta e mi ci buttò dentro seguendomi. 

Quella piccola stanza era il deposito  delle scope dei bidelli ed eravamo una vicino all'altra, per via del poco spazio. Si tirò gli occhiali sulla testa tenendo fermi i capelli e fissandomi negli occhi "adesso basta mentire; dimmi cosa è successo veramente" spostai lo sguardo dal suo "non è successo niente te l'ho già detto" incrociò le braccia appoggiandosi al muro dietro di lei "non mentirmi bambolina. So quando lo fai e poi il tuo trucco è diverso da come lo avevi stamattina, non hai il rossetto" rimasi a bocca aperta, come aveva fatto a notarlo? "resteremo chiuse qua dentro finché non mi dirai quello che è successo" "non voglio dirtelo" dissi sicura "non sono affari tuoi" lei si spostò dal muro avvicinandosi a me e mise le braccia vicino alla mia testa. "ah? e perché mai?" disse "perché... perché anche io ti conosco e non la prenderesti bene". Il suo viso si oscurò, starà pensando al peggio visto che l'ultima volta che mi aveva visto ero con Josh, si avvicinò ancora di più al mio viso e sembrò che ringhiasse, mi sembrava di avere un'altra persona davanti "dimmelo!" la guardai dritto nei suoi occhi neri e vidi rabbia e preoccupazione, dovevo dirglielo. 

"Josh si è infuriato per il mio cambio di look e perchè..." abbassai la voce "...stavo parlando con te" cambiò totalmente espressione e si allontanò da me, era furiosa, stava tremando. Tirò un pugno al muro, sapevo si stava trattenendo dall'uscire e fare una strage. "Ash" sussurrai, lei si girò "cosa? adesso non dirmi che vuoi ritornare con lui? sai forse per te queste sono piccole cose, ma non è così!" urlò " questa cosa di controllare il modo in cui vesti e con chi parli sono segnali luminosi di come può diventare in futuro e io lo so bene!" le scese una lacrima, mi avvicinai ma lei si allontanò e girò il volto dall'altra parte, si asciugò la guancia e mi prese entrambe le mani guardandomi "Viola, io non voglio che tu passi quello che ho vissuto io, mia madre o chiunque altra donna in questo mondo. Adesso andrò là e gli spaccherò la faccia, dovesse costarmi l'espulsione" era serissima, dovevo fermarla. 

Si voltò appoggiando la mano sulla maniglia, ero in panico dovevo fermarla, ma come? D'istinto, senza rendermene conto afferrai con forza l'altro braccio costringendola a girarsi e la baciai.

Le nostre labbra entrarono in contatto, dentro di me avevo emozioni contrastanti. Da un lato era l'unica cosa di cui avevo bisogno dall'altra mi sembrava sbagliato. La sentì sorridere sulle mia bocca e fece invertire le posizioni. Adesso ero io quella contro la porta.

Si staccò "sono io che conduco i giochi, Ragdoll" e poi si fiondò sulle mie labbra chiedendo l'accesso con la lingua. Sentì il metallo del suo piercing, contro la mia lingua, era una sensazione piacevole. Mise le mani sulla mia vita avvinando i nostri corpi e iniziò a salire con le mani sotto la maglietta. Tremai. Mi sembrava di volare, era da mesi che non provavo sensazioni simili.

"Ho bisogno di una scopa, adesso arrivo" sentimmo una voce da fuori, ci staccammo "mi sa che siamo nei guai" rise Ash. 

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