6. CAMBIAMENTO

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Il bidello aprì la porta un secondo dopo che Ash spense la luce e ci abbassammo, fortunatamente la scopa era accanto alla porta e lui la prese senza prestare attenzione alla stanza. 

Dalla paura chiusi gli occhi e presi la mano di Ash stringendola. Sentì la porta richiudersi e i passi allontanarsi. 

Aprì gli occhi guardando Ash spaventata, lei scoppiò a ridere ancora seduta sul pavimento accanto a me. "come fai a ridere? se ci avesse beccate?" chiesi sconvolta "avrei inventato qualcosa" "avresti inventato qualcosa? ma io ti ammazzo! stavo per morire d'infarto" la spinsi leggermente dalla spalla, si avvicinò ancora a me  "l'adrenalina è una bella cosa no? mi fa sentire viva." e mi soffiò in faccia, facendomi rabbrividire. "vuoi riprendere da dove ci siamo interrotte Ragdoll?" chiese furba "ti piacerebbe" non so perchè stavo reggendo il gioco ma sentivo che quel bacio, quel contatto, mi aveva fatto bene. Mi alzai e lei mi seguì. A tradimento mi prese per i fianchi provando a baciarmi, ma mi allontanai "dobbiamo andare, non so quanto tempo possa essere passato, ma devo incontrate Tris" mi divincolai tra le sue braccia, lei strinse la presa e appoggiò la testa nell'incavo del mio collo, "perchè continui a scappare? faccio qualcosa di male? dimmelo ti prego." sospirai "tu non centri niente, sono io a sbagliare. Non voglio dire che quel... quello che abbiamo fatto fosse uno sbaglio, ma dentro di me c'è sempre la voce di mia madre che mi dice che è tutto sbagliato, che io sono sbagliata." aprì il mio cuore. La sentì respirare e sentivo il suo cuore battere veloce. "Ti aspetterò" mugugnò "eh?" si staccò da me " aspetterò, finché i tuoi demoni non saranno sconfitti. E ti aiuterò anche a farlo." la guardai e poi sorrisi "sei sempre la solita" dissi incrociando le nostre mani. Non riuscivo a fare a meno del contatto tra i nostri corpi.

Con le dovute precauzioni uscimmo dallo sgabuzzino e ci dirigemmo verso il giardino. Lei ridacchiava ancora su quello che era successo e io dietro a rimproverarla. Passando per il corridoio principale due figure ci vennero incontro. "Viola è da tutto l'intervallo che ti cerco" Josh sembrava ancora arrabbiato, non mi chiamava mai con il mio nome completo. Arrossì ripensando a cosa avevo fatto, subito cercai una scusa "e-eravamo in bagno" "eravate?" chiese la persona con Josh "sì, Aurora eravamo in bagno" sottolineò le mie parole Ash "non dobbiamo dare nessuna spiegazione, barbie venuta male" feci un sorrisino trovando quel nomignolo appropriato per lei. Josh si schiarì la voce "in ogni caso, devo parlarti, possiamo farlo da soli?" disse fissando Ash, come se la volesse incenerire. Ripensai alle parole di Ash "questi comportamento sono segnali che preannunciano il pericolo", "no Josh, se devi dirmi qualcosa puoi farlo anche qui davanti a tutti" dissi seria. Lui mi guardò con odio "come vuoi" alzò le spalle "se vuoi ancora stare ancora con me, devi seguire delle regole" ero senza parole "primo, non devi più vestirti o truccarti in quel modo" teneva il conto con le dita "secondo, devi frequentare le persone che dico io" guardò Ash " e terzo, devi fare tutto quello che ti dirò da qui in avanti" concluse il suo discorso. Ash scattò in avanti pronta a colpirlo, ma la fermai sicura di me con la mano, ero talmente furiosa che non sentivo più niente. Mi avvicinai a Josh e lo guardai dal suo metro e ottanta. "tu dici che io dovrei fare tutto quello che vuoi tu? essere la tua schiava? bene, adesso riceverai la tua risposta" feci un passo indietro e mi girai verso Ash, la presi dal colletto della sua giacca di pelle e sotto lo sguardo di tutti la baciai. Era un bacio passionale e lei ricambiò prendendomi per i fianchi, come sua abitudine. Ci staccammo per riprendere fiato. Non so cosa mi fosse saltato in mente. Josh e Aurora ci guardavano come se fossimo degli alieni. "ti basta come risposta?" Josh divenne furioso, riuscivo a vedere il fumo uscirgli dalle orecchie e si avventò con una mano alzata, pronto a colpirmi. Ash si mosse ma qualcuno di più veloce fermò la mano prima, prendendo il polso di Josh. Dietro di lui c'era Cesar, che lo guardava disgustato "che razza di uomo sei, a voler picchiare una donna?"  "Viola!" Tris mi corse incontro, abbracciandomi "ero preoccupata che non arrivavi e poi abbiamo sentito dei ragazzi parlare di una quasi rissa e ci siamo precipitati. appena in tempo a quanto pare. Qualcuno ha chiamato anche degli insegnanti dovrebbero arriva..." "voi laggiù, cosa pensate di fare?" tonò una voce dall'altra parte del corridoio, "che puntualità" ridacchiò Tris al mio orecchio.

Non era un prof che conoscevo ma lo avevo visto girare per i corridoi. Ci aveva riunito tutti in un'aula e aveva chiesto il resoconto dei fatti, intanto al campanella era suonata da un pezzo. 

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