19. CONFRONTO

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"ti proibisco di vedere ancora quella ragazza" ordinò mia madre. Rimasi a fissarla impassibile, "tu non puoi dirmi le persone che devo frequentare, e per la cronaca grazie per avermi chiesto come stavo, perchè io al contrario vostro sto uno schifo" le risposi irritata, iniziai a salire le scale "ah un ultima cosa. Ho lasciato Josh" e ritornai di sopra. Non sentì una parola da parte loro, non gli interessava come stavo l'unica cosa che volevano era che li assecondassi in tutto e che gli facessi fare una buona figura con gli altri.

Restai chiusa in camera fino all'ora di cena, mangiammo tutti e tre in silenzio, un silenzio pieno di tensione. Il mio cellulare suonò e nonostante non avessi finito mi alzai e andai a rispondere mettendo il piatto nel lavandino.

"pronto?" "tutto bene?" ormai  Tris aveva un sesto senso per capire le mie emozioni anche attraverso il cellulare "sono tornati i miei" "oh, capisco" sospirai "domani dovrò scusarmi con Ash, era da me e l'ho dovuta cacciare a forza" "eri con Ash? perchè non mi dici mai le cose più importanti?" si lamentò "comunque" si schiarì la voce "hai presente l'amico di Cesar? Quello della festa ad inizio anno?" sorrisi "come potrei dimenticarmelo?" chiesi retorica "ne ha programmata un'altra, questo venerdì e..." "sì ci sarò" dissi senza pensare "sei sicura? i tuoi cosa diranno?" "i miei non diranno niente. Non possono dire niente. Mi sono stancata di seguire ogni loro ordine, pensa che oggi mia madre mi ha vietato di vedere Ash ancora" mi uscii una risata isterica "adesso capisco tutto! Ecco perchè hai deciso di andargli contro" strillò "sei davvero cotta Viola" arrossii " è una brutta cosa?" la sentì ridere "sembri una bambina" poi ritornò seria "se non ti bruci, è una bellissima cosa. Sono felice che tu abbia trovato Ash, ti ha fatto aprire gli occhi" "mi fai arrossire dai!" rise insieme a me "adesso ti lascio, ci vediamo domani" "ciao".
Mi venne l'impulso di chiamare Ash, ma mi resi conto di non avere il suo numero. Avrei dovuto chiederglielo prima.
Passai la sera a ripassare e verso le nove andai a letto. Mi addormentai con molta fatica, mi sentivo sola nel mio letto.
La mattina mi svegliai, mi preparai mettendomi i vestiti di ieri, volevo provocare i miei genitori. Scesi per fare colazione e li trovai entrambi già pronti per andare al lavoro. Mi squadrarono ma non dissero niente. Prima di andare via mio padre si alzò e mi lasciò di fianco dei soldi; lo guardai confusa "venerdì abbiamo un evento importante, e ormai sei un adulta, non puoi mettere i vestiti con i fiori" disse distaccato "questi usali per comprarti qualcosa di elegante" si girò "hai detto venerdì? Io quella sera devo andare da una parte" dovevo mettere le cose in chiaro "allora non ci andrai, l'evento è più importante" lo guardai negli occhi "ormai ho dato conferma non posso rinunciare" ci pensò su "possiamo fare un compromesso. Vieni e poi sei libera di andare dove devi andare" mio padre era quello più facile da convincere. "alle nove e mezza me ne vado" dissi chiudendo il discorso. 

Arrivai a scuola e incontrai Tris "buongiorno" mi disse raggiante "successo qualcosa di bello?" le chiesi, annuì energicamente "sai che giorno è oggi?" mi bloccai avevo dimenticato qualcosa di importante? "non fare quella faccia! oggi è l'anniversario mio e di Cesar" le sorrisi "da quanto state insieme ormai?" alzò due dita  "mi sembra appena ieri che ci siamo conosciuti e invece sono passati due anni. Il tempo vola" "andate da qualche parte questo pomeriggio?" "penso di sì, mi ha detto di portare un cambio e un costume" la guardai in modo malizioso, lei mi spinse e rise "peccato, perchè mio padre mi ha dato dei soldi per comprare un abito e volevo chiederti di farmi da consigliere" si bloccò "frena, mi sono persa un pezzo. Cosa ha fatto tuo padre?" era sconvolta "stamattina mi ha dato dei soldi e mi ha detto di comprarmi un abito elegante perchè non sono più una bambina" feci il verso "finalmente l'ha capito, ma perchè proprio adesso?" "venerdì hanno in programma un evento" "ma venerdì c'è la festa, non puoi mancare" si lamentò "ho già pensato anche a quello, vado via verso le nove e mezza, ma ho bisogno che qualcuno mi accompagni" tirò un sospiro di sollievo "per quello ci penseremo. Adesso dimmi, andiamo domani a prenderlo il vestito visto che oggi non posso?" mi supplicò, mi grattai la testa "in realtà domani no posso, devo incontrarmi con  Claire e Lily per finire il progetto di inglese" rimase delusa "peccato, e a chi chiedi allora?" "chiedere cosa Ragdoll?" una voce dietro di me mi fece spaventare "quando la smetterete di spaventarmi così?" mi girai, lei mi squadrò "belli i vestiti" mi fece l'occhiolino notando che avevo indosso la sua maglietta "mi sento di troppo" disse Tris a disagio "ci vediamo domani e mandami le foto" mi salutò e entrò a scuola. Ash si sedette sul muretto vicino e mi fece cenno di avvicinarmi a lei. Mi prese dalla vita  e mi posizionò tra le sue gambe. Il muretto era abbastanza alto perchè io non riuscissi a salire ma abbastanza basso perchè lei potesse abbracciarmi. "allora a chi devi chiedere cosa? ".

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