28. RISVEGLIO

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Un fascio di luce mi colpì sugli occhi, facendomi svegliare. Aprii gli occhi, ritrovandomi davanti il viso di Ash. 

Eravamo ancora nude, e i ricordi sfocati della notte mi ritornarono in mente, arrossii dall'imbarazzo, avevo davvero detto e fatto quelle cose? Avevamo passato la notte ad amarci, non riesco neanche a descrivere le emozioni che avevo provato. Avevo desiderato così tanto quel momento, l'avevo bramato per mesi.

Ash era così bella mentre dormiva, i suoi capelli azzurri le ricadevano sul viso, aveva le labbra più rosse del solito e sul collo aveva un paio di succhiotti che le avevo lasciato. Non riuscii a non toccarli e ci passai sopra il pollice facendo dei disegni circolari. "buongiorno Ragdoll" sussurrò con la voce impastata. Mi fermai "ti ho svegliato? scusa" "se tutti i risvegli fossero così, svegliarsi sarebbe molto meno impegnativo" si stiracchiò allungando le braccia, sembrava un gatto. Si mise sul fianco appoggiata al suo braccio, "sai, penso che dovrei farti bere  più spesso, mi sei piaciuta questa notte quando hai preso il controllo; una delle cose più eccitanti che abbia mai visto" arrossii nascondendo il mio volto tra le mani.
"non mi lascerai vero?" chiesi colta da un dubbio "ma ti pare!? Non devi neanche pensarlo! non è stato il miglio sesso che abbia avuto, ma per te era la seconda volta e ho anche detto di amarti, non sono una che usa quel verbo a sproposito", le sorrisi felice abbracciandola "già, me lo ricordo bene", mi baciò la fronte, un bacio dolce e delicato. Il suo profumo era ovunque e lo adoravo "comunque ci sono andata piano, la prossima volta voglio utilizzare corde e manette" sorrise, la guardai spaventata e rise della mia reazione.
Squillò un cellulare, il mio. Quando lo trovai sotto un paio di pantaloncini per terra, non suonava più. Lo accesi trovando una decina di chiamate dai miei genitori. "merda!" uscì dalla stanza di corsa, chiudendomi in bagno. Chiamai mia madre. "pronto?" "ciao mamma" "dove sei finita? io e tuo padre siamo in pensiero per te!" mi urlò "ieri sera era davvero tardi e mi sono dimenticata le chiavi di casa. Non volevo disturbarvi, così una mia amica mi ha proposto di stare da lei per la notte. Mi dispiace non avervi avvisato, ma avevo la batteria scarica" mi sentivo in colpa a raccontare bugie ai miei. Sentii mia madre sospirare "appena torni a casa sei in punizione" e chiuse. Ero fregata.

Ritornai in camera per vestirmi, la doccia l'avrei fatta a casa. Ash mi fissava dal letto mentre mi mettevo l'intimo "sei nei guai?" "appena ritorno a casa sono in punizione" " i tuoi genitori si rendono conto che non hai più cinque anni?" mi rimisi il vestito "non so che dirti, e lunedì inizia anche la punizione a scuola. Di bene in meglio" mi girai verso di lei "puoi vestirti così mi riaccompagni a casa?" "non avere fretta sono solo le dieci e... dovresti coprirti" indicò il collo. Andai in bagno a controllare cosa intendesse, il  collo, le spalle e il petto che si potevano vedere attraverso il vestito erano costellati da macchie rossastre, non ci potevo credere, ne avevo una anche sulla mandibola. "ma sei un vampiro?" urlai, la sentii ridere "scusa ma devo marchiare ciò che è mio, è più forte di me." mi fermai sullo stipite della porta "adesso mi spieghi come li copro?" alzò le spalle.
Finalmente Ash si alzò da letto e andò a sistemarsi, nel mentre cercai una giacca e una sciarpa, nel suo cassettone.
Non trovai la sciarpa, ma ebbi la fortuna di trovare una giacca di jeans nera che potevo allacciare fino al collo.
"ecco dove era finita quella giacca" mi girai trovandola sullo stipite a fissarmi "con tutto il casino che c'è li dentro non mi sorprenderei di trovare qualche cadavere" rise "non sto scherzando. dovresti sistemare i cassetti" "ok, mamma, dopo lo farò" alzai gli occhi al cielo "hai qualcosa per coprire questo coso?" indicai il succhio sulla mandibola. "perchè vuoi coprirlo?" "secondo te? Ho detto di essere stata da una mia amica, e non conoscendo vampiri mia madre capirebbe, non è stupida" "e cosa c'è di male nell'avere un succhiotto? Basta che sia una cosa che vada bene anche a te, puoi fare quello che vuoi. Non è un reato" alzò il sopracciglio "non capiresti, ed è lungo da spiegare". Andò in bagno senza dire niente e mi porse del fondotinta "mettitelo che tra poco andiamo" disse fredda.

Non ci rivolgemmo più la parola, sapevo che era arrabbiata anche se non capivo il motivo  ma comunque  non volevo dire cose che avrebbero peggiorato la situazione.

Quando ci fermammo davanti a casa mia, a peggiorare la situazione mia madre mi stava aspettando a braccia incrociate. Sussurrai un saluto ad Ash, prima di scendere; anche se non mi rispose, e cercai di salutare mia madre, ma lei tenendo lo sguardo fisso su Ash mi ordinò "entra in casa, faremo i conti quando avrò finito di parlare con la tua amica". A testa bassa obbedii lanciando uno sguardo ad Ash, si era tolta il casco e stava fissando mia madre di rimando come a lanciarle una sfida. Entrai in casa con un peso sulle spalle.

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