12. MEMORIES IV

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La mattina successiva mi alzai in ritardo e per la fretta non mi pettinai neanche i capelli o nascosi le enormi occhiaie sotto i mie occhi.

Vidi Tris farmi un cenno davanti al cancello della scuola, mi avvicinai "Mio Dio, ma ti sei riposata ieri?" "non sono riuscita a dormire fino alle quattro" sbadigliai. "stai meglio?" "più o meno. Mi sono sentita uno schifo fisicamente ieri e oggi mi sento uno schifo mentalmente" mi guardai dal riflesso del cellulare avevo i capelli tutti arruffati e non volevano sistemarsi, avevo delle occhiaie violacee abbastanza visibili, sembravo appena uscita da un manicomio.

Entrammo a scuola "che lezione hai?" le chiesi prima di dividerci per andare ai nostri armadietti "matematica, inizio l'anno benissimo" roteò gli occhi " e tu?" controllai l'orario "il corso in comune con le quinte di letteratura" mi sorrise " buona fortuna allora. Ci vediamo all'intervallo" mi salutò vedendo il suo ragazzo più avanti.

Non avevo voglia di andare in classe, ma quella era una delle mie materie preferite.

Misi nell'armadietto un paio di penne di scorta e dei quaderni, i libri li avevo ancora a casa, sapendo solo l'orario del primo giorno. Mi avviai verso la classe, ero un po' preoccupata, non sapevo cosa aspettarmi e poi c'erano anche quelli dell'ultimo anno.

Entri in anticipo, trovando solo il prof che sistemava dei fogli "buongiorno" alzò lo sguardo e mi sorrise "sono felice di avere un'alunna così puntuale" sorrisi per ringraziarlo e mi sedetti nell'ultimo banco vicino alla finestra; mi piaceva stare agli ultimi banchi, mi sentivo meno a disagio.

Suonata la campanella entrarono tutti e presero posto, nessuno si sedette accanto a me. Che depressione. Mi sentivo così triste ma allo stesso tempo non mi interessava.

Il prof si presentò come Samuel Smith e ci iniziò a presentare il programma quando qualcuno entrò "scusi per il ritardo" una voce arrogante e una chioma blu attirarono la mia attenzione e subito sentì il mio cuore battere forte e il fiato mancare. Ero in panico. "oggi è la prima lezione e spiegherò solo il programma, quindi non dirò niente. Ma la prossima volta le darò una punizione" "allora si prepari già una lista perchè arriverò sempre in ritardo" sorrise beffarda. "vada al suo posto e stia buona, è il primo giorno" lei guardò verso la classe e io abbassai lo sguardo sperando di non attirare la sua attenzione, ma l'unico posto dove si poteva sedere era accanto al mio. Si avvicinò con la sua aria da predatrice, e si sedette in silenzio, forse non mi aveva riconosciuto. Il professore ci spiegò il programma dell'anno in una ventina di minuti e ci lasciò il resto del tempo libero mentre lui compilava dei documenti.

Misi quello che avevo sul banco nello zaino, quando lo riposi  una voce vicina al mio orecchio disse "non fare finta di niente" balzai dallo spavento "hai ancora il mio marchio" marchio? la guardai confusa, lei rise e mi spostò i capelli dal collo "esattamente qui" e con il pollice iniziò a fare dei piccoli cerchi in un punto preciso. Si lecco le labbra "dovrei fartene altri, almeno in giro si saprà che sei di qualcuno" parlò a sé stessa, le spostai la sua mano, intuendo che mi avesse fatto un succhiotto. Come avevo fatto a non accorgermene?

Ignorai il suo commento "come sta la tua amica?" mi guardò storto "ti ho lasciato mentre stavamo per scopare e tu mi chiedi di Monika? Mi stupisci sempre di più!" sospirò " lei sta bene, ma non la porterò più alle feste. Non sa controllarsi, è peggio di te" "io so controllarmi" alzò un sopracciglio "non mi sembrava" arrossì spostando lo sguardo "non avevo mai bevuto prima" dissi veloce, " immaginavo" mi mise un mano sulla coscia "sarà bello essere compagne di banco" mi fece l'occhiolino, io le spostai la mano "non voglio stare dietro ai tuoi giochi, puoi anche andare da altre ragazze. Non voglio farmi usare solo per scopare" mi fissò inespressiva "oh capisco!" appoggiò la testa sulla mano" Sei una romantica! la cosa è interessante" non capivo il suo entusiasmo "va bene, allora facciamo così. visto che a me piacciono le sfide facciamo una scommessa." "no" non volevo "che noiosa, in ogni caso io voglio, quindi" mi sorrise malefica "la scommessa è questa: devo riuscire a portarti a letto entro le vacanze di Natale, e ti devo corteggiare, solo te. Non ci proverò con nessuna che non sia tu. Se ci riesco dovrai venire a letto con me ogni volta che voglio." "non ci pensare neanche sarò trattata comunque come un oggetto e poi se io non volessi? non puoi obbligarmi sarebbe un reato" sbuffò "bene allora scegli te" non avevo molta fantasia "ti farò i compiti di letteratura per tutto l'anno?" roteò gli occhi " se serve a farti finire nel mio letto accetto" "e se perdi?" alzò di nuovo il sopracciglio "se perdo? bambolina io non perdo mai, non è un'opzione possibile" "e invece mettiamo caso che succeda, allora mi dovrai lasciare stare" mi sorrise "ma allora vedi che vuoi farla anche tu questa scommessa!" roteai gli occhi e le porsi la mano, lei la strinse poi controllò intorno e mi baciò. "adesso la scommessa è siglata". Ero fregata, e questa ragazza era una pazza incontrollata.

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