Ballammo per un paio di canzoni, lei si muoveva in modo sensuale contro il mio corpo e io ero veramente in imbarazzo, poi cambiarono canzone e ne misero una latino america. "andiamocene, non mi piacciono queste canzoni" e ancora una volta mi trascinò dove voleva. Andammo in cucina e prese una bottiglia non ancora aperta di un qualche alcolico e poi mi trascinò su per le scale per poi chiuderci in una camera. Mi guardai intorno, era una camera di un ragazzo "la camera è del ragazzo che ha organizzato la festa, un mio amico, ha detto che posso utilizzarla." si avvicinò a me sensuale. Io indietreggiai fino a quando non toccai qualcosa. Lei allora mi diede una spinta e mi ritrovai sdraiata sul letto, lei si mise sopra," tranquilla carina, ci andrò piano con te" e prese una ciocca dei miei capelli arrotolandosela sul dito. Ammettevo che era una bella ragazza e ogni volta che la vedevo nei corridori il cuore smetteva di battere, ma in quel momento non sapevo cosa fare. La lasciavo o la bloccavo? Il buon senso ebbe la meglio e le bloccai il polso "chi ti ha detto che io volessi fare qualcosa?" dissi dura, all'inizio rimase di stucco poi sbuffò e si alzò, prese la bottiglia e la aprì "sapevo che eri una tipa difficile, si vede." si sedette sulla sedia della scrivania e bevve. "a dirla tutta, sei anche prevedibile, Come farò a dire in giro che sono stata con una ragazza? la mia reputazione si macchierà, sarò il disonore della mia famiglia." mi fece il verso; bevve ancora mentre io la fissavo "non so cosa ho trovato di interessante in te. A quest'ora potrei essere con un'altra ragazza a divertirmi davvero" non sembrava ubriaca ma le parole le fluivano fuori dalla bocca. "sai non sono solita lasciare una preda ma penso proprio che me ne andrò a cercare qualcun'altra" e si alzò, con quelle ultime frasi aveva ferito il mio orgoglio, e adesso era una questione personale. Mi alzai dal letto sistemando il vestito e mi avvicinai a lei aggressiva, le presi la bottiglia dalle mani e iniziai a bere, dovevo togliere i miei freni. Il primo sorso fu molto piccolo, l'alcol scendeva giù a fatica e la gola bruciava ma dopo mi abituai e iniziai a bere di più. La bottiglia mi venne strappata dalle mani, guardai avanti a me e sentivo la testa girare "ehy, calma. Non vorrai finire male vero? Non voglio averti sulla coscienza" la osservai, in pochi secondi l'alcool aveva già fatto effetto e non avevo più freni, era la prima volta che bevevo. "ehy ci sei?" mi sventolò una mano davanti; presi l'iniziativa, il mio campo visivo era concentrato solo sulle sue labbra. Mi alzai in punta di piedi, e la baciai incrociando le mani dietro il collo. Lei non aspettandoselo fece un passo indietro andando contro la scrivania. Sentii il rumore del vetro della bottiglia contro il legno e subito dopo sentii le sue mani sul mio culo. Si staccò "dopotutto non sei noiosa" e con un gesto fulmineo mi fece girare, adesso ero io contro la scrivania " però sono io che comando qui, piccola" e riprese a baciarmi, mi sollevò e mi fece sedere sulla scrivania, io allacciai le gambe alla sua vita. Sapevo cosa stavo facendo e una parte di me voleva ancora fermarla ma l'alcool la zittiva.
Iniziò a tirare giù la cerniera del mio vestito mentre con la bocca era scesa sul mio collo, "questo vestito sembra fatto apposta per me" sussurrò sulla mia pelle, mugolai dal piacere, mi tolse completamente il vestito e restai in intimo. Lei mi lasciò un attimo per togliersi la giacca e slacciò il suo top mostrandomi il suo prospero seno, volevo stringerlo, sentire la sua morbidezza ma lei mi fermò "eh no! non siamo equi anche tu devi toglierlo" fece maliziosa, mi avvicinai al suo orecchio "perché non me lo togli te?" ormai non mi controllavo più, mi sorrise maliziosa e si ributtò sul mio collo e piano iniziò a slacciarlo. Stava per togliermelo quando sentimmo qualcuno bussare alla porta "Ash, so che non ti piace essere disturbata. Ma di sotto abbiamo un problema. E c'entra Monika." disse un ragazzo preoccupato, sbuffò sul mio collo "arrivo fammi vestire" mi diede un bacio "mi dispiace piccola, sarà per una prossima volta", poi si vestì seguita da me. Quando anch'io fui vestita si precipitò giù dalle scale senza neanche aspettarmi o salutarmi. Rimasi alla porta sentendomi un oggetto. Davanti a me c'era il ragazzo che mi guardava "scusa per avervi disturbate, ma Monika è la sua migliore amica, è una brava persona ma non sa controllarsi alle feste. Adesso è in bagno a vomitare" lo guardai e senza dire una parola mi diressi di sotto. Ero una stupida se pensavo di poter interessare ad una ragazza così. Intorno a me tutto girava e avevo la vista offuscata, appena scesi le scale notai Tris e Cesar a parlare "Tris, potete portarmi a casa?" mi avvicinai "V. Perché stai piangendo?" mi toccai le guance sconvolta non me ne ero resa conto "non lo so" Tris e Cesar si scambiarono uno sguardo e mi presero per le braccia portandomi fuori nel giardino.

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RAGDOLL
RomantikViola sapeva che la pace non sarebbe durata per sempre. Dopo mesi la sua fiamma Ash ritorna, sconvolgendole la sua normalità e facendo riemergere dubbi e sensazioni sepolte. L'unica chiave per liberarsi dalle catene che avvolgono Viola è nelle mani...