Non aveva la minima idea di quanto avesse bevuto, e in qualche modo preferiva così.
O, almeno, preferiva così mentre stava mezzo coricato sul divanetto in pelle nera del locale scelto da Sebastiano per l'addio al celibato.
Alessandro Angelis non era mai stato un tipo che si dava all'alcol per superare i problemi, eppure quella sera ne aveva assurdamente bisogno.
«Bastarda...» si lasciò sfuggire a mezze labbra mentre sorseggiava l'ennesimo Invisible della serata.
Come se fosse stato richiamato, Emanuele, il suo migliore amico, si voltò verso di lui.
«Chi, la tua studentessa?» chiese a bruciapelo.
Strano che non l'avesse ancora nominata! Ormai sembrava essere diventata il chiodo fisso di quell'idiota dalla volta che aveva finito per parlargliene a un'insulsa cena di ex alunni, mentre aveva troppo vino in testa e poco cibo sullo stomaco.
«Perché finisci sempre per nominarla?» bofonchiò l'uomo chiudendo gli occhi – troppe luci stroboscopiche lì dentro.
L'idiota rise, anche lui annebbiato dall'alcol.
«Perché adoro vederti comportare come un dodicenne alla prima cotta.»
«Fottiti.»
«Ah ah.» mugugnò l'altro poco toccato, poi gli lanciò un'occhiata seria «Senti, so che stai pensando ad Eleonora, ma almeno cerca di togliertela dalla testa, ok?» borbottò l'altro uomo passandosi una mano sui capelli mossi biondo cenere, per poi decidere più pragmaticamente di legarseli.
Alessandro fece una smorfia.
«Esattamente, spiegami come dovrei fare, dato che ho ancora stampata in testa l'immagine di lei a letto con Marco.» sibilò.
Non sarebbe riuscito a scordarla, lo sapeva.
La cosa più strana era che, in fondo, sapeva già che la loro relazione stava già tragicamente affondando senza possibilità di recupero, eppure era rimasto stupito nel vederla tradirlo così platealmente. Con Marco poi, che le aveva presentato lui stesso!
Almeno quel bastardo si era beccato un bel pugno in faccia – sorrise perfido al pensiero ed Emanuele dovette capirlo al volo.
«Dai, gli hai già spaccato la faccia a quell'idiota, che ti importa ormai?»
Alessandro lo guardò con un sopracciglio inarcato.
«L'orgoglio, forse?» fece sarcastico terminando di bere in un sorso il proprio drink per poi versarsi della vodka liscia in un nuovo bicchiere – evviva la cirrosi epatica precoce!
Emanuele lo imitò, per poi voltarsi completamente verso di lui e ignorare tutto il resto del gruppo impegnato a uno strano giochetto con l'alcol per il povero futuro sposo.
«Ok, posso capire l'orgoglio e ci sta. Ma puoi farci qualcosa? No, quindi ok, bevi fino a distruggerti stasera e poi da domani volta pagina.» ordinò categorico. Dopo poco si illuminò in un sorriso inquietante «Puoi sempre concentrarti sulla tua cara Amelia.» sogghignò perfido.
Alessandro, che aveva appena preso un sorso, si ritrovò a tossire come un dannato.
«Come cazzo fai a sapere il suo nome?» sibilò irato. L'altro assunse un'aria innocente.
«Ho parlato con i tuoi, risalendo al cognome dei loro amici, poi ho spiato tra i compiti in classe che c'erano a casa tua l'altro giorno.» ammise con finta dolcezza, privo di alcuno pudore.
Il moro fece l'ennesima smorfia.
«Ma farti i cazzi tuoi ti fa schifo?»
«Con quella boccuccia di rosa spieghi ai tuoi studenti?» lo prese in giro il biondo.
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La fisica dell'attrazione
RomanceREVISIONE IN CORSO (potete trovare la versione non editata su EFP) 1 -- editato 2 -- editato 3 -- editato 4 -- editato 5 -- editato STORIA COMPLETA STORIA PRESENTE ANCHE SU EFP - AUTRICE Sapphire_ Tutti abbiamo un professore che odiamo in particolar...