DIARIO DI BORDO LXII

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Data terrestre: 10 maggio 2020

61° giorno di quarantena

Come detto ieri, ci siam svegliati presto per andare a consegnare il cibo d'asporto, una volta rientrati nella base, si festeggia com i parenti la festa della mamma.

Dopo aver mangiato e brindato esco dalla base operativa, è domenica, ciò significa controlli estesi in tutta la città da parte delle autorità, mi incammino verso un punto stabilito in precedenza per incontrare la mia squadra, la task Force Bravo.

Arrivato al punto stabilito, dopo una  estenuante attesa per essere arrivato in anticipo, li vedo, scendono dalla vettura e dopo due mesi ci incontriamo.

Siamo indecisi su come comportarci per salutarci, dato le norme restrittive così ci salutiamo coi gomiti, eravamo quasi tutti:

Il Tenente Eduard, ormai uscito dalla quarantena restrittiva e risultato negativo al covid-19 tramite tampone;

Il Tenente Fright, anch'egli uscita dalla quarantena restrittiva in compagnia del Vicecapitano e risultante negativa al covid-19 tramite tampone;

Il Soldato speciale Roach, dalla base charlie4, ormai diventato uno specialista in guerra tattica e nascondigli nella natura;

E i due Soldati semplici Fex e Sal, ricognitori esterni e maghi dell'informatica.

Eravamo li in quel punto, una strada completamente deserta, 27,5° gradi al Sole, ci salutiamo tutti e iniziamo ad incamminarci verso le montagne, le stesse montagne che giorni fa è andato in avanscoperta il soldato Roach.
Scegliamo di salire i sentieri e le vecchie curve iblee fino ad arrivare alle moderne curve iblee per poi tornare indietro... ma un nemico era in agguato.

Ritornando a valle per i sentieri, arrivammo alla nostra vettura, per poi scendere verso un altro parco naturale, erano pochi metri da fare in auto e per quel breve tratto di strada eravamo di un numero davvero eccessivo per essere in una vettura, ma questo poteva non essere un problema data l'assenza di occhi autorevoli.... tranne per il fatto che siamo stati beccati dalla municipale in una rotonda, eravamo a 30 metri di distanza l'uni dall'altra, forse non ci hanno visto o forse stavano ci stavano lasciando andare, ma non prima di venire verso la stessa nostra strada e farci prendere un bello spavento, arrivammo subito nel luogo stabilito in precedenza e scesi dalla vettura ci allontanammo immediatamente.

Arrivati al parco incominciò la nostra avventura: scalate, ponti di legno, arrampicate, grotte e strutture abbandonate, abbiamo visto posti stupendi e credo che ci ritorneremo un altra volta.

All'imbrunire abbiamo deciso di riunirci presso la base per mangiare e rilassarci con giochi da tavola per poi salutarci di nuovo e ritornare nelle rispettive dimore.

Capitano Lorenzo L., Bravo6, chiude.

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