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Mi avvicinai a lui.
N- vieni andiamo.
T- no.
Mi fermai a guardarlo.
N- Tancredi non fare il bambino piccolo.
T- no.
N- ma perché?
T- perché tu sei arrabbiata con me.
N- e quindi?
T- quindi non vengo.
N- Tancredi quello che stai dicendo non ha senso.
Dai andiamo.
Scoccai un'occhiataccia a Lele e gli altri, che vennero ad aiutarmi.
Presero Tancredi per le braccia per trascinarlo, ma con scarsi risultati. era piccolo ma agile il ragazzo.

T- d'accordo, vengo, ma solo se mi prendi per mano
Io lo guardai malissimo
Che bambino
Mi avvicinai, gli presi la mano e lui intrecciò le nostre dita.
Sentì immediatamente una specie di scossa percorrermi la schiena.
Quanto mi mancava.
Lo trascinai a forza verso la macchina di Diego, e sali davanti.
Diego si mise alla guida,  ma prima di partire mi chiese.
D- ti porto a casa?
Tancredi mi precedette.
T- no, portala da noi. Sarà stanca.
E mi guardò con aria speranzosa.
Io appoggiai la testa allo schienale, annuendo esausta.
Presi il cellulare e avvertì Bianca del mio ritardo.
Dopo 5 minuti circa riconobbi la palazzina.

N- rimango 5 minuti, il tempo di bere un bicchiere d'acqua.
T- se vabbè, così poi torni a casa da sola e ti rapiscono. no, tu resti qui.
Ma girai verso Gian
G- dopotutto ê anche casa tua
N- d'accordo. Avverto Bianca.
Lei non la prese male, anzi , fece un url etto di gioia, sapeva quanto ero stata male per Tancredi e sperava che si risolvesse tutto, e che tornassi a stare bene.
Tutti , inutile dire tranne Tancredi, si ritirarono nelle loro stanze, lasciandomi da sola con lui in salotto.
T- ti presto una felpa e dei pantaloni della tuta per dormire.
Io annui, e lui torno dalla camera poco dopo, con una felpa grigia e dei pantaloni neri.
Dopo essere andata in bagno per lavarmi e cambiarmi, tornai da lui, e mi sedetti sul divano.
T- Ei, ti sta bene quella felpa
N- grazie.
Lui, che poco prima era sdraiato, si mise a sedere di fianco a me.
T- Mi dispiace davvero tanto.
N- anche a me.
T- puoi.... perdonarmi?
N- Tancredi io non sono arrabbiata, sono solo... delusa.
T- puoi.... smettere di essere delusa? Disse con un mezzo sorrisetto.
N- spero il prima possibile.
Lui mi prese il viso tra le mani e mi guardò intensamente negli occhi.
Diventai improvvisamente tutta rossa e lui sfortunatamente se ne accorse.
T- questa situazione ti imbarazza?
N- no
T- a me sembra di sì.
Disse stuzzicandomi.
N- non sei nella posizione di fare queste battutine.
T- scusa. Disse, ma a me non sembrava davvero pentito.
Ad un certo punto, quasi con fare indeciso, si avbocinò lentamente a me, come per chiedere il permesso.
Io annui, e finalmente, dopo giorni, le nostre labbra si unirono nuovamente.

Spazio autore
Eii, come state? Io tutto bene
Volevo ringraziarvi di nuovo per le 1,5k letture, è un numero grandissimo, che nn mi sarei mai aspettata.
Volevo dire che penso che chiuderò questa storia al capitolo 30, perché non mi piace più molto, ma ci sono tante cose che devono succedere.
Grazie ancora❤️

Giuvi.

Ma ci sei tu @sigh.tancDove le storie prendono vita. Scoprilo ora