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Io e Tancredi arrivammo in un parco.
N- mi hai portato a fare un'escursione? Dissi sorridendo
T- no, qualcosa di meglio
Arrivammo ad una radura, di fianco ad un boschetto.
Tancredi tirò fuori dallo zaino una coperta a quadretti, e la stese sull'erba, poi srotolò da dei fazzoletti di carta alcuni tramezzini, aprì la bottiglia e poggiò il tutto sull'erba.
Sorrisi come una bambina a cui hanno regalato il giocattolo che tanto desiderava.
N- mi hai preparato un picnic?
Si grattò la testa con la mano
T- non.... non ti piace?
N- certo che mi piace!
Sembrò tranquillizzarsi leggermente.
Io diedi un bacino alla sua mandibola, che si era contratta un poco, ma al contatto con le mie labbra sembro calmarsi.
Ci sedemmo e cominciammo a mangiare.
Ridemmo e scherzammo per tutto il pranzo, quando, verso la fine, Tancredi si fece serio.
T- Nicole devo dirti una cosa.
N- d-dimmi....
T- preparati perché sarà piuttosto imbarazzante, e potrebbe venirti il diabete.
Si schiarì la voce
T- Nicole, non so cosa io abbia fatto per meritarmi una come te.
Sei speciale, sei diversa dalle altre.
Non la prendi come una cosa buona, anzi, trivi sempre una scusa per screditarti, e ti sottovaluti terribilmente.
Ma sappi che io adoro tutto di te.
Mi piace quando arrossisci per un complimento, mi piace quando mi guardi fisso negli occhi, quando mi prendi la mano, e mi consoli, mi fai sentire, vulnerabile, ma al sicuro.
Grazie per ogni cosa che fai per me, veramente.
Scusa per ogni cosa che faccio io.
Mi hai perdonato nonostante avessi sbagliato, ed io ti prometto che non ti deluderò mai più e non ti farò mai più soffrire,
quando sembra che il mondo vada a pezzi, quando ogni cosa non va per il verso giusto io mi chiudo in me stesso.
MA CI SEI TU, e rimetti tutto a posto, come un puzzle.
CI SEI TU ed è tutto migliore, veramente.
Insomma, quello che sto cercando di dirti Nicole, è che....
Ti amo ok? E non avrei mai pensato di dirlo.
Ti amo veramente troppo, e non avrei mai voluto questo.
Ma dato che ormai sono pazzo di te, non mi resta che...
Mi prese la mano e si avvciniò.
Si tolse la collana che portava sempre, a cui io non avevo mai fatto caso.
T- vedi questa? È un lucchetto, e beh...
Si grattò il collo.
T- so che è una cosa da bambini, anzi è veramente imbarazzante, ma... voglio che tu abbia la chiave del mio cuore.
E detto questo tirò fuori dalla tasca una collana con una chiave d'argento.
Inutile dire che già durante il discorso mi ero emozionata, mettendomi a piangere, ma adesso ero letteralmente un fiume di lacrime.
Ma erano lacrime di gioia.
Presi la collana con mano tremante e me la misi
T- é stato così brutto da farti piangere? Disse sorridendo
Io ancora in mezzo alle lacrime ribattei
N- vieni qui scemo
E mi fiondai nelle sue braccia.
Poi ci baciammo, ed era un bacio casto, non avevamo fretta, quel bacio era nostro e avrebbe cambiato la storia, la nostra storia.
Quel pomeriggio avrebbe cambiato le carte in tavola, sarebbe stato da ricordare, perché avrebbe finalmente dato una svolta al noi.
"Al nostro noi"

Spazio autore
Eiii come state? Io tutto bene, anzi benissimo, perché proprio adesso siamo attivati a 2mila letture.
Giuro che adesso sembro calma, ma sto letteralmente sclerando.
Veramente non mi aspettavo di arrivare a questo punto, e non smetterò mai di ringraziarvi.
Grazie davvero, grazie tante.
Sono ripetitiva ma giuro che adesso sto impazzendo, quando ho visto le letture mi sono messa a saltellare per la casa come una scema, e mia madre mi ha dovuto urlare addosso 60 volte prima che mi calmassi
Vi amo tanto tanto
Grazie

Giuvi.

Ma ci sei tu @sigh.tancDove le storie prendono vita. Scoprilo ora