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-mi vieni ad aiutare?- mi urlò Tancredi dalla cucina.
Ero tornata a vivere da loro, e avevo promesso a Tancredi che gli avrei insegnato a cucinare, impresa che ritenevo piuttosto ardua, dato che lui  era una schiappa in cucina, non sapeva nemmeno mettere l'acqua sul fuoco senza scottarsi o far esplodere la casa.
-arrivo-
Mi alzai a fatica dal divano, dove avevo previsto di passare le prossime ore, ma ero sicura di metterci poco.
Va bene che era una frana, ma almeno due uova avrebbe dovuto saperle mettere in padella.
Quando entrai in cucina però, tutte le mie speranze vennero spazzate via in un secondo.
C'era farina ovunque, gusci di uova appoggiate qua e là e poi, in un angolino, c'era Tancredi, tutto sporco di uova e farina.
Mi misi una mano sulla fronte scoppiando a ridere, e trascinai anche lui.
-ma cosa ridi- disse sorridendo.
-ma niente, solo per il fatto che hai fatto questo casino per cucinare una frittata, e ti avevo solo chiesto di sbattere le uova-
Non riuscivo a smettere di ridere, quella situazione era così comica, sembrava di essere in un film di Fantozzi.
Lui fece il broncio, e poi si avvicinò pericolosamente a me.
-Tancredi, allontanati, sei tutto sporco-
-ma come, non lo vuoi un abbraccio?- disse, e fece una smorfia piuttosto inquietante.
-no-
Cominciammo a correre ed inseguirci per la casa, quando fortunatamente, qualcuno chiamò Tancredi al cellulare.
-non ho ancora finito con te- disse indicandomi e ridendo, prima di rispondere al telefono.
-pronto.... ei, come stai?- si incupì in volto -io bene dai.....ma come mai mi hai chiamato?....cosa?...ah, ehm, non so....Bro devo vedere, non so cosa dirti....ehm.....dai, ci sentiamo.....okay, okay.-
-chi era?-
Lui non mi ripose, si limitò a guardarmi, lanciò il cellulare sul divano e fece per andarsene.
-vado a fare la doccia- mi disse prima di sparire nel corridoio.
Rimasi di stucco, ma non mi arrabbiai.
Quando uscì dalla doccia corsi da lui.
-io, mi dici che succede?-
-niente-
- mi stai facendo preoccupare- dissi abbassando lo sguardo. Non ero mai stata brava a mostrare i miei sentimenti.
-non era mia intenzione- si avvicinò e sorrise, poi mi diede un bacio sulla fronte ed andò in camera a vestirsi.
In quel momento suonarono alla porta, interrompendomi dai miei pensieri fortunatamente.
-ei nana- mi ritrovai davanti Diego Lele e Gian, che erano usciti a fare commissioni.
Li fece accomodare, e poi Tancredi si presentò alla porta della cucina sorridendo.
-We, siete tornati-
Fece come se non fosse successo nulla, il che mi lascio di stucco.
Dopo aver cucinato, ci sedemmo a tavola, quando Tancredi si schiarì la voce.
-ei, devo dirvi una cosa, vorrebbe venire per un piccolo periodo da noi mio cugino.-
-ma dove lo mettiamo?- chiese Lele, ancora intento a mangiare la sua carbonara.
-ha detto che andrebbe bene anche il divano,  ma non voglio ospitarlo-
-perché no?- chiesi ingenuamente.
Tutti mi guardarono, probabilmente sapevano cose che io non sapevo, ma non dissero niente.
-ehm...perché no- si limitò a liquidare la mia domanda così.
Abbassai lo sguardo e continuai a mangiare.
Finito sparecchiai, mi alzai ed andai in camera.
Provavo a dormire quando sentì dal salotto Tancredi che urlava,
-NO, NON VERRAI QUI....PERCHÉ NO, NON PUOI CAPIRE.... FAI COME TI PARE.-

Spazio autore
Eii, come state? Io tutto ok.
Scusate appunto perché non ho scritto, ma adesso prometto che tornerò a scrivere frequentemente.
Grazie davvero per le 2,5k letture, veramente, non me lo sarei mai aspettato.
Vi ringrazio davvero tanto🌞

Ma ci sei tu @sigh.tancDove le storie prendono vita. Scoprilo ora