2

391 23 38
                                    

"Signora, vostro figlio potrebbe sentirci," cercò di parlare il ragazzo, ma la donna andò ad appoggiare l'indice sulle sue labbra, era molto ubriaca quella notta e il suo segretario e autista era la prima persona che le era apparsa davanti.

"Silenzio," lo zittì di nuovo accarezzando dolcemente le sue labbra, mentre lasciava divagare le mani sul suo corpo, "ma, signor-" cercò di fermarla ma le sue labbra andarono a schiantarsi contro le sue.

Cristo, aveva solo 25 anni e una donna di 10 anni più grande, che per giunta era anche il suo capo, lo stava per stuprare? Poteva considerarsi uno stupro quello?

"Solo per questa notte lasciami divertire, è un ordine questo", finì la frase. Proprio per quello il ragazzo fu costretto ad annuire e a lasciarsi toccare da quella donna.

La donna andò avanti, si tolse il vestito mostrando un fisico troppo perfetto per una donna di quasi 40 anni, era coperto da un intimo nero ma abbastanza scoperto da mostrare le sue forme. Il seno pieno ma non troppo, un piercing brillava sul suo ombelico e le gambe troppo chiare e morbide per una donna che lavorava così tanto.

"Ti piace?" Sorrise, il ragazzo ingoiò la saliva, come faceva a dirle che a lui piaceva il pene e un fisico un po' diverso?

Annuì lasciandola andare avanti, il lavoro era più importante.

Quando gli tolse la maglietta mostrando il suo fisico pompato ma non troppo, la porta sbattè. Approffittò del momento per scappare via, lasciandola da sola.

Tornerà quando non sarà più in calore.

Chiuse la porta dietro di sè, notando che un altro ragazzo che lavorava nella stessa azienda lo stava fissando.

Aveva i capelli biondi sciolti sulla fronte, gli occhi scuri, un viso molto dolce, il rossore sulle sue guance non aiutava. Poi capì, era ancora senza maglietta.

Se la rimise in fretta mentre l'altro guardava altrove.

"Scusami, non volevo disturbare", quasi sussurrò, spaventato dalla reazione dell'altro, "non preoccuparti, mi hai salvato la vita." Sorrise, gli prese la mano per portarlo altrove nel frattempo che al suo capo passava la sbronza.

"Tu sei Yuta Nakamoto, giusto?" Il giapponese annuì, "non mi aspettavo che tra di voi ci fosse quel genere di relazione."

Yuta subito si impanicò iniziando a scuotere le mani in aria, "n-non c'è nulla, tu, piuttosto, chi sei? Non ti ho mai visto." Si grattò la nuca, "Sono Dong Sicheng, puoi chiamarmi WinWin, non mi hai visto perchè sei sempre dietro il capo." Rise.

"Hai ragione, ora vado, devo accompagnare il capo a casa," si alzò, "va bene, spero di riuscire a vederti di nuovo." Gli regalò un profondo sorriso che fece distogliere lo sguardo al più grande, "certo, devo offrirti da mangiare, mi hai salvato."

Lo salutò correndo dal suo capo, doveva portarla a casa prima che facesse qualche guaio, era goffa proprio come suo figlio.

_____________

SPAZIO AUTORE

HEIII.

Visto che di solito pubblico ogni giorno, farò dei capitolo corti/lunghi, dipende da come sto lol

Comunque questo è come si sono incontrati Yuta e WinWin.

Poichè non so come e chi sia la madre di Mark, ho cercato una foto, quella in alto, quindi immaginatela così, forse è un po' troppo giovane ma così deve essere lol. Che dite? Non stanno bene lei e Yuta insieme? HAHAH

A domani:)

-Hilary

Illuminato dalle stelle - JaeyongDove le storie prendono vita. Scoprilo ora