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"Ah quindi tu saresti il segretario, ma anche l'autista della madre di Mark?" Cercò di capire l'abbronzato, non ne sapeva poi così tanto, "esattamente, lui è WinWin, anche lui lavora per la signora Lee."

Finì, il più piccolo annuì prendendo il drink del giapponese, "quindi perchè sono qui?" Continuò a bere, mentre i più grandi lo guardarono scioccati, come fa questo ragazzo a piacere a Mark?

"Niente di particolare, ti ho riconosciuto e quindi ti ho invitato," si grattò la testa nervoso, il minore annuì, "come fai a conoscermi, hyung?" Yuta ingoiò la saliva prima di rispondere.

Non poteva di certo dirgli che lo conosceva perchè la madre di Mark gli aveva chiesto di indagare.

"Sei popolare, ti conoscono tutti in azienda, la signora Lee vorrebbe conoscerti," l'abbronzato annuì conservando dentro di sè un enorme aura di sospetto. Quel ragazzo non lo convinceva, sicuramente c'era altro sotto.

Il telefono squillò, lesse il nome della persona e un enorme sorriso si formò sulle sue labbra, "Daddy? Credevo che fosse orfano," sussurrò il cinese a Yuta, "Mark, cosa c'è?"

Il volto di entrambi si colorò di rosso, chi cavolo segnava il proprio fidanzato daddy?

Lo sguardo di Yuta si spostò sul bicchiere evitando quello di WinWin, che invece decisamente più innocente continuava a guardarlo, alla ricerca di spiegazioni.

"Non c'è bisogno che mi passi a prendere, mia madre mi ha dato le gambe apposta," WinWin sorrise pensando a quanto poteva essere dolce il piccolo Mark, anche lo sguardo di Yuta si addolcì.

Un giorno gli sarebbe piaciuto proteggere il suo ragazzo, amarlo, andarlo a prendere ovunque si trovasse, seguirlo all'infinito.

"Come vuoi, Canada, ci vediamo, si certo, ti amo anche io." Rise chiudendo la chiamata, i più grandi si sentivano decisamente in più in quella situazione, ma erano letteralmente innamorati dal rapporto che legava Mark e Haechan.

Ora Yuta capiva perchè il capo non voleva lasciar il figlio a qualcun'altro. Questo ragazzo andava più che per bene per Mark.

"Beh, io devo andare, il capo mi sta aspettando," si alzò il giapponese prendendo le sue cose, WinWin seguì i suoi movimenti, "vengo anche io, hyung."

Haechan li guardò maliziosamente, mentre portava di nuovo la cannuccia alle labbra, "andate pure, io aspetto Mark, non fate troppo casino."

I due si guardarono in faccia arrossendo debolmente, finchè WinWin fece il primo passo andando verso il bancone per pagare.

***

"Signora, la famiglia Kim vorrebbe parlare con voi per quanto riguarda la questione del matrimonio," la donna si portò le mani sulla fronte, "rifiuta."

Il segretario che stava sostituendo Yuta la guardò confuso, "signora, questa è un'occasione che non possiamo permetterci di perdere, ne va del futuro dell'azienda." Replicò quando la donna si alzò, "ho detto che devi rifiutare."

Yuta fece ritorno all'azienda bussando alla porta, in quel preciso istante uscì l'altro segretario, "capo, cosa mi sono perso?" Rise, peccato che la donna non era in vena di scherzare, ma per quanto volesse bene a quel ragazzo l'abbracciò, "non voglio che mio figlio sposi qualcun'altro, Yuta aiutami, trova un modo, qualcosa, qualsiasi cosa per aiutare l'azienda."

"Si signora."

***

"Scusami se ti ho fatto aspettare," baciò le labbra dell'abbronzato che gli sorrise ampiamente, "ti perdono se mi scopi."

Mark lo colpì, "stupido, parli troppo," gli tirò le guance, "eddai, la Corea del Sud ha bisogno di essere inculata dal Canada." Sbuffò, il moro ruotò gli occhi, "stupido entra in macchina, gli altri ci stanno aspettando."

"Vi avevo preso per dispersi, finalmente," rise Johnny dando il benvenuto ai due, il thailandese spostò la sedia accanto all'americano lasciando spazio alla coppia. "Jaehyun?" Domandò Mark notando la sua assenza e lo sguardo di Taeyong.

"Hanno litigato di nuovo, quei due stanno sempre a litigare, anche per le più piccole cazzate," gli tirò la guancia, "hyung lasciami, non puoi capire cos'ha fatto, io devo arrabbiarmi, sennò non imparerà mai che il tavolo deve brillare dopo aver finito di mangiare." Bevve un po' di succo, odiava l'alcol, non riusciva a reggerlo per questo non lo beveva. "Ma dai, torna a casa e scopatelo, non puoi arrabbiarti ogni volta che non tiene la casa pulita," lo spinse Ten, "io sono fatto così, prendere o lasciare."

Fece spallucce, peccato che in quel momento esatto il ragazzo entrò nel bar, lo guardò, "cazzo," disse Taeyong prima di alzarsi per andargli dietro. "Tranquilli ragazzi, una scopata fa bene a tutti," rise Johnny, "è quello che dico sempre anche io, Mark quando faremo sesso? Sono in calore."

I presenti scoppiarono a ridere tranne il canadese che cercava, invano, di allontare l'abbronzato da lui.

"Jae, mi dispiace, non andare via," gli prese la mano, il nominato si girò, il suo sguardo prima arrabbiato, ora si era addolcito, "non sei più arrabbiato? Mh?" Lo strinse, ci era appena cascato. Di nuovo.

Mai possibile che ogni volta fingeva di prendersela per lasciare che Taeyong si scusasse per primo.

"Coglione," lo colpì, il minore sorrise baciandogli le labbra, "però ami questo coglione, vero"?

"Certo che ti amo, avevi dubbi?" Jaehyun annuì ridendo, l'altro gli pizzicò il braccio tirandogli un lembo di pelle, "scherzavo, ti amo, ti amo, lasciami però."

Lo lasciò andare con un sorriso soddisfatto.

Si stesero sul prato, sotto il cielo scuro.

"Jae, oggi ci sono molte stelle," le indicò, "è come se mi guardassero delle volte, ho paura di sbagliare qualcosa, ho paura di deludere tutte quelle stelle." Gli occhi di Taeyong brillavano, Jaehyun lo notò, per questo si avvicinò abbracciandolo, "Jae, un giorno io morirò, quando quel giorno arriverà se ti sentirai solo guarda le stelle. Io ti osservò da lassù." Una lacrima rigò sul suo volto, il minore subito corse ad asciugargliela, "Taeyong sei ancora giovane, hai una vita davanti. Noi abbiamo una vita davanti, e dobbiamo passarla insieme." Sorrise, "Tu, resterai sempre con me?"

"Si, anche se dovessi guardarti dall'alto."

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SPAZIO AUTORE

Scusate, questo capitolo ha fatto un po' schifo,perdono :(

-Hilary

Illuminato dalle stelle - JaeyongDove le storie prendono vita. Scoprilo ora