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Stava aspettando da un'ora fuori la classe del suo amato, aspettava che uscisse. Essendo più grande di lui era in un'altra classe ed aveva orari differenti. Ma era sempre felice di aspettarlo, si metteva davanti alla porta leggermente aperta e lo guardava.

Delle volte aveva la testa appogiata sul banco, era stanco e dormiva.

Delle volte rideva e scherzava con il compagno di banco.

Delle volte era concentrato e guardava con molta attenzione la lavagna interattiva.

Delle volte era alla cattedra mentre intratteneva un'interrogazione.

Delle volte il suo banco era vuoto.

Delle volte chiedeva all'insegnante di uscire per andare da lui.

Delle volte gli sorrideva.

Amava il suo sorriso.

Era così dolce, gentile, speciale.

Ten capiva ogni giorno che non riusciva a vivere senza quel sorriso, quello sgaurdo riservato solo a lui.

Non avrebbe mai immaginato di innamorarsi.

Invece, era apparso quel coreano di Chicago, così alto rispetto a lui.

Così allegro e gentile.

Provava sentimenti che nemmeno il thailandese riusciva a decifrare.

Delle volte aveva paura.

Aveva paura perchè Johnny lo amava più di quanto lo amasse lui.

Aveva paura che il suo amore non bastasse.

Aveva paura di non amarlo abbastanza.

Era così triste quando ci pensava, ma poi appariva quel gigante con un sorriso sgargiante e tutti i brutti pensieri sparivano.

Delle volte voleva capire i sentimenti di Johnny.

Soprattutto la pioggia.

Johnny era strano quando c'era la pioggia.

C'erano momenti in cui non usciva, non andava a scuola.

La odiava.

Quando pioveva si chiudeva in casa e si nascondeva nell'ombra delle tende.

Era triste quando pioveva.

Ten non capiva per quale motivo.

Aspettava che l'altro si sfogasse, non voleva chiedergli nulla.

Non voleva ferirlo.

Johnny aveva già sofferto abbastanza.

Non se lo meritava.

Chissà se Ten meritava l'amore di Johnny.

La campanella suonò risvegliando il ragazzo dai suoi pensieri, molti studenti iniziarono ad uscire dalla classe, Mark uscì prima di Johnny, corse verso Donghyuck che lo attendeva con un grande sorriso sulle labbra.

Si baciarono davanti a tutti.

Era così bello quello che c'era tra loro due.

Stavano insieme senza preoccuparsi di nulla.

Mentre Chittaphon pensava ancora alla sua immagine, era uscito con moltitudini di ragazzi, avete fatto sesso con chiunque.

Voleva risolvere la sua situazione.

Ci stava provando anche se alcuni ancora chiedevano il suo numero e lo chiamavano a qualsiasi ora della giornata.

Una prostituta resta una prostituta anche quando lascia tutto.

Illuminato dalle stelle - JaeyongDove le storie prendono vita. Scoprilo ora