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Fu Mark il primo che mise piede in quella grande villa, l'ammirò per bene, era alta e le pareti erano quasi dorate, il pavimento era in un marmo brillante. Aveva ricevuto ville più grandi per i suoi precedenti compleanni, ma le aveva vendute per fare soldi e comprare, insieme ai suoi amici, la sua nuova casa. "Ci sai fare nella scelta di case," lo colpì l'americano, entrò mano nella mano con il fidanzato.

Lasciò cadere le valige a terra e iniziò a girare intorno, il salotto era enorme, c'erano solo due porte, una che portava alla cucina affiancata alla sala pranzo, e l'altra portava al bagno al piano terra. Il thailandese lasciò la mano del fidanzato per correre al piano di sopra tramite la scala in legno scuro coperta da un tappeto.

Sembrava la villa di una regina o di qualcuno estremamente ricco.

"Markie, dov'è la nostra stanza?" Gli toccò la spalla la fidanzata, le sorrise prendendole la mano per portarla al piano di sopra.

Non fingeva con lei, le voleva bene.

Fingeva solo di stare bene.

"Questa è mia," occupò una stanza Ten, le stanze in tutto erano quattro, matrimoniali. Una era stata presa in più per Isyul, lui voleva dormire con Haechan ma il ragazzo si era rifiutato di vivere con loro.

"Vieni Isyul, ti mostro la nostra stanza," la tirò, fu lei a fermarlo, "sei sicuro di voler dormire con me? Haechan?" Abbassò lo sguardo sentendo il nome del ragazzo, "posso lasciarti la stanza accanto alla mia, così se c'è qualche problema vieni da me."

Sorrise, aiutandola con le valigie, "Ma che ci hai messo qui dentro? Un essere vivente? Un cadavere? Ci hai messo Hyuck?" Scoppiò a ridere colpendolo sulla spalla, "ti piacerebbe, almeno non dovrò vedere come te lo scopi con gli occhi davanti ai tuoi amici," lo spinse, "perchè? Sei gelosa?" Le fece la linguaccia.

"Col cazzo," corse in camera sua lasciandolo con un sorriso sulle labbra, "Mark," la mamma della casa chiamò il più piccolo che subito corse da lui.

Già lo trovò davanti la cucina, con un mestolo tra le mani e un grembiule rosa legato intorno alla vita, suo marito lo guardava, anzi più che guardare se lo mangiava.

"Che succede hyung?" Domandò felice, erano appena arrivati e già era corso vicino alla cucina per preparare la cena, anche se due ore prima. "Jaehyun maritino mio," lo chiamò dolcemente, l'altro lo ascoltò come un cane con il padrone, "porta le valigie in camera nostra, metti tutte le cose al loro posto, in modo ordinato," sottolineò l'ultima parola, lo guardò male finchè il ragazzo corse subito.

"Markie," andò verso di lui, gli tirò le guance dolcemente, "ho invitato Haechan a cena, mi raccomando, comportati bene, l'ultima volta stavi per scopartelo davanti a tutti."

Lo guardò male, "dai hyung, non è colpa mia se lo amo e lui mi rifiuta." Sbuffò, il maggiore gli accarezzò il suo volto, "ricorda che tutto quello che sta facendo Hyuck è per il tuo bene e quello della tua famiglia."

"Ma hyung, ci penso io alla mia famiglia, perchè ha dovuto lasciarmi? Perchè due persone che si amano devono lasciarsi?"

Aveva ragione.

Lui ed Haechan si amavano ma non potevano stare insieme.

Era così triste, così fottutamente triste.

"Vieni qui," lo strinse tra le sue braccia, sarebbe stato sempre al suo fianco, si sarebbe preso cura di lui.

Era il suo piccolo bambino.

"Johnny butta quella merda," le urla del thailandese fecero separare i due, Mark sbuffò andando verso la cucina per vedere cosa stesse cucinando il suo hyung, mentre Taeyong andò verso le urla.

"Ma insomma voi due, un po' di rispetto per i vicini, qual è il problema, eh?" Portò una mano sul fianco mentre nell'altra aveva ancora il mestolo, "Tae posa quell'oggetto, può risultare pericoloso," si allontanò l'americano.

"Hyung, John mi ha comprato un completino da gattino, è malato, pensi davvero che lo metterò?" Guardò verso il fidanzato, "dovresti."

Il maggiore sbuffò, "hyung, non puoi costringendolo, se non lo vuole buttalo."

Il thailandese lo abbracciò, "grazie eomma," strofinò il volto sul suo petto, "Aspetta hyung, è uno spreco, dallo a me." Si intromise Jaehyun dopo che il marito si fu allontanato.

"Mark, non toccare," gli diede un leggero schiaffo sulla mano, non doveva toccare il cibo, "è mai possibile che se vi lascio un po' soli fate un casino. Povera Isyul, è costretta a vivere in mezzo a foche in calore e angurie che rotolano giù per le scale, Jaehyun cosa fai con quel dildo?" Si portò una mano alla fronte, erano appena arrivati nella nuova casa e già si stava esaurendo.

"Mark vorrei parlarti di una cosa.." si avvicinò alla ragazza preoccupato, "che succede?"

Si accomodò sul letto accanto a lei, "nulla di grave, vorrei solo che qualcuno lo sapesse," sorrise. Le prese le mani per tranquillizzarla, sorrise prima di iniziare a parlare, "mio padre è innamorato di tua madre."

Mark sgranò gli occhi scioccato, si alzò e iniziò ad andare avanti e indietro per la stanza finchè si fermò, come se un'idea fosse comparsa nella sua mente, "ma a questo punto, perchè non si sposano loro?"

La ragazza lasciò un sospiro triste, sarebbe bello se funzionasse in quel modo, "Markie, non funziona così. Sono i figli che devono unirsi, poichè sono loro i successori, io so che funziona così. Mio padre ama davvero tua madre, vorrebbe starle vicino per tutta la vita." Abbassò lo sguardo, il ragazzo scese alla sua altezza, l'abbracciò forte, "ti voglio bene."

Sorrise ricambiando l'abbraccio, "anche io Markie, mi dispiace che tu e Hyuck non-" la ragazza venne interrotta dalla porta, Taeyong entrò sorridente, "ragazzi, Haechan è qui, venite a mangiare."

"Hyuckie," il canadese si lanciò tra le braccia del minore, gli riempì il volto di baci senza mai toccargli le labbra, almeno quello gli era permesso, "Mark scollati."

La ragazza rise mentre andava al suo posto senza aiutare il ragazzo, in realtà nessuno voleva allontanare Mark da Haechan, andarono tutti verso la sala pranzo.

Lasciando i due ragazzi soli.

"Hyuckie," si allontanò di poco, gli accarezzò i capelli, "ti prego, Mark, non davanti a Isyul. Non verrò più a trovarti se continuerai a saltarmi addosso davanti la tua futura moglie."

Il ragazzo arricciò le labbra in un broncio talmente tenero che l'abbronzato gli tirò il naso, "ti amo." Arrossì sentendoselo dire così facilmente, anche lui lo amava. Tanto, ma non poteva dirglielo, non in quel momento. 

Riuscì a toglierselo di dosso per andare verso la sala pranzo dove tutti stavano aspettando, "aspetta, Hyuck, che ne dici di diventare il mio amante, chiedo il permesso a Isyul."

Non c'era modo di evitare quei sentimenti, Mark non riusciva a rinnegare il suo amore.

Lo amava.

Come la Luna e il Sole.

Si amavano ma dovevano stare lontani altrimenti le cose intorno a loro non sarebbero andate nel modo giusto.

Mark amava Haechan, ma stare con lui avrebbe solo causato danni.

Ma per quanto tempo puoi fermare un amore come il loro.

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SPAZIO AUTORE

Allora, ho un avviso per il capitolo che pubblicherò domani, forse.

Fazzoletti.

Il prossimo capitolo sarà un po' pesante, non so quanto bene riuscirò a scriverlo ma spero di riuscire a farvi provare i sentimenti dei personaggi.

-Hilary

Illuminato dalle stelle - JaeyongDove le storie prendono vita. Scoprilo ora