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Quel giorno era strano, Haechan sentiva una strana ansia addosso, sicuramente era a causa di quella strana chiamata.

La signora Lee gli aveva chiesto un incontro, cosa voleva da lui? Voleva forse chiedergli di lasciare Mark?

Non sapeva bene cosa dovesse fare lì, ma sperava andasse tutto bene.

"Donghyuck? Ti stavo aspettando, vieni," lo chiamò Yuta, lo portò lungo il corridoio che arrivava davanti una grande porta in legno, il ragazzo bussò e dopo aver ricevuto una risposta aprì.

"Haechan," sorrise la donna alzandosi subito, e salutandolo con un caloroso abbraccio, sorrise. "Signora Lee, perchè mi ha chiesto di venire qui?" Domandò cercando di essere il più educato possibile, la donna si accomodò sulla sedia dietro la scrivania e invitò anche lui a sedersi.

"Ecco, volevo solo chiederti una cosa, non è nulla di cui preoccuparsi," sorrise falsamente. Quanto odiava quei sorrisi.

Quei sorrisi che non meritavano di essere dati.

La vita di Haechan era stata solo falsi sorrisi prima di aver conosciuto Mark.

Li odiava.

"Signora Lee, non sono stupido. So che la vostra azienda sta avendo problemi ultimamente," lasciò la donna a bocca aperta, si grattò la nuca pensando a cosa rispondere.

Il ragazzo sapeva il fatto suo.

"Haechan io confido molto in mio figlio, spero che una volta preso il mio posto renda quest'azienda migliore, al momento siamo in uno stato non molto facile. Sto cercando di fare qualcosa senza mettere in mezzo mio figlio-" subito il più piccolo la interruppe, "senza mettere in mezzo? E che mi dice del matrimonio combinato?"

La donna sgranò gli occhi e subito prese le mani del ragazzo, "perdonami, non voglio lasciare che mio figlio sposi una donna che non ama, per questo ho bisogno di un'ultima conferma da parte tua."

Lo guardò con gli occhi lucidi, quasi in preda alla frustazione, lo guardò mostrando la sincerità che ruotava nei suoi occhi.

Amava suo figlio, non avrebbe lasciato che una cosa del genere accadesse.

"Vorrei solo chiederti questo, cosa provi per mio figlio?"

Non sapeva cosa dire, l'aveva letteralmente spiazzato ma cercò, ugualmente, di darle una risposta.

Sorrise, in quell'esatto istante un raggio di sole colpì i suoi denti facendoli brillare. Il suo sorriso scintillava sotto il sole, la donna lo guardò aspettando una risposta mentre ammirava quell'opera d'arte. Aveva decisamente capito perchè suo figlio l'amasse.

Haechan era un raggio di sole caduto sulla Terra, era lì per illuminarla con il suo grande sorriso.

"Beh..è un po' difficile spiegare a parole quello che provo per vostro figlio," si grattò la nuca, "ci siamo conosciuti anni fa, quando nessuno dei due sapeva cosa fosse l'amore, o forse no? Mark usciva con molte ragazze ed io, ero solo un conoscente, forse compagno, che ammirava da lontano il suo volto angelico. Amavo la sua risata, il sorriso che regala a tutti, non me ne resi conto ma mi innamorai di lui. Lo amavo così tanto, cercavo di dirglielo, mostrarglielo, lui non capiva. Pensava che fosse una presa in giro, come poteva un ragazzo innamorarsi di un altro ragazzo? Non era sbagliato?"

Si fermò per mordersi leggermente il labbro inferiore, la donna lo guardava e ascoltava con attenzione, il suo sguardo gli regalava un supporto che mai avrebbe immaginato di sentire da un adulto.

"Per me non lo era, lo amavo. Pensavo di poter nascondere quei sentimenti, o forse dimenticarlo. Finchè un giorno lui apparì nuovamente, mi baciò oscurando il mio volto che qualche secondo prima brillava sotto il sole. Fu così che ebbe inizio la nostra strana relazione, anche se ci ha messo un po' prima di accettare i miei sentimenti. Se mi chiedete cosa provo per lui, più che dirvi amore penso che la risposta giusta sia tranquillità, comodità. Mark è il mio supporto, quando è accanto a me sento che non ho più bisogno di nulla, sento che ho bisogno solo e unicamente di lui. Mark Lee, l'uomo che amo, mi dispiace ma se avete intenzione di chiedermi di lasciarlo non so quanto sia disposto a farlo."

Rialzò lo sguardo notando con sorpresa le lacrime agl'occhi della donna, subito le passò un fazzoletto, "sono così felice che provi questo per mio figlio, non lascerò che lui sposi una donna che non ama. Ama te e tu sei un ragazzo assolutamente fantastico, Haechan prenditi cura di mio figlio. La sua felicità è più importante del sogno di mio marito," il ragazzo la guardò confuso ma anche curioso e felice, stava aspettando che quella donna gli parlasse dell'azienda o forse del marito.

"Sai, mio marito ha dato vita a questa struttura con le sue mani, insieme decidemmo cosa fare, lui era sempre così creativo, aveva così tante idee per la testa," sorrise, "un giorno si ammalò gravemente e morì, pensavo di non poter far nulla senza le sue idee, infondo io dirigevo al suo fianco e realizzavo il tutto. Le idee andavano sempre a mancare, pensavo di dover chiudere tutto e così, distruggere il suo sogno."

Sorrise tristemente mentre con il dito portava via una lacrima dalla sua guancia, "poi trovai un suo vecchio blocchetto con vari appunti, quell'oggetto mi ha aiutata per oltre dieci anni, ma ora ho esaurito il tutto. Non ho più nulla e nonostante provo a contattare persone interessate non sembra servire, non riesco più a portare avanti l'azienda. A quanto pare ho distrutto il sogno di mio marito," abbassò lo sguardo, si commosse davanti la scena che gli si era mostrata.

La madre dell'uomo che amava aveva le lacrime agl'occhi, il fazzoletto stretto tra le dita e un profondo sorriso malinconico, subito rialzò lo sguardo prendendogli la mano, "ma non devi preoccuparti, sono felice di poter accontentare mio figlio, ora lui è felice e sono sicura che troverà un modo per cavarsela."

Non poteva credere a quello che stava succedendo alla famiglia di Mark, sua madre sembrava così triste, distrutta, voleva aiutare...ma non sapeva come.

Si sentiva così inutile.

Si sentiva in colpa.

Come se fosse lui la causa di tutto ciò.

In parte lo era, se fosse stato ricco non ci sarebbero stati problemi.

Invece era solo uno stupido orfano che aveva rovinato la vita del suo ragazzo.

Si alzò salutando la donna per uscire dalla stanza, fu uno dei tanti uomini che lavoravano lì ad aprire la porta, "signora Lee, è arrivato qualcuno interessato a comprare questa struttura, lo faccio entrare?"

Sbiancò, era così triste.

Il sogno del padre stava per essere distrutto. Sarebbe rimasti senza nulla, lui.

Lui.

Lee Donghyuck.

Aveva appena distrutto tre vite.

Ed ora era rimasta solo una cosa da fare.

Salvarle.

Per questo si diresse verso la casa del fidanzato.

-Hilary

Illuminato dalle stelle - JaeyongDove le storie prendono vita. Scoprilo ora