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Mark si trovava tranquillamente steso sul divano del soggiorno mentre intratteneva una conversazione con il suo ragazzo, almeno finchè l'altro non decise di chiamarlo. Sorrise rispondendo felice, era sempre contento di poter sentire la sua voce fastidiosa ma in qualche strano modo rilassante, "Hyuck?"

"Babyy, come stai?" Mark spalancò gli occhi, "baby?" Sentì l'altro ridere prima di rispondergli, "cercavo di essere carino," parlò come se stesse gonfiando le guance. "Non credo che tu ci sia riuscito," rise immaginando il suo volto leggermente irritato.

"Vuoi fare sexting?" Quasi lanciò il telefono per aria, "stai scherzando, spero."

Il ragazzo dall'altro lato scoppiò a ridere, quasi si addolcì sentendo la sua dolce voce, "dai daddy, metti la manina nel pantalone...."

Si bloccò un attimo a pensare, non poteva farlo. Non aveva mai fatto una cosa del genere, ed era così osceno. E poi..perchè il suo bottom gli stava dicendo cosa fare? Perchè lo chiamava in quel modo? Perchè abbassava la voce facendola apparire così sexy?

"Da quando faccio quello che mi dici?" Era sicuro che si sarebbe arrabbiato, invece l'abbronzato sorrise, lo poteva sentire. "Va bene, daddy, cosa vuoi che faccia?"

Non l'avesse mai detto.

Qualche minuto dopo si ritrovò con una mano intorno al suo membro sotto gli orgasmi del suo fidanzato, "Mark," ansimò, si stava dando piacere sotto le indicazioni del ragazzo. Mark sembrava innocente ma non lo era davvero, nascondeva una grande sorpresa.
"Daddy, sto per venire," un dolce verso rilasciarono le sue labbra quando il suono di una porta che sbatteva fece saltare il canadese dal divano. Si sistemò in fretta e salutò il fidanzato, corse subito verso la sua stanza.

"Lee non scappare via," la voce di sua madre lo fermò in mezzo al corridoio, "cazzo," sussurrò cercando di coprirsi l'erezione dolorante.

"Mamma devo andare in bagno, vengo subito," corse via sotto le risate della madre, "prego cara, accomodati, probabilmente mio figlio stava giocando con il suo amichetto."

Le fece l'occhiolino ed entrambe aspettarono l'arrivo del ragazzo, le offrì da bere e la fece accomodare sul divano. Appena fece la sua comparsa in pantaloncini e felpa, Isyul lo guardò bene e dovette portare un fazzoletto al naso per calmare la discesa del sangue, "p-piacere, Isyul," allungò la mano, la guardò riluttante ma poi ricambiò la presa, "Mark, ma suppongo tu conosca già il mio nome. Mamma chi è questa?"
Nonostante il tono di voce del ragazzo poteva risultare aggressivo e troppo maleducato la ragazza ne rimase comunque incantata, avrebbe dovuto immaginare che quella donna avesse un figlio così.

"Lee comportati bene," si trattenne dal ridergli in faccia, quelle parole non funzionavano con lui, mai avevano funzionato. Mark sapeva sempre come comportarsi, aveva ragione a rispondere in quel modo, ma non del tutto. "Tesoro, ecco.."

Si fermò, non sapeva da dove iniziare e come spiegare per bene la situazione al figlio, non voleva obbligarlo a sposare qualcuno che non amava. E poi...era anche fidanzato.

Mark la guardò aspettando una spiegazione, per questo si sistemò sulla sedia e prese dei fogli che gli porse davanti, "tesoro, non volevo arrivare a questo ma...sappi solo che è una tua decisione e puoi decidere tu cosa fare." Il ragazzo iniziò a preoccuparsi, i fogli erano pieni di numeri e grafici, cose che lui ancora non riusciva a comprendere. "Questi sono tutti i cali che abbiamo ricevuto in questi anni, Mark, l'azienda sta per crollare. Non so davvero che altro fare per tenerla in piedi.." lo guardò, abbassò lo sguardo.

"Lei è la figlia del CEO un'importante azienda, sono disposti ad aiutarci, in modo che l'azienda che tuo padre ha costruito e portato avanti con amore e fatica non cada. Ma l'unico modo per far avvenire ciò.." si fermò, non riusciva a dire quelle parole al figlio, era troppo doloroso. Obbligarlo ad un matrimonio combinato, non avrebbe mai potuto farlo.

Illuminato dalle stelle - JaeyongDove le storie prendono vita. Scoprilo ora