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Numero Sconosciuto:

Io e il tuo ragazzo ci siamo divertiti;)

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Io e il tuo ragazzo ci siamo divertiti;)

Jaehyun sbuffò guardando il messaggio, poi rispose.

Certo, lui non è Taeyong. Ti sembro così stupido da non riconoscere il mio ragazzo?

Posò il telefono sul tavolo prima di tornare a bere il caffè, "Che succede?" Domandò l'amico seduto di fronte a lui. "Quel Doyoung ci prova con il mio ragazzo, l'ho detto a Taeyong ma continua ad uscirci, perchè non mi ascolta mai?"

Johnny scoppiò a ridere alle sue parole, "secondo me vuole solo darti fastidio," lo guardò male, "ma è quello il punto, hyung."

Si portò le mani nei capelli frustato dalla situazione, "sbaglio o avevi detto che quel ragazzo piace a Jungwoo? Organizza un appuntamento, magari finiscono insieme." Gli occhi del moro si illuminarono, allora Johnny non era solo stupido e piagnucolone.

Sapeva dare anche delle ottime idee.

"Grazie hyung," sorrise prima di prendere il cellulare per scrivere di nuovo a quel ragazzo.

C'è una persona molto importante che vorrebbe vederti, aspettala stanotte.

E lasciò un indirizzo, fece la stessa cosa con Jungwoo. Così che nessuno dei due potesse sapere chi fosse la persona che stavano per incontrare.

***

"Signora Lee, la famiglia Kim è qui," Yuta entrò nella stanza per informare la donna, "sono davvero venuti fin qui? Ma sono così assetati di avere mio figlio o di avere la mia agenzia?" Yuta sorrise guardando come la donna fosse esasperata.

Lavorava molto di più rispetto prima, cercava di promuovere prodotti che potessero soddisfare l'esigenze di tutti. Ci riusciva ma non era abbastanza.

Serviva qualcosa che diventasse popolare, che fosse conosciuto da tutti. Ma non era capace, e per questo l'unico modo era farsi aiutare da un'altra azienda.

L'unione necessitava un matrimionio.

Ma non voleva che suo figlio subisse una simile tragedia.

"Falli accomodare," si sistemò per bene i capelli, e aggiunstò il trucco.

Si accomodò elegantemente sulla sedia con le gambe accavallate.

Ovviamente era tutta una tattica per far credere ad altri cose che lei non era.

Appariva fredda, era socievole.

Appariva arrogante, non aveva molta autostima.

Appariva sicura di sè, ma era timida.

Appariva calma, quello che sicuramente non era ed ecco da chi aveva preso suo figlio.

"Benvenuti," lanciò un grande sorriso alle due persone che erano entrate nella stanza, si inchinarono mentre Yuta chiudeva la porta lanciando alla donna uno sguardo di fiducia.

Un uomo affascinante, di pochi anni più grande della donna, e una ragazza, sicuramente dell'età del figlio.

"Accomodatevi, mi dispiace siate dovuti venire fin qui, posso offrirvi qualcosa?" Si alzò per prendere del caffè, sorrise quasi falsamente.

Voleva trasmettere positività, ma sapendo a cosa andava incontro non era tanto sicura.

"Grazie," sorrisero in sincronia i due ospiti, bevendo il caffè fatto con tanta gentilezza, dalla donna. "Dunque, siete qui per parlare di un possibile matrimonio," iniziò la donna facendo tacere l'uomo, che rimase ammaliato dall'eleganza della sua voce, dei suoi modi.

La ragazza sorrise, "mi permetta di essere sincera, io odio i matrimoni combinati, ma se questo può aiutare la vostra famiglia posso farlo," la donna che li guardava con serietà e ira si addolcì.

Era davvero una brava ragazza, si leggeva molto bene nei suoi occhi, non solo dalle parole.

Voleva aiutare la sua azienda e famiglia?

Esistevano persone così gentili?

E poi quale persona lascia parlare sua figlia?

"Mio figlio non sa nulla di questa situazione e sono molto preoccupata, però sentire le tue parole mi fa sentire meglio," le sorrise, all'uomo bastò quel dolce sorriso, così sincero e sfumato da mille pensieri.

Sfumato dal dolore di dover lasciare suo figlio nelle mani di una persona che non amava.

"Vorrei conoscerlo, per favore, lasciate che parla con lui," la ragazza la guardò con comprensione, uno sguardo che quella donna non riusciva a reggere.

Annuì. "Parlerò con lui, poi ti permetterò di incontrarlo," cercò di regalarle un sorriso mentre la giovane ragazza le stringeva le mani contenta, "forse saremo una famiglia, che bello papà."

Abbracciò il padre, la signora Lee non capiva tutto quell'entusiasmo nello sposare suo figlio, nell'aiutare la sua famiglia. Non capiva ma sorrise felice per i due.

Inoltre quell'uomo era davvero una persona timida e riservata ma nascondeva un'aura davvero accogliente, come riusciva a portare avanti quella vasta azienda? Sperava che il suo aiuto sarebbe tornato utile.

Si alzarono salutando la donna prima di andare via, le lasciarono anche un regalo, che altro non era che un prodotto della sua compagnia.

"Papà siamo andati benissimo," sorrise la ragazza camminando lungo il corridoio di quell'azienda, "si certo, non ricordavo fosse così bella."

L'uomo guardò ovunque tranne che la figlia, "quest'azienda è più grande della nostra," sorrise. Voleva lavorare al fianco di quella donna e non vedeva l'ora.

Aspettava quel momento da anni.

Da quando il suo migliore amico si confessò e lui non potè far altro che accettarlo.

Accettarlo in silenzio.

"Dai papà devi fare colpo."

Sorrise pensando al periodo in cui erano amici, lei non sembrava ricordarsi di lui.

Forse perchè era cambiato, non era più l'uomo di una volta. Era più timido, più affascinante.

E sicuramente lei non lo ricordava un uomo affascinante.

Avevano solo 20 anni allora, quando lui cercò di confessarsi ma il suo amico aveva già coltivato un albero.

I tre erano sempre stati grandi amici, ma all'improvviso lui era in più.

Ora voleva riprovarci.

Voleva riprovare a prendere quello che non era mai riuscito ad essere suo.

Anche se ciò comportava un matrimonio tra i loro figli.

Non era molto felice che sua figlia sposasse un ragazzo che non amava.

Ma lei aveva accettato.

E lui ne era felice.

"Deve piacerti davvero tanto."

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SPAZIO AUTORE

Il tizio nella foto dovrebbe essere l'uomo e padre di Isyul, spero non sembri troppo giovane ma immaginatevelo così help.

Mi serviva un bell'uomo aiut.

E mi scuso per la foto sfocata lol.

-Hilary

Illuminato dalle stelle - JaeyongDove le storie prendono vita. Scoprilo ora