"Signora, questo mese i cali sono peggiorati, credo sia il momento di parlarne con vostro figlio," posò sulla scrivania dei fogli, la donna sospirò controllando tutto.
L'azienda stava per cedere.
"Qualcuno ne è a conoscenza oltre noi?" Chiese al ragazzo, WinWin scosse la testa, "per ora nessuno sa nulla, però abbiamo ricevuto molte proposte di matrimonio da parte di molte famiglie. Vi consiglio di controllare." La donna annuì, non voleva che suo figlio sposasse una donna senza conoscerla, non voleva obbligarlo.
Non voleva costringerlo ad un matrimonio combinato.
Non dopo aver scoperto che il ragazzo di suo figlio non solo è orfano, ma è anche una bravissima persona.
Qualcuno bussò alla porta facendo smuovere la donna, "avanti," rispose, la persona entrò, "Yuta, qualcosa non va?" Domandò notando come il volto del segretario fosse diventato improvvisamente rosso. "Potrei uscire prima oggi?" Chiese tirandosi le dita, era imbarazzato, non solo perchè stava per uscire con WinWin ma anche perchè quello successo qualche giorno prima non era una cosa semplice da dimenticare.
Ma c'era di peggio, lei aveva dimenticato tutto.
"Ma certo che puoi, cosa c'è, devi uscire con la fidanzatina?" Gli lanciò uno sguardo malizioso che fece solo peggiorare il rossore, espandendosi su tutto il volto. La donna gli lanciò un ultimo sorriso prima che il segretario uscisse dalla stanza.
Prese i fogli posti sul tavolo, tutte famiglie molto ricche, aziende famose e con ottime prestazioni, "Park Chaeyoung, Choi Samantha, Kim Isyul.." arrivò a leggere solo tre nomi prima di portarsi le mani sulla fronte.
"No, non posso lasciare che mio figlio sposi una di queste donne."
Nel frattempo Yuta era corso dal segretario più piccolo del reparto, notò stesse parlando con qualcuno, per questo aspettò, "Oh sei qui," sorrise avvicinandosi al giapponese.
"Si, andiamo, ricordo di averti promesso un pranzo," il ragazzo sorrise annuendo.
Aveva preso un'ora per stare con lui, essendo il segretario del capo doveva stare molto più tempo, doveva accompagnarla ovunque lei volesse e portarle il pranzo.
Ma quel giorno preferiva pranzare con quel ragazzo.
"Che carino questo posto, hyung," sorrise sedendosi a tavolo scelto, "sono felice ti piaccia." Prese il menù e chiamò la cameriera, pronto ad ordinare.
"Da quanto tempo lavori per il capo?" Chiese il cinese portando i noodles in bocca, Yuta si pulì le labbra prima di rispondere, "da quando avevo dieci anni."
Il ragazzo lo guardò scioccato, era davvero giovane, un bambino poteva essere già un segretario? Yuta ridacchiò notando il volto dell'altro.
"Sono orfano, mi ha trovato per strada.." iniziò, subito lo sguardo di WinWin cambiò, "mi ha ospitato a casa, trattato come un figlio. Poi ha deciso di iniziare ad educarmi, avevo sei anni allora. Non volevo lasciarla, era la mia nuova famiglia." Prese un sorso dal bicchiere d'acqua, il ragazzo continuava a guardare senza parlare, infondo non c'era molto da dire.
"Divenni il suo segretario, studiai molto sai? Giocavo e mi prendevo cura del figlio, nacque qualche anno dopo, quel ragazzo è sempre stato carino, anche ora lo è peccato che una disgrazia sta per abbattersi su di lui." Abbassò lo sguardo e rimase in silenzio facendo capire all'altro che aveva appena finito, "il capo è davvero una brava persona, non lascerà che succeda qualcosa a suo figlio."
Yuta sorrise, "hai ragione." Lo sguardo che prima era sul ragazzo biondo si spostò sulla strada, quel ragazzo l'aveva già visto.
Haechan si trovava per le strade di Seoul, voleva trovare un lavoro, per questo aveva saltato scuola.
Peccato che avesse dimenticato di avvisare il suo ragazzo, che non smetteva di mandargli messaggi e di chiamarlo.
Mi manchi troia.
Dove sei?
Quando torni?
Mi annoio senza di te.
Vieni a rompermi le scatole.
Ti amo.
Sorrise leggendo i messaggi del canadese, non si sarebbe mai aspettato che in pochi mesi i suoi sentimenti sarebbero cresciuti così tanto.
E pensare che lui voleva odiarlo, lo amava così tanto ma non essere ricambiato lo portava quasi ad odiarlo.
Dove poteva trovare un altro lavoro? Era già stato licenziato dieci volte.
Tutto perchè o si rifiutava di flirtare con il capo, o perchè fosse gay, o perchè fosse troppo scuro di pelle.
Tutti pedofili e razzisti.
Mentre camminava per strada si fermò davanti una vetrina, il nome del negozio lo fece indietreggiare, "Baby boy or Baby Girl, ma che cavolo è? Un sexy shop?" Rise da solo mentre ammirava le cose esposte, "Manette rosa? Starebbero molto bene a Mark." Rise, pensieri poco casti attraversarono la sua mente, spostò lo sguardo allontanandosi da lì, ancora non avevano fatto il grande passo.
Erano fidanzati sono da sei mesi, cosa si aspettava? Di trovarselo nudo sul letto, magari con un completino da gattino, no no cosa stava pensando.
"Cristo Mark anche quando non ci sei penso a te, angurie, pensa alle angurie, la frutta. Si certo, le fragole sono rosse, l'uva è blu, Mark a novant- no Mark non è a novanta."
E pensare che a stento avevano fatto i preliminari.
Era confermato, Haechan era decisamente in calore.
"Mark è colpa tua e delle tue fottute angurie," calciò il muro quando qualcuno lo chiamò, "scusami, sei Lee Donghyuck per caso?"
Un ragazzo dai capelli lunghi e castani lo stava chiamando, dal suo aspetto era sicuramente uno straniero, ma come faceva a conoscerlo?
Nessuno conosceva Donghyuck.
Tutti conoscevano Haechan.
E lui? Chi era?
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SPAZIO AUTORE
Ho pubblicato leggermente in ritardo ma help, spero vi sia comunque piaciuto.
Devo approfondire più sulla Markhyuck, Yuwin e Jaeyong...per questo anche in questo capitolo vi siete trovati la madre di Mark.
A domani :')
-Hilary
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Illuminato dalle stelle - Jaeyong
FanfictionIlluminato dal sole - Markhyuck ha un seguito, ecco a voi. "Resterai sempre con me?" "Si, anche se dovessi guardarti dall'alto." boyxboy Don't like? Don't read.