LOS ANGELES

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Caroline,Tori ,Brian e Will parlarono a lungo. Le tre ore erano passate velocemente.
« siamo quasi arrivati,guardate!» disse Tori,con gli occhi spalancati.
Eccola Los Angeles,era bellissima.
«Cassandra ma perché sei venuta qui? Ancora non ce l'hai spiegato» disse Will,era la seconda volta che glielo chiedeva ,ma Caroline aveva sempre deviato la domanda. Cosa gli poteva rispondere?
«io...voglio diventare una cantante! E voi?»confessò Caroline,almeno era una mezza verità.
«Quindi sai cantare! Comunque noi veniamo spesso qui,da San Diego non ci vuole molto. Siamo venuti perché dobbiamo accompagnare Tori a vedere i suoi idoli» disse Brian,enfatizzando l'ultima parola con un tono di scherno.
«non capite niente! Sono fantastici! Cassandra ,conosci Cameron Dallas e Nash Grier?» le chiese Tori.
«no,non so chi siano» rispose Caroline.
«vieni con noi! Te li faccio vedere,oggi incontreranno le fans! Sono così emozionata!» disse Tori,con gli occhi che le luccicavano.
Caroline rise,Tori era così felice.
«ci sto!» disse Caroline. Non voleva lasciarli,erano gli unici che avrebbero potuto aiutarla ma erano di San Diego,non sarebbero rimasti,in ogni caso avrebbe approfittato della loro compagnia finché poteva.
Tori,Brian e Will sapevano dove andare,dovevano conoscere Los Angeles veramente bene.
L'autobus li fermò a Down town,la zona principale di Los Angeles.
«ora dobbiamo prendere un altro autobus»disse Brian «dobbiamo arrivare a The Grove,un centro commerciale,tra Beverly Hills e West Hollywood,forza prendiamo questo autobus!».
I ragazzi ,dopo aver fatto un altro biglietto,presero il secondo autobus e si diressero alla Beverly boulevard. Scesi ,dopo circa seicento metri,arrivarono di fronte al centro commerciale. Quello che trovarono fu una folla di ragazze. Caroline aveva assistito mille volte a ragazze urlanti e striscioni,a New York era cosa di tutti i giorni. Qui altrettante ragazze,intonavano canzoncine inventate da loro. Tori aveva detto a Caroline che Nash e Cameron non erano cantanti.
"Cash is my boyfriend,we want them to stay with us forever!" . Più o meno ,il coro ultras ,era questo che cantava.
«arriveranno da un momento all'altro! Non ci posso credere!» piagnucolava Tori.
«Ma non dobbiamo metterci in fila o cose così? Cioè,non è una specie di meet&great?» chiese Caroline. Di solito era così che funzionava.
«No,non è una cosa ufficiale. Diciamo che sono stati loro a dire che venivano qui e chi ha potuto è corso. L'hanno annunciato stamattina. Visto che però è una cosa solita,come puoi vedere ci sono si o no trenta persone...» le rispose Will,e la sua voce venne spezzata dalle grida. Anche Tori ora urlava. Dovevano essere arrivati. Caroline si trovò spinta in avanti dalle ragazzine dietro di lei. Cercò di farsi da parte ma era impossibile. Perse di vista gli altri. Mentre cercava di farsi largo tra la folla,per uscire,colpì qualcuno.
« scusami!» si affrettò a dire,voltandosi. Suo malgrado il ragazzo che aveva colpito le fece l'occhiolino. Aveva dei bellissimi occhi azzurri e dei folti capelli di colore castano scuro. «Nash,ti ha fatto l'occhiolino! Che fortuna!» le disse una ragazza. Allora,quel ragazzo doveva essere uno di quei due. Caroline,spinta mentre ancora aveva gli occhi fissi sul ragazzo,riuscì a uscire dalla folla urlante. E ora? Aveva perso i tre amici. Si sedette su una panchina sul lato opposto all'entrata del centro commerciale ,dove si trovava la folla. Magari quando sarebbero andati tutti via,avrebbe scorto Will,Tori e Brian.
Passarono almeno due ore ,prima che tutti andassero via e con "tutti",s'intende letteralmente "tutti". Caroline non era riuscita a trovare i ragazzi, e ormai era buio. Lo stomaco le brontolava e aveva sonno,era in viaggio da ormai tre giorni. Le sembrava ieri che la vecchia zia Jenna ,le stava alle costole e la maltrattava. Solo una cosa le mancava: i suoi amici,la sua stanza e la sua quotidianità che era così sicura,nonostante tutto era un punto di riferimento. Scosse la testa,non doveva più pensare al passato,si disse.
« hey! » disse una voce,che riportò Caroline sulla terra. La ragazza alzò lo sguardo e vide il ragazzo dagli occhi azzurri ,che aveva colpito,che la guardava.
«ciao» rispose Caroline.
«che ci fai da sola,è pericoloso stare in giro...» continuò il ragazzo.
«io...sto solo...sto solo aspettando l'autobus» disse Caroline,non seppe trovare una scusa migliore.
«e lo vuoi aspettare qui? ti va se ti do un passaggio fino a casa tua?» chiese il ragazzo.
" La casa che non ho" voleva rispondere Caroline. Magari le avrebbe potuto suggerire un albergo,e poi non poteva essere pericoloso se aveva tante ragazze che lo adoravano.
«Va bene,grazie mille» disse.
«Io mi chiamo Nash,piacere» disse il ragazzo,e le fece un bellissimo sorriso.
«io mi chiamo Ca..» e poi si fermò «...ssandra,Cassandra Doyle» disse.
«non sembri tanto sicura» se la rise il ragazzo.
Arrivarono vicino un auto scura,dove Nash salì al lato del passeggero davanti. Forse alla guida c'era l'autista.
Caroline stava ancora fuori,quando Nash abbassò il finestrino.
«allora sali o resti qui tutta la notte?» e le sorrise di nuovo.
Caroline sorrise a sua volta e aprì la portiera dei sedili posteriori.
Appena salì,un ondata di calore la invase ,i riscaldamenti dovevano essere in funzione già da un po' ,forse l'avevano vista sulla panchina e si erano impietositi?
«Ciao!» disse un ragazzo alla guida ,che Caroline non aveva notato all'inizio.
« Hey! » gli rispose la ragazza.
«brutta serata per starsene tutta sola,dove ti porto?» chiese il ragazzo.
«io...non abito da nessuna parte. Sono arrivata oggi e dovrei cercare un albergo» disse Caroline tutto d'un fiato con le guance che avvamparono.
Il ragazzo si voltò verso di lei. Caroline poté notare che a differenza dell'altro aveva:i capelli di un castano più chiaro e dello stesso colore erano gli occhi,e lo sguardo era profondo e sicuro.
«Cenerentola,di sicuro a quest'ora trovare un albergo sarà un impresa! Io direi di mangiarci prima una pizza e poi vieni a dormire a casa nostra. Domani troverai tutti gli alberghi che vuoi. Tranquilla non siamo dei malviventi. E,ah,io mi chiamo Cameron.» sorrise il ragazzo. Anche Nash si voltò e sorrise.
Lo stomaco le brontolava,aveva sonno e quei due sembravano davvero dei bravi ragazzi. Almeno per quella sera ,sarebbe rimasta con loro. Non sapeva perché ma si sentiva a proprio agio,i due ragazzi non le mettevano imbarazzo ed erano molto simpatici,Caroline pensò un po' come dei fratelli. Essendo figlia unica e anche orfana,aveva sempre desiderato del vero affetto familiare. Zia Jenna non era mai stata carina con lei.
« grazie ragazzi,non so come ringraziarvi!» disse Caroline.
«magari dicendomi come ti chiami,e facendomi un sorriso» le disse Cameron.
«mi chiamo Cassandra Doyle» disse Caroline,con un tono sicuro,che pensò fosse il motivo per il quale Nash sorrise.
Il primo giorno nella nuova città fu alquanto disastroso,ma aveva incontrato questi due ragazzi che sembravano apposto e che l'avevano raccolta dalla strada quasi come un cagnolino randagio. L'indomani avrebbe cercato un altro posto,ma per il momento pensò che dovesse trascorrere la serata senza pensare al domani,del resto era quello che stava facendo da tre giorni.

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"Il capitolo è stato aggiornato perché bisognava modificare un particolare;la data della prima pubblicazione è il: 23/12/2014"

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